Comincia a guardarsi intorno e si scopre in mezzo a tanta bella gente, giovani allenatori esordienti nel prossimo campionato di serie A. Antonio Conte, 40 anni da festeggiare a fine luglio (oggi sarà premiato al Golden Goal a Sorrento, dove ci sarà pure Gasperini) lo considera anche un effetto indotto dai successi di Guardiola. «La straordinaria stagione di Pep, debuttante, alla guida del Barcellona, avrà aperto le menti di alcuni presidenti — dice il tecnico del Bari —. Certo, fa effetto notare che si abbassa l’età media degli allenatori in A; e non sarò il più giovane, visto che Atzori e Leonardo sono nati dopo di me. E aggiungiamoci pure Ferrara, che vanta due sole presenze nell’ultimo torneo. Per me, la A è un punto di partenza, ricomincio da zero».
Già, il suo amico Ciro sulla panchina della Juventus. "Da quando sono diventato allenatore, ha provato invano a capire il mio calcio: gli ho spiegato tante volte gli schemi, ma lui è 'tosto'. Ora tocca a Ciro parlarmi del suo gioco, sono convinto che saprà stupirci. E quando arriverà il confronto tra Bari e Juventus la metterò sul piano del gioco: con il progetto tattico, abbinato a ritmo e forza atletica, dovremo lanciare le sfide impossibili alle grandi. Non cambierò, punterò sempre sul 4-4-2: nel mio contratto è previsto il premio-salvezza, però ora non firmerei per il Bari quart’ultimo...». |di Andrea Dipalo - Fonte: www.barilecce.com| - articolo letto 541 volte