La Serie A si impoverisce, il Napoli è tra le poche, se non l'unica, ad agitare un mercato scialbo
Povera Serie A. Senza bisogno di guardare troppo indietro, basta pensare a una decina d'anni fa, alla contemporanea presenza nel nostro campionato di giocatori come Zidane e Ronaldo, Roberto Baggio e Totti, Veron e Batistuta. Insomma, i migliori al mondo, che molto spesso le squadre italiane riuscivano a strappare alla concorrenza, allora molto debole, di Liga e Premier League. Una politica calcistica poco lungimirante - condita da scelte fiscali sfavorevoli e da un appeal che man mano si è perso - ha fatto si che nel tempo gli altri campionati abbiano raggiunto e poi sorpassato il nostro. Che una volta era il più bello del mondo, in seguito il più difficile, e ora forse neanche quello. Non è un caso che le squadre italiane, non appena mettono il naso fuori dal Belpaese, vengano sopraffatte da quelle straniere. Parlano i numeri, l'unica cosa non opinabile nel calcio.
IL MERCATO E IL NAPOLI - E così, se il Milan è fermo (sfumato al momento Cissokho per un problema ai denti) alla cessione di Kakà, l'Inter non va oltre, per ora, agli acquisti di Thiago Motta e Milito, e la Juventus dopo Diego e Cannavaro (a costo zero), aspetta di cedere prima di comprare, il Napoli è l'unica squadra ad agitare questa prima parte di calciomercato, che sembra proprio non volerne sapere di decollare. Quagliarella e Cigarini già in porto, Campagnaro, De Ceglie, De Sanctis e forse Pandev fermi in rada, ad aspettare il segnale giusto dalla terraferma dei contratti firmati. Ventotto milioni e cinquecentomila euro la cifra cash spesa fino ad ora da De Lauerentiis. Probabile che ne vengano investiti almeno altri venticinque-trenta, per un totale che alla fine sfiorerà i sessanta milioni. Con una cifra del genere, l'Europa diventa obiettivo obbligatorio. Intesa forse come Champions, più che come Euro League.
IL GENOA E LE ALTRE - Persi Thiago Motta e Milito, il Grifone cercherà di sostituire il Principe con Crespo e Floccari, mentre con la partenza del brasiliano il centrocampo sembra fortemente indebolito: Kharja e Pelè non equivalgono all'estro e alla fisicità dell'ex Barcellona. Rimane per ora ferma la Fiorentina, così come il Palermo, che pure per bocca del Presidente Zamparini ha detto di puntare al quarto posto. Per non parlare della Roma, impelagata nelle solite vicende societarie che mai come quest'anno rischiano di accelerare il processo di indebolimento iniziato già da un pò di tempo.
GLI SCENARI - E' chiaro che qualcosa dovrà pur accadere, come è probabile che il Napoli possa perdere la palma di regina del mercato. Il Milan farà di tutto per portare Dzeko in rossonero, la Juventus ci proverà per Giuseppe Rossi, l'Inter si muoverà per Carvalho e Deco. Ma è pur vero che questo secondo ciclo inaugurato dalla società partenopea dovrà portare la squadra azzurra a competere molto in alto. L'idea potrebbe essere proprio quella di sostituire la Roma nel panorama calcistico della Serie A: una squadra che magari non sia competitiva al massimo livello, ma che possa avere come obiettivo annuale fisso - e raggiunto con costanza - quella manifestazione che al San Paolo non si è mai giocata fino ad ora. |di Vincenzo Balzano - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 144 volte