Napoli: per tornare in Europa serve un attacco da 60 gol
L’Europa nel mirino: inizierà così il prossimo campionato del Napoli. E non potrebbe essere altrimenti; dopo i disastri dello scorso campionato bisognerà obbligatoriamente volgere la prua della nave al di fuori degli italici confini. Ma quali sono le credenziali che una squadra deve avere per poter ambire ad un posto nel calcio che conta? Una difesa forte certo, ma è soprattutto in attacco che si costruisce l’impresa. A maggior ragione in un calcio, come quello italiano, dove segnare è sempre stato difficile: la cultura dell’uno a zero, del risultato risicato, è insita nel modo di pensare del football tricolore. Le squadre che lottano per grandi obiettivi devono quindi avere qualcosa in più; e quel qualcosa molto spesso si è rivelato essere l’apporto degli attaccanti.
COMPARAZIONE – L’analisi (che tiene conto degli obiettivi realisticamente raggiungibili dal Napoli) può partire dal campionato 2007-2008. Al quarto posto si classificò la Fiorentina, che a fine campionato barrò con un 55 la casella dei gol fatti. Di questi, ben 37 furono segnati dagli attaccanti: Osvaldo 5, Vieri 6, Mutu 17, Pazzini 9. Il Milan, che concluse al quinto posto, segnò ben 66 reti, e anche in questo caso l’apporto degli attaccanti fu determinante: Pato 9, Inzaghi 11, Gilardino 7, Ronaldo 2, Kakà 15, per un totale di 44 gol. Al sesto posto la Sampdoria, il cui score finale fu di 56 reti; di queste, gli attaccanti doriani ne misero a segno 33, così distribuite: Montella 5, Bellucci 13, Cassano 10, Bonazzoli 4, Caracciolo 1.
La musica non cambia per quanto riguarda il campionato appena concluso. Al quarto posto c’è ancora la Fiorentina, con 53 gol fatti, di cui 33 dagli attaccanti: Mutu 13, Gilardino 19, Pazzini 1. Al quinto posto il Genoa delle meraviglie con 56 reti finali, di cui ben 39 degli attaccanti: Palladino 3, Olivera 4, Sculli 8, Milito 24. Chiude la Roma al sesto posto, con una prolificità non da poco; sono addirittura 64 i gol segnati a fine stagione dai giallorossi, con un ottimo contributo degli attaccanti: Vucinic 11, Totti 13, Baptista 9, Menez 4, per un totale di 37.
E IL NAPOLI? – Nel campionato appena chiuso al dodicesimo posto, gli azzurri hanno segnato davvero poco: 43 i gol finali, con Hamsik miglior marcatore (9 reti), seguito da Denis (8 reti), Lavezzi (7 reti), Pià (4 reti) e Zalayeta (4 reti). Se escludiamo lo slovacco, che attaccante non è, l’apporto delle punte azzurre è stato davvero minimo: solo 23 i gol segnati. Poco, troppo poco. E’ qui il problema allora? Probabilmente si. Ed ecco che la società è prontamente intervenuta con l’acquisto di Quagliarella, che però da solo potrebbe non bastare, seguendo questa logica fatta di numeri. L’attaccante stabiese va costantemente in doppia cifra: 12 i gol segnati nel campionato 2007-’08, 13 nell’ultimo, sommati a quelli di Lavezzi (che in questi primi due anni si è dimostrato davvero poco prolifico: 8 gol nel 2007-’08, 7 nell’ultimo) e a quelli di Denis si arriverebbe a quota trenta, circa. Ma le squadre che ambiscono ad un posto in Europa, sia Champion’s o Euro League, hanno bisogno di un attacco che sappia assicurare l’80 % dei gol segnati. Potrebbero fare sicuramente al caso del Napoli dunque Pandev, che nello scorso torneo ha messo a segno 9 gol, Mutu, che di gol ne ha segnati 13, proprio come Pellissier. Che fra i nomi accostati alla maglia azzurra in questa finsetra di mercato è forse quello meno suadente, ma inserito a giusta ragione nella rosa dei papabili per integrare un attacco che vada alla ricerca dell’Europa perduta. |di Vincenzo Balzano - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 149 volte