Forse interpreto le idee dei tifosi milanisti, forse è un mio eccessivo atto di presunzione. Sono solo pensieri di un tifoso che soffre nei dubbi di rivedere un Milan veramente competitivo.
Forse Ancelotti se n’è andato per propria volontà ma son convinto che la spinta l’abbia data la società a seguito della grave mancanza di risultati del Milan ancelottiano delle ultime due stagioni. Alla base c’era una rosa messa a disposizione del tecnico di Reggiolo mal costruita e concepita e colpita da infortuni continui nei suoi uomini più rappresentativi. I risultati erano per questo assai improbabili. Certo che Ancelotti ci ha messo del suo non sfruttando Dinho da seconda punta in un attacco 1-2 e insistendo con Pirlo play, soluzione apprezzabile quando il bresciano aveva alle proprie spalle due grandi centrali come Nesta e quel Maldini, ora non più praticabile data la leggerezza in fase d’interdizione dell’ex trequartista di Brescia e Reggina senza adeguata copertura difensiva. Forse la resa delle armi di questa società è stata la spinta decisiva per far partire Ancelotti. Se Ancelotti non apprezzava particolarmente Gourcuff, c’è da restare basiti alla notizia che pur con il cambio di tecnico (Leonardo), il trequartista francese ha preferito il piccolo Bordeaux al “grande” Milan dando un bel due di picche al nuovo tecnico e al geometra Galliani andati da lui per riportarlo a Milanello. Al grande Milan nessuno diceva di no sino a poco pochissimo tempo fa. Ora pare di vivere una stagione inverosimile quasi fosse Scherzi a parte, ma non lo é.
Tra il vociferare di Pato a Chelsea accompagnato da Seedorf, e forse Pirlo, non posso esimermi di entrare nel merito della trattativa Kakà pur tra mille dubbi e tante preoccupazioni. Kakà al Real Madrid per circa 70 milioni, questo è quello che ci stanno comunicando ed io mi chiedo per quale motivo non l’abbiano ceduto al City per i famosi 110 solo cinque mesi orsono. Si potrebbe pensare che allora c’era ancora speranza di vincere uno scudetto e quindi privarsi del campione più grande sarebbe stata pura follia. Si potrebbe pensare che Kakà non avesse accettato quella destinazione ma solo un Real Madrid che per fascino e storia non è secondo a nessuno. E come dimenticarsi che questo fine settimana ci saranno le votazioni tanto care al nostro presidente che ben conosce l’effetto boomerang di certe dichiarazioni? Perché non attendere un paio di settimane per chiudere la trattativa con il Real Madrid invece di esporsi a critiche e magari boicottaggi elettorali, non è da Berlusconi. Ma poi Berlusconi tenta di riparare rinviando la decisione al lunedì dopo elezioni ma il danno è già stato fatto! Fonti ben informate mi trasmettono il messaggio che Kakà abbia poche responsabilità relativamente al proprio sacrificio (cessione) e che la scelta sia da addebitarsi solo alla società. E qui monta ancor più la rabbia. Ma Leonardo è lecito chiedersi se si rendesse conto preventivamente che il suo Milan avrebbe iniziato con tutte queste complicazioni. Forse ha sbagliato ad accettare una panchina tanto calda. Altra considerazione che mi viene dal cuore è la necessità di cedere Kakà per ripianare i debiti di bilancio. E’ una novità per il presidente? Perché Berlusconi non ha imposto ai suoi collaboratori d’investire sul vivaio, come hanno fatto le nostre più grandi rivali? Da troppi anni non portiamo un ragazzo cresciuto nel vivaio in prima squadra! Altra ridicola considerazione:”con la cessione di Kakà si potrà andare pesantemente sul mercato”. Ma perché non ripartire proprio da Kakà?! E dulcis in fundo, secondo me un’altra grande bufala, il necessario ripianamento del bilancio sarebbe richiesto dalla Fininvest per favorire l’ingresso in società con una quota del 40% da parte del ricchissimo sceicco Al Maktun. Ed io mi chiedo se questo sceicco abbia mai visto giocare Kakà. Tenere Kakà sarebbe il suo vero primo grande investimento o sbaglio? |di Antonio Fracasso - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 176 volte