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2009-06-25

Speciale Andujar: il Calcio Catania ha ufficializzato l'acquisto di Andujar


Si conclude così la trattativa-fiume che ha visto il Catania battagliare fino all'ultimo col Benfica; decisiva la mediazione di Jorge Cyterszpiler, che deteneva la metà del cartellino del giocatore. Firma su un contratto quadriennale. Arriverà a Luglio.
CONOSCIAMO ANDUJAR
Caratteristiche - Mariano Andujar è originario di Lugano , non quella svizzera, bensì una di quelle delle tante piccole cittadine - quartieri che fanno da corona esterna alla metropoli di Buenos Aires. Nasce nel 1983 (il 30 Luglio), adesso è sposato con Andrea, e nel 2006 è diventato padre di una bambina, Costanza.
Portiere, il suo modo di parare è stato ispirato da alcuni mentori incontrati o spiati in gioventù come Islas, Mondragon e Gutierrez . Crede profondamente nel lavoro e nei progressi che questo può fare ottenere ad un portiere, la sua forza si chiama “umiltà”. Nella sua esperienza in Italia, da giovanissimo, ha palesato tanta freddezza nel'uno contro uno, ottimi riflessi ma anche qualche pecca nelle uscite e nella presa , plastica, del pallone; difetti che ha smussato col tempo.
Ha già esordito in Serie A, nella stagione 2005/06 quando ha difeso la porta del Palermo in 21 occasioni tra Campionato, Coppa Italia e Coppa Uefa. Nel Giugno del 2009 ha scalzato Juan Pablo Carrizo per il ruolo di portiere titolare della Nazionale Argentina allenata da Maradona.
Carriera - A 7 anni inizia a giocare con la squadra del suo quartiere, li Yupanqui , ed a 10 anni viene selezionato dall' Huracan , dove incontra una figura molto importante per il suo futuro, l'ex portiere Mario Cejas , che pian piano lo fa migliorare, insegnandogli aspetti tecnici e non solo. Già mentre è aggregato alla 8^ divisione (giovanili) inizia ad allenarsi con la prima squadra, approdato alla 7^ divisione debutta nel campionato Riserve (una sorta di Primavera). Nel 2002/03 avviene il debutto in Prima squadra, ma solo quando la stagione è ormai compromessa, tanto che l'Huracan chiuderà il Clausura con soli 6 punti e verrà retrocesso per la terza volta in oltre 100 anni di storia. Prende tre goal alla sua prima uscita, il 25 Maggio 2003 (13^giornata del Clausura), in casa, contro l'Union de SantaFé, ma nella gara seguente, contro il Banfield , riesce ad arginare gli attacchi avversari e far vincere la sua squadra (0-1) dopo 19 giornate di assoluta astinenza.
Dalla stagione seguente, in Seconda Divisione, gioca da titolare inamovibile e viene confermato tale anche nella stagione 2004/05, l'ultima della sua parentesi con la squadra del “Globo”, dove chiude con un complessivo di 62 partite giocate ed 82 goal subiti . Nell'estate del 2005 il Palermo lo preleva e lo porta in Italia, a disputare la serie A. In rosanero parte da terzo portiere, maglia numero 24 , dietro Santoni e Guardalben, ma riesce presto a scalzare entrambi ed esordire in A quando il Palermo, all'8^ giornata, il 26 Ottobre 2005, sconfigge 3-0 il Lecce, al Barbera. Il suo allenatore è Del Neri. Viene confermato anche alla 9^ giornata, ed esce imbattuto dal Firuli (0-0) ma dopo la seconda rete, alla 10^, contro la Sampdoria, in casa, quando sbaglia totalmente l'uscita sul cross di Palombo che manda Bonazzoli in goal, viene sostituito da Guardalben, al quale soffia nuovamente il posto alla 15^ (per infortunio), quando il Palermo vince all'Olimpico (1-2) contro la Roma. È solo una parentesi, tuttavia, col ritorno di Lupatelli, ed i continui stop di Guardalben, continua a fare il terzo; lo si rivede alla prima di ritorno, quando sostituisce Lupatelli all'82', in casa contro il Parma. Ritorna ad aver continuità alla 23^ giornata, quando con la trasferta a Reggio Calabra inizia una striscia di 6 gare da titolare, dove riuscirà a tenere imbattuta la porta rosanero per 258', fino al 72' della gara interna contro il Milan quando si fa beffare per l'ennesima volta da un colpo di testa e poi stende Shevchenko in area, causando il rigore del definitivo 0-2. La sua ultima apparizione in rosanero si consuma alla 29^ giornata, sconfitta per 2-0 contro il Lecce al Via del Mare, da quel momento in poi, per scelta societaria, Del Neri preferirà Agliardi , giovane portiere di belle speranze (poi traditem ndr) prelevato a Gennaio dal Brescia. Conclude la stagione con 11 presenze in campionato, 2 in Coppa Italia, 7 in Uefa dove esordisce contro L'Anorthosis il 15 Settembre.
Il Palermo, al termine della stagione, spinge per un prestito, il portiere invece s'impunta per la cessione definitiva così, a 23 anni , fa il suo ritorno in argentina, nell'Estudiantes di Simeone , allenatore. E' una stagione entusiasmante, col “Pincha” che conquista il titolo di Campione dell'Apertura. Andujar (in maglia numero 21) disputa 16 partite su 20, subendo solo 9 reti e mantenendo la porta inviolata per un massimo di 421' . Nel Clausura disputa tutt'e 20 le partite subendo 17 reti, con record d'imbattibilità che scende a 387'. Fino al suo trasferimento al Catania, con la maglia dell'Estudiantes, ha collazionato 59 presenze da titolare con 50 reti subite, candidandosi al trono di miglior portiere di sempre della formazione “Pincharata”.
Nazionale - Viene convocato per la prima volta in Nazionale da Basile, il 12 Novembre del 2007. L'esordio da titolare il 6 Giugno 2009 , in casa, nello stadio del River Plate, contro la Colombia (Qualificazioni ai Mondiali); poco impegnato dagli attaccanti avversari (l'Argentina ha vinto 1-0). Scalzato Carrizo dal ruolo di titolare inamovibile, è stato confermato anche contro l'Ecuador, quattro giorni dopo, quando l'Argentina perse 2-0.
A Catania - La società rossazzurra ha sempre creduto fortemente nel suo arrivo a Catania e, nonostante la forte concorrenza del Benfica , è riuscito a convincere il giocatore che la Serie A fosse, più del campionato portoghese, il torneo che più s'adeguasse alle sue ambizioni. Le cifre del trasferimento si aggirano sugli 1.5 mln di euro corrisposti all'Estudiantes e su altrettanti al suo procuratore, Jorge Cyterszpiler , che possedeva la metà del cartellino del portiere. Fondamentale, al buon esito della trattativa, la ferma intenzione del portiere di approdare in rossazzurro, usata come strumento di pressione sulla società argentina.
Coi rossazzurri firma un contratto quadriennale. Arriverà in ritiro, ad Assisi, quando terminerà la sua esperienza in Libertadores; per la prima volta dopo circa venti anni l'Estudiantes è infatti riuscito ad arrivare alle semifinali, che si concluderanno ad inizio luglio.
ANDUJAR SI RACCONTA
Mariano Andujar racconta sé stesso attraverso una serie di estratti di interiste rilasciate in periodi diversi, e parla così dei suoi inizi all'Huracan, del suo trasferimento al Palermo col repentino rientro in patria, all'Estudiantes , dove in 3 anni è riuscito a conquistare un titolo nazionale, la carica di miglior portiere argentino e la maglia da titolare nella Nazionale guidata da Maradona.
Si comincia dagli inizi, età fanciullesca trascorsa sempre a contatto col calcio, giornate scandite da pallone e stadio, stadio e pallone:
“Sono un tifoso dell'Huracan si da bambino, quando avevo 7 anni un mio amico andava allo stadio col padre, ed io mi univo a loro, una volta cresciuti abbiamo iniziato ad andarci da soli. A 10 anni entrai in squadra.
“I miei primi allenatori furono Mario Cejas e Catalano , all'Huracan, dove trovai anche Islas, come compagno di squadra. Ammiravo molto anche Gutierrez e Mondragon , che è simile a me nel fisico, ma lui era un mostro sacro, lo guardavo molto, utilizzandolo come esempio, imitando il suo modo di muovesi nell'area e parare. Dopo seguitai a migliorare, cercando di creare uno stile più personale.
“Quando ho iniziato a giocare il mio obiettivo era quello e solo quello, giocare, non pensavo ad un trasferimento a lungo raggio, immaginavo di poter rimanere sempre vicino casa.
“Da giovanissimo mi fecero esordire in prima squadra, questo mi indusse a credere maggiormente nelle mie possibilità ed ad impegnarmi con più costanza, per migliorare velocemente.
“All'Huracan ho debuttato in un momento poco felice per il club, quando si mandano in campo i ragazzi delle giovanili significa che il campionato o è andato troppo bene o è già compromesso, il nostro caso era il secondo ma anche se potevamo fare poco o nulla per evitare la retrocessione almeno, io e gli altri ragazzi, abbiamo avuto così occasione di debuttare.
“Scendere in seconda divisione non è stato un passo indietro. L'Huracan mi ha formato come giocatore e come uomo , perciò adesso che ho raggiunto la nazionale non posso disconoscere l'importanza di quelle stagioni. Tutto quello che ho vissuto finora, nel bene e nel male, mi ha giovato come esperienza , ed anche se non ho vinto molto sono comunque riuscito a conquistare il benvolere della gente e da lì la serenità mentale quando scendo in campo.
“Sul campo do tutto, ed anche se a volte capita di sbagliare so che nessuno può rimproverarmi nulla sul piano dell'impegno.
Dall'Argentina all'Italia, una trattativa lampo che a soli 22 anni lo porto ad esordire in Uefa, prima, ed in serie A, poi, con la maglia del Palermo.
“La mia prima esperienza in Italia, al Palermo, non fu facile , è sempre difficile allontanarti da tutto quello che fino ad un giorno prima hai avuto accanto, cose e persone. Però, quando arrivai in Italia pensai subito che il futuro della mia famiglia sarebbe stato migliore; pochi giorni dopo il mio arrivo nacque mia figlia.
“A livello calcistico la mia esperienza iniziò molto meglio di quanto non mi aspettassi, partito da terzo portiere , anche grazie all'infortunio del titolare sono riuscito a giocare con discreta continuità ; prima ho esordito in Israele, per la Coppa Uefa, la buona prova che offrii convinse l'allenatore (Del Neri, ndr), e contro il Lecce, in campionato, partii da titolare, confermando quanto avevo fatto vedere in Europa. Poi le cose andarono diversamente, da Gennaio. I dirigenti decisero di non rinnovarmi il contratto per cercare un portiere con maggior esperienza, ed io tornai in argentina, all'Estudiantes. Preferii questa situazione piuttosto che andar in prestito, guadagnando di più ma giocando di meno.
Da qui inizia la sua nuova esperienza nella Prima Divisione Argentina.
“A La Plata ho fatto bene, ma avremmo potuto fare ancora meglio perché avremmo potuto vincere la Coppa SudAmericana o anche il Campionato Clausura del 2008, che ci fu soffiato dal River. Stare sempre in cima alle classifiche, in lotta per tutto, mi ha aiutato a trovare continuità di rendimento, l 'unico calo delle ultime tre stagioni l'ho patito un anno fa, ma è stato collettivo più che personale.
E con un Estudiantes sempre al Top arriva anche la chiamata in Nazionale, prima con Basile, poi con Maradona , che lo preferisce a Carrizo e lo fa esordire contro la Colombia nella gara valevole per le qualificazioni ai mondiali del 2010.
“La possibilità di esordire in nazionale è arrivata nel mio momento migliore, come tecnica e testa, quando sono sceso in campo mi sono sentito subito a mio agio, anche perché i miei compagni hanno fatto di tutto per aiutarmi. Nei primi minuti ho provato un'emozione indescrivibile .
“Ho sempre lavorato e lottato per ottenere un posto da titolare in squadra, è stato così anche per la Nazionale, dove avevo davanti Carrizo che cedo sia un ottimo portiere e che, la preferenza di Maradona nei miei riguardi, non ridimensioni la sua bravura. Per me essere arrivato a questi livelli è una gran conquista perché sono più che cosciente che solo pochi giocatori riescono ad arrivare a tanto.
Conosciamo quindi un po' più a fondo il carattere di Mariano Andujar, il suo modo di pensare ed agire.
“Alla base di tutto quel che ho costruito finora c'è stata la serietà con la quale ho sempre preso il mio lavoro. Bisogna sempre allenarsi come se si dovesse scendere in campo alla domenica per battere la concorrenza , così da convincere l'allenatore allenamento dopo allenamento. Che si scenda in campo o si stia sulla panchina l'importante è sentirsi parte di un progetto . Le scelte le fa sempre il tecnico, alla fine, basandosi sulle sue sensazioni e sul suo gusto calcistico.
“Di carattere sono molto riservato, mio padre, quando ero giovane, spingeva perché diventassi un modello , ma solo quando il mio procuratore, Jorge Cyterszpiler , insistette perché facessi delle foto mi convinsi a farle, non senza imbarazzo anche se, adesso, mi ci sono abituato a fare da testimonial pubblicitario.
Infine, le ragioni che lo hanno spinto a lasciare il club dov'era considerato un idolo.
“Rispetto agli anni passati le cose sono cambiate, ed avevo voglia di un cambiamento ma non da intendersi come qualcosa di “meglio dell'Estudiantes” ma come qualcosa di diverso, di più competitivo , che mi permettesse di migliorare ulteriormente, per questo ho scelto Catania e la serie A italiana anche rispetto al campionato portoghese ed alla Uefa, che avevo già provato col Palermo.
“Quando Rui Costa (d.s. del Benfica, ndr) mi ha chiamato gli ho spiegato di essere lusingato dalla proposta del suo club, ma di preferire la destinazione Catania per il mio futuro, da lì in poi la trattativa si è messa in discesa.
|Redazione Mondo Catania - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 341 volte


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