De Laurentiis: "Tanto lavoro da fare per questo nuovo quinquennio"
Si è tenuta questo pomeriggio presso l'Hotel Vesuvio la conferenza stampa di presentazione del nuovo sponsor tecnico del Napoli, che per il prossimo triennio sarà Macron. Hanno presenziato Il Presidente Aurelio De Laurentiis, Il Direttore Generale Pierpaolo Marino, il Responsabile del settore Marketing del Napoli, Formisano, il Presidente di Macron, Bormioli e l'Amministratore Delegato della società bolognese, Gianluca Pavanelli.
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti della conferenza:
Formisano, responsabile marketing Napoli: "Le scelte motivazionali che ci hanno spinto a questo accordo sono varie. Macron è un'azienda giovane, che ha una capacità produttiva altamente flessibile. Il tutto si coniuga anche alle nostre esigenze di creatività di prodotti ambiti da uno dei bacini d'utenza più grandi d'Italia. Il primo risultato è la produzione delle divise da gioco, arricchita da molti dettagli: la prima sarà ovviamente azzurra, le altre non vogliamo svelarle ancora. Ma ci sarà un colore che non è mai stato visto in campionato. I dettagli della maglia saranno svelati a tappe nel nostro web store, nel quale a partire dal 15 luglio si potrà prenotare la stessa senza poterla vedere nella sua interezza"
Il Presidente della Macron Bormioli: "Non è stata una trattativa facile con il Napoli. Ma presto ci siamo accorti che una cifra così importante, in Italia, valeva spenderla solo per la squadra partenopea. Noi abbiamo un approccio un pò britannico alla questione delle divise. I negozi Diadora verranno intermanete ripresi da noi, e diventeranno Fan Shop Macron. E altri ancora ne saranno aperti".
L'A.d. di Macron, Pavanelli: "Ogni anno aumentiamo il nostro fatturato del 30%. Il Napoli per noi è un'operazione molto importante. Nonostante il contratto firmato solo a fine aprile, abbiamo subito dedicato una parte importante dei nostri addetti esclusivamente al Napoli. Abbiamo iniziato a creare una linea esclusiva per il ritiro, che sarà nei negozi a partire da venerdi. La distribuzione sarà capillare ma molto selettiva. Ci saranno negozi monomarca e plurimarca che distribuirranno i prodotti, che saranno uguali a quelli forniti alla squadra. In sostanza il materiale sarà lo stesso in dotazione ai calciatori. Non vogliamo mettere troppa merce sul mercato, per non inflazionarci. Cercheremo sempre di offrire cose nuove, affinchè i negozi non abbiano mai materiale invenduto. Per il resto noi portiamo una grandissima attenzione al design, alla qualità e alla distribuzione che completa il cerchio. E' stato un pò faticoso raggiungere l'accordo, ma così abbiamo avuto modo di conoscerci a fondo, e spero che il connubio con il Napoli possa andare ben oltre i tre anni di contratto. Per la prima volta, anche sulle maglie in vendita nei negozi, così come quelle che indosseranno i calciatori, ci sarà il logo della Lega Calcio. Inoltre, noi non abbiamo una linea unica per tutti i club di cui siamo sponsor. Per questo il Napoli avrà una maglia con una linea tutta sua"
Il Presidente del Napoli, De Laurentiis:
Macron e Diadora - "Non sono qui per parlare di mercato. Iniziando il secondo quinquennio, vorrei fare un cambio di marcia anche con la stampa. Quando parliamo di cinema, parliamo solo di cinema. Quando parliamo di questioni tecniche, parliamo solo di questioni tecniche. Oggi siamo qui per dare la dovuta attenzione, anche per una questione commerciale, al nostro sponsor tecnico. Mi sono reso presto conto che la Macron aveva fatto in passato un ottimo lavoro, e loro sono stati bravi a concludere quest'accordo, dopo un momento iniziale in cui hanno sbagliato qualche valutazione. Nei venti giorni dopo la stipula del contratto con il Napoli hanno già migliorato il loro fatturato. Perchè abbiamo rotto con Diadora? Mi ero rivolto al patron della Geox per prospettargli un'idea innovativa: lanciare una linea di scarpe con il marchio del Napoli. Lui ha glissato, dopo poco ho saputo che aveva acquistato la Diadora"
Tanto lavoro per la prossima stagione - "La sensazione è che ci sia molto da lavorare ancora. Il mondo è cambiato drasticamente, ma nessuno sa quale è il cammino da seguire. Tranne forse il Real Madrid. Tutti meditano sul da farsi. Io invece le idee le ho chiarissime, le ho sempre avute chiare, sin dal 1999 quando qui a Napoli iniziai a parlare di calcio virtuale. Io spero che a breve possa cambiare qualcosa. Ci sono molte persone anziane, è la cultura del passato che non riesce a convivere con il presente, e quando le cose vanno così significa che non c'è speranza per il futuro. A me non sembra che il calcio appartenga alle società e ai propri supporters. I programmi vengono imposti e non condivisi. E' complicato fare impresa in un contesto difficilissimo. Noi non disponiamo dei diritti del gioco del calcio. Il gioco del calcio non ci appartiene. Appartiene alla Fifa, c'è poco da dire, è la realtà. Ci sono incomprensioni nel mondo della Formula 1, non escludo possano esserci anche nel mondo del calcio. Anzi, nel nostro mondo già ci sono, solo che non si vuole prenderne coscienza. Bisogna decidere non quale è il passato, non quale è il presente, ma quale sarà il futuro del calcio. E' questa la domanda cui bisogna rispondere. Il calcio è un fenomeno socio-culturale, ma noi non lo studiamo, e così perdiamo l'occasione di capire come sarà il futuro di questo sport, che non è per nulla roseo. Il calcio oggi sopravvive solo per la grande passione di chi lo fa e di chi lo guarda"
E per il prossimo quinquennio - "Abbiamo un grosso compito che ci aspetta. Dobbiamo guardare al bilancio, che deve chiudersi sempre con un euro in più e mai con uno in meno. Dobbiamo risolvere la questione del San Paolo, e inoltre dovremo capire se la Legge Melandri potrà causare dei danni a cascata sui club".
Platini e il fair play finanziario - "Non sono d'accordo con Platini, mi ha molto sorpreso. L'ho sempre giudicato un uomo al di sopra di certe cose, una persona pacata con cui affrontare certi argomenti. Ho sempre creduto che fosse l'uomo giusto al posto giusto. Quando dice certe cose sul salary cap, credo si tratti solo di una battuta provocata da una rabbia interiore. Credo sia subentrato l'uomo al dirigente, ed abbia detto una stupidaggine di immane proporzione. Sarebbe dovuto andare a Bruxelles per protestare presso la Comunità Europea contro i sistemi fiscali di Spagna e Inghilterra, che sono più vantaggiosi rispetto a quelli di altri Paesi. Lui deve assicurare equilibrio in questo senso, non può permettere che il Real Madrid faccia un investimento che si può permettere solo un club spagnolo"
La grana San Paolo - "Deve essere modernizzato attraverso idee giuste. Dobbiamo renderlo un posto migliore per famiglie e bambini. Quando vado a vedere i Galaxy a Los Angeles vedo la partita in un ristorante direttamente sulla tribuna. Un modo diverso di vedere la squadra, più giovane, per un calcio diverso. Dove magari non si urla troppo, ma c'è ugualmente una grande partecipazione dei tifosi all'evento sportivo"
E la questione Lavezzi - "Avrà il suo ben da fare per vendere molte maglie, come l'anno scorso. Al di là di tutto, dico basta con i falsi miti. E' giunto il momento per il Napoli di ottenere delle vittorie, solo dopo possono crearsi dei miti. Noi non abbiamo mica chiuso le porte in faccia a Lavezzi. Lui ha ritenuto giusto partire senza neanche salutarci, noi non possiamo pretendere che tutti provengano da Oxford. Ora tornerà, e cercheremo di capire il perchè di questa vicenda. Lui magari il contratto non lo ha nemmeno letto. A tal proposito sto pensando di organizzare un "ritiro contrattuale", all'interno del quale mi piacerebbe spiegare ai calciatori i loro diritti e i loro doveri. Il problema sono i procuratori, mica gli attori hanno i procuratori. Negli Stati Uniti esiste questa figura, ma è molto professionale, ci sono persone laureate ad Harvard che svolgono questo mestiere. Nei prossimi dodici mesi la società si integrerà con figure professionali che dovranno fare da trait d'union tra i dirigenti e la squadra"
Il Direttore Generale, Pierpaolo Marino:
"La mancanza di una competizione europea potrebbe essere un vantaggio, sulla carta. Ma la squadra dovrà assemblarsi bene prima di poter essere competitiva. L'obiettivo poi lo fisserà il Presidente, in base agli investimenti che ha fatto. Fino ad ora, in Italia, nel mese di giugno hanno operato quattro, cinque squadre. Il mercato sta iniziando solo ora. Io ho potuto fare una bella figura grazie a De Laurentiis. Ora ritengo giusto prendere una pausa di riflessione, prima di fare tante operazioni in uscita e quelle poche che rimangono in entrata. Gli esuberi? Siamo messi meglio rispetto ad altre squadre. Ma comunque, se non si raggiunge un accordo con i calciatori in esubero rischiamo il mobbing, e quindi dobbiamo aggregarli in ritiro. Non è stata fatta ancora la lista dei convocati, ma i calciatori impegnati in manifestazioni Fifa potranno arrivare dopo. Inizialmente credo ci saranno meno di trenta giocatori in Austria. Cassano? La vicenda è stata già chiusa nel mese di giugno dal Presidente De Laurentiis. Tutto il resto è una ridda di voci che non ci riguarda. Con l'uscita di Mannini è rimasto solo Vitale, a sinistra faremo qualcosa sicuramente, e sapete che già ci siamo mossi per tempo (De Ceglie n.d.r.)" |di Vincenzo Balzano - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 147 volte