Niente da fare. Si sono rincontrati e si sono rilasciati. Il matrimonio tra lo juventino (ora udinese) Gaetano D'Agostino e la sua fidanzata prediletta - la Juventus, appunto - pare non s'abbia da fare. I Pozzo restano rigidi sulle loro posizioni, Blanc & Secco non sono disposti a cederegli la metà di Giovinco e Marchisio. Morale: tutto ancora rinviato. Col giocatore che inizia a innervosirsi: "I Pozzo mi hanno detto che mi avrete lasciato andare e mi auguro siano di parola". Certo, infatti Dago andrà al miglior offerente, che al momento non è la Juventus. Neppure ieri sera (l'incontro programmato per oggi è stato anticipato) la Juve è riuscita a scritturare per la prossima stagione il regista che insegue da settimane, Gaetano D’Agostino: il cachet chiesto dall’Udinese per liberarlo resta decisamente alto, sui venti milioni di euro. Dall’altra parte offrivano nove milioni, in contanti, più De Ceglie e la metà di Paolucci, che è già in comproprietà: non basta, per il venditore, che chiedeva uno tra Giovinco e Marchisio, ottenendo un no. Trattativa saltata. Non definitivamente, a occhio, perché la Juve vuole il giocatore e fuori dagli uffici friulani non c’è la fila, almeno a quelle cifre.
I bianconeri compratori possono contare comunque sulla volontà del centrocampista, particolare non secondario, visto l’andazzo delle trattative degli ultimi anni. Anche ieri, D’Agostino è stato piuttosto chiaro: «Domani (oggi per chi legge, ndr) il mio agente andrà a Milano e incontrerà le due società: non so se l’affare sia saltato per un problema di contropartite, so però che anch’io ho un accordo con l’Udinese e lo rispetteranno ». Il patron Pozzo, infatti, da tempo gli aveva promesso di cederlo a una big: «Sono sicuro che mi daranno a una grande squadra - ha spiegato ancora D’Agostino - e visto che fin da piccolo sono tifoso della Juve, quella è la mia prima scelta. Se poi dovesse arrivare il Milan, è una grande squadra anche quella, ma io sono abituato a dire sempre quello che penso: preferirei andare alla Juve».
Per riuscirci sarebbe pure disposto a tagliarsi l’ingaggio, anche se sull’argomento si resta sul vago: «Per quanto riguarda l’aspetto economico ne parlerò con la società». In realtà ne ha già discusso da tempo, perché l’accordo tra il regista e il suo eventuale nuovo club è già steso da tempo. Nelle more di un nuovo incontro, sono scattate le misure diversive, da una parte e dall’altra, per offuscare le idee al nemico. Così l’Udinese ha fatto trapelare che sulle piste di D’Agostino ci sarebbe anche un altro grande club, il Milan appunto, che avrebbe identificato così l’erede di Andrea Pirlo: e, soprattutto, sarebbe pronto a offrire più soldi della Juve. In effetti il giocatore ai rossoneri piace, ma non pare di semplicissima collocazione nel 4-2-3-1 che sta pianificando Leonardo. E poi, specie agli occhi dei tifosi, non avrebbe molto senso vendere Pirlo a 20-25 milioni di euro e spenderne una ventina per D’Agostino.
Pure la Juve, da qualche giorno, aveva già fatto scattare i suoi semi-depistaggi, con i sondaggi, veri o presunti, per Mahamadou Diarra, Cristian Ledesma e Felipe Melo. Stessa professione, ma specializzazioni diverse, perché nessuno dei tre è veramente simile, per caratteristiche, a D’Agostino. Diarra, per il quale il Real ha rifiutato il prestito, è un solidissimo mediano, per altro reduce da infortunio, Felipe Melo è un centrocampista di corsa e forza, ma la Fiorentina chiede 25 milioni, impensabile, e Ledesma ha sicuramente più predisposizione alla copertura che alla fase offensiva. L’ideale, allora, nei disegni di Ciro Ferrara, sarebbe proprio il giocatore dell’Udinese: per questo, a meno che qualcun alto butti sul tavolo venti milioni di euro, D’Agostino può ancora finire alla Juventus, come desidera. |di Massimiliano Neirozzi - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 155 volte