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2009-06-16

Milan: eppur si muove


Finalmente, dopo tanti giorni di sofferenza, rinunce, cessioni, ridimensionamenti e lacrime, sembra stia arrivando il momento della ricostruzione del castello- Milan, che parte dal primo mattone, quell’Aly Cissokho che tanto ha impressionato gli spettatori di tutta Europa durante l’ultima Champions League, competizione che ha visto il suo Porto arrivare fino ai quarti di finale insidiando fino all’ultimo il Manchester United.
Il ragazzo sembra promettere bene e la cifra sborsata (12 milioni più ingaggio relativamente basso) potrebbe rivelarsi un buon affare a lungo termine. Questo tipo di acquisto segna una svolta nella strategia societaria, che passa dai ‘parametri zero’ e dai campioni stagionati, che hanno caratterizzato le campagne acquisti degli ultimi anni, ai promettenti virgulti che abbiano prospettiva di crescita: speriamo tutti che questa scelta dell’investimento e della freschezza in luogo di interpreti dai nomi altisonanti ma in concreto poco utili alla causa, possa portare a buoni risultati, dato che adottare una pratica simil-Real Madrid pare ad oggi utopico. E forse sarebbe anche poco produttivo. L’acquisto dell’esterno franco senegalese segna probabilmente anche una svolta tattica, visto che Leonardo pare voler costruire un squadra che spinga decisamente sulle fasce e che punti non solo sulla tecnica e il palleggio centrale che hanno caratterizzato gli ultimi Milan ancelottiani. A nostro parere l’idea è molto positiva in quanto il gioco della squadra andava giocoforza rinnovato e rinfrescato, in modo da renderlo più imprevedibile e meno neutralizzabile dagli avversari. Inoltre aggiungere un po’ di ‘muscoli’ ai fini palleggiatori non potrà far altro che aumentare il livello di competitività in un calcio che, Inter docet, non può basarsi solo sulla tecnica individuale svincolata dall’impatto fisico.
Ma per fare quadrare questo tipo di discorso bisogna anche portare a casa quell’ariete da area di rigore che al Milan manca ormai dai tempi dell’indimenticato Oliver Bierhoff: ormai il nome individuato sembra essere quello di Dzeko, fenomenale centravanti che ha portato il Wolfsburg ad un inatteso trionfo nel campionato tedesco. La scelta anche in questo caso pare azzeccata sia per le caratteristiche tecniche sia per la giovane età del bosniaco. In più la rosa andrebbe puntellata in tutti i reparti con giocatori di qualità ed è necessario anche liberarsi di ex campioni ‘a fine corsa’ che pesano molto sul bilancio, come ad esempio Dida, il ritornante Oddo, Kalac e forse anche Jankulovski (forse verrà inserito nell’affare Mexes) e magari Seedorf. Dunque con fatica e ancora con il magone per la cessione di Kakà (se ci si pensa non sembra ancora vero che lo vedremo con un’altra maglia), si sta ripartendo, con l’augurio di essere da subito competitivi almeno sul fronte italiano, per interrompere il dominio nerazzurro che ormai da troppi anni dura nel panorama calcistico tricolore.
Ovviamente ora bisogna proseguire sulla strada imboccata e non fermarsi a Thiago Silva e Cissokho. La strategia della società al momento è razionale e ben impostata, al di là della discutibilissima cessione di Ricky, ma sarebbe stato un atto di onestà verso milioni di tifosi enunciare il ‘cambio di politica’ prima di cedere il nostro giocatore migliore e non solo a giochi fatti, tentando per di più di illudere fino all’ultimo i sostenitori rossoneri abbindolandoli con la possibilità (inesistente) che il numero 22 potesse rimanere.
CASO PALOSCHI - Pare che la querelle su Paloschi si stia per risolvere col rinnovo della comproprietà e quindi con la permanenza del giocatore a Parma per un altro anno. A nostro parere un Milan fondato sui giovani non dovrebbe invece prescindere dall’investimento immediato su uno dei pochi talenti sfornati dal settore giovanile rossonero. La tiritera sui giovani che si devono fare le ossa è ormai poco credibile e ci sarebbe piaciuto vedere Alberto giocarsi le proprie carte in maglia rossonera fin da subito. Ma tant’è e bisogna accettare le decisioni societarie: l’importante è che nel 2010 il centravanti bresciano ritorni a Milanello senza discussioni. Perdere un giocatore così sarebbe un delitto imperdonabile.
|di Claudio Mignatti - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 169 volte


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