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2009-07-13

Cassano, un sacrificio tattico pur di vestire la maglia dell'Inter


Se l’Inter chiamasse, come dire di no? Tipica frase che solitamente nasce dalla bocca di un giocatore al centro di un ipotetico interessamento da parte di un grande club come quello nerazzurro. Ma suona un po’ strano che a pronunciarla sia stato il direttore generale della Sampdoria, grande esperto di calcio, Beppe Marotta. Oggetto della discussione, il ‘solito’ Antonio Cassano, spesso e volentieri accostato all’Inter ma sempre, costantemente e saldamente con i piedi ben piantati a Genova. A meno che… Come ha ammesso Marotta, non c’è alcuna trattativa tra Inter e Sampdoria per il gioiello barese, ma se da Milano nascesse un concreto interesse (che già c’è, anche se non è stato ancora trasformato in un’offerta vera) i blucerchiati ne parlerebbero volentieri. Vale a dire: per Cassano la strada è libera dal traffico, accomodatevi se siete davvero interessati.
Mourinho adora l’attaccante, ma il problema oggi è un altro. Nel reparto offensivo la rosa interista è già al completo, ciò che manca in quella zona è un numero 10. Ma lo Special One ha già detto che Cassano non è un trequartista, è più una seconda punta e si dovrebbe adattare a un ruolo non suo. Altrimenti non avrebbe perso neanche un secondo e oggi Cassano sarebbe già nerazzurro. Senza neanche un investimento clamoroso, dal momento che Marotta ha ammesso di essere disponibile ad accettare contropartite tecniche per la sua società.
L’idea Cassano è sempre in piedi, ma serve uno sforzo da parte sua: fare un passo indietro in campo e lasciare l’area di rigore a Ibrahimovic e Milito. Poi, come punta esterno, tenere la posizione senza lasciarsi trasportare dalla creatività, che a Genova lo porta in ogni parte della metà campo offensiva sampdoriana. Mou, per quanto stimi Cassano, forse non è disposto a correre il rischio di schierare due giocatori anarchici (il primo, indiscutibilmente, è Ibra). Così come Balotelli, anche Antonio da Bari dovrebbe accettare di rispettare i dettami tattici, limitando così il suo estro. Il trasferimento di Cassano all’Inter non è dunque una questione di natura economica, ma tattica. Le società non farebbero fatica a trovare un accordo, il giocatore andrebbe a piedi a Milano nonostante a Genova si trovi bene. Ma prima deve rendersi conto che vestire la maglia nerazzurra comporta dei sacrifici, che potrebbero essergli utili anche in funzione di una chiamata di Lippi in vista del prossimo Mondiale. Tanto da guadagnare, dunque, per il talento pugliese.
Dopo aver dimostrato di essere maturato come persona, riuscirà dunque Cassano a maturare come calciatore (tatticamente, perché con il pallone non ha nulla da imparare)? Oppure rinuncerà all’eventuale chiamata da Milano, pur di non snaturare la propria tendenza di attaccante? Baggio, Del Piero, Zola e molti altri giocatori rinunciarono a fare quel passo indietro, perdendo forse qualche occasione a livello di nazionale. I fantasisti oggi non sono così abbondanti, spesso dunque è necessario sfruttare le proprie qualità tecniche in un’ottica di organizzazione tattica. A queste condizioni, Antonio Cassano potrebbe davvero essere il nuovo colpo dell’Inter.
|di Fabio Costantino - Fonte: www.fcinternews.it| - articolo letto 136 volte


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