Brocchi:"La Lazio deve puntare in alto. Differenze con Rossi? Ora ci alleniamo più con il pallone"
AURONZO DI CADORE - E' il suo secondo ritiro in maglia biancoceleste, ma Cristian Brocchi è già uno dei leader carismatici della Lazio. Un perno fondamentale da cui parte la nuova era Ballardini; il nuovo tecnico punta forte sull'esperienza e il furore agonistico dell'ex rossonero, che quest'oggi è stato ripetutamente testato nelle vesti di mediano centrale del 4-2-3-1 che aleggia nei pensieri del “sergente” ravennate. Da Rossi a Ballardini, la differenza c'è e Brocchi la evidenzia: ”Sono emerse delle variante già nei primi allenamenti – ha confessato il numero 5 biancoceleste ai microfoni di mediaset - . Per esempio, già dal principio del ritiro con Rossi si lavorava assiduamente sui movimenti tattici, mentre con Ballardini è subito apparso il pallone”. Una lunga storia con il Milan, nel quale ha alzato trofei a ripetizione. Ma anche nella capitale, il suo nome è coinciso con la parola vittoria: ”Veniamo da una stagione in cui abbiamo vinto la Coppa Italia – continua Brocchi - , Adesso c'è anche una Supercoppa da contendere all'Inter. Il nostro obiettivo è quello di puntare a migliorarci. Nella mia carriera mi sono sempre prefissato di fare meglio e anche nella Lazio sarà così. Non mi è mai piaciuto fare dei proclami, ma vogliamo arrivare in alto. Dal punto di vista personale, mi aspetto di ripetere quanto fatto nella scorsa stagione, dove ho fatto buone cose, a parte 2-3 mesi difficili in cui ho pagato il cambio di ambiente. Voglio ancora dimostrare che posso giocare ad alti livelli”.
Ma in casa biancoceleste non sono tutte rosa e fiori: c'è una rosa extra-large da gestire e sfoltire:”Esclusi i portieri, siamo in 28 giocatori. E' evidente che siamo troppi, ma questo è un problema che diverse squadre sono costrette ad affrontare. Chiaro che dispiace che qualcuno dovrà lasciare la Lazio, ma è un elemento che fa parte della nostra professione. Noi dobbiamo pensare a lavorare, questi problemi competono alla società”. Inevitabile un'ultima battuta sulla sua ex squadra, il Milan:”Se ne sono andati 3 personaggi che lasceranno un vuoto difficile da colmare. Ancelotti, Kakà e Maldini rapprensentavano lo zoccolo duro, erano parte integrante di un gruppo fantastico”. |di Daniele Baldini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 135 volte