E' il 1986, Bruce Dickinson e soci cantano "Heaven can wait", canzone dell'album Somewhere in Time, cantato dagli Iron Maiden. Un album che viene dopo i capolavori Powerslave, Piece of Mind e Number of the Beast. E il 1986 è l'anno di Edin Dzeko, centravanti del Wolfsburg, oggetto dei desideri di Milan e, al di là della Manica, Arsenal. Il calciatore, arrivato due anni fa dal Teplice, ha impiegato poco a fare impazzire i tifosi della Volkswagen Arena, trascinando col compagno di squadra Grafite i verdi a uno storico scudetto. Cinquantaquattro gol in due, battuto anche il record di Uli Hoeness e Gerd Muller, fermi da qualche decennio a quota cinquantatré. Una valutazione schizzata negli ultimi mesi da dodici/sedici direttamente a trenta milioni. A Milano, sponda rossonera, non sono certamente contenti: era lui il primo colpo del dopo Kakà (anche per l'indisponibilità odontoiatrica di Aly Cissokho), e l'imperfetto è giusto. Il Wolfsburg, tramite un comunicato sul proprio sito ufficiale, ha comunicato che Edin Dzeko resterà, e anche il giocatore ha confermato di essere contento in Germania, un solo giorno dopo aver detto l'esatto contrario e dopo aver rivelato al mondo di essere milanista sin da piccolo. Poteva essere il Paradiso, ma probabilmente il contratto da tre milioni annui non è poi un inferno. E noi prendiamo atto della cosa, salutando Dzeko con la suddetta canzone: "Heaven can wait, until another day". |di Andrea Losapio - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 130 volte