Allenamento pomeridiano: Tattiche, calcio e tanta tensione... Zuffa verbale fra Rocchi e Diakitè
Dopo il carico atletico di ieri mattina la truppa di Ballardini nel settimo pomeriggio di Auronzo di Cadore si è ritrovata sul rettangolo verde fra palloni e schemi per apprendere le indicazioni del nuovo mister. Dopo un blanda corsa sul campo la lunga rosa biancoceleste si è schierata su tre campetti cinque contro cinque. Mezzora di calcio puro per scaldare i motori e trasformare agonismo e tattica in moduli. L’allenamento di Ballardini è come al solito concentrato sul pallone e sulla competizione vera: una formazione contro l’atra per convincere il tecnico colpo dopo colpo e dimostrare agli altri e a se stessi che la Lazio è pronta a diventare una squadra. Buoni principi e condivisibili situazioni, atte a caricare il gruppo e a estrinsecarne le qualità. Tutto bene o quasi insomma eccetto un inaspettato scatto d’ira e un’animata zuffa verbale fra il capitano Tommaso Rocchi e il giovane Mobido Diakitè. Il prologo dell’incidente diplomatico esploso all’improvviso in mezzo al campo è stato un brutto colpo sferrato da Diakitè a Mourad Meghnì. Il centrocampista franco-algerino è rimasto a terra dolorante per più di cinque minuti, dopo aver accusato l’entrataccia del giovane difensore. Alla fine però il tutto si è concluso con un po’ di paura e con lo scampato pericolo. Animi accesi e tensione vera che qualche minuto più tardi è scattata nel litigio fra capitano e difensore. Diakitè infatti dopo aver atterrato Meghnì, qualche istante più tardi ha colpito duro anche il centravanti veneto. La paura di un infortunio, l’autorevolezza del capitano e l’esuberanza del giovane difensore hanno poi fatto il resto. Tante urla e molta tensione: Rocchi tenuto fermo da alcuni compagni e Diakitè bloccato dagli altri. Il tutto si è consumato sotto lo sguardo critico e deluso di circa cinquecento persone, che non hanno esitato ad esprimere il disappunto. Alla fine Diakitè ha preferito chiudere anzitempo l’allenamento sotto lo sguardo incredulo di Ballardini. Una tensione imprevista, sicuramente figlia della voglia di affermarsi. Sano agonismo, che a volte rischia di varcare i confini del buon senso, anche se alla fine il tutto va letto nell'ottica di una squadra che sta muovendo i primi passi sotto l'occhio di una nuova guida. Da segnalare anche una piccola contusione al braccio sinistro per Brocchi, le sue condizioni però non destano preoccupazione. Tatticamente l’allenamento ha espresso poco e niente, perché le squadre in campo cinque contro cinque, o otto contro otto, (come mister Regno ha ordinato più tardi, ndr) hanno avuto come light motiv tanto calcio e poca tattica. Tocchi di prima e scambi veloci, con le uniche conferme arrivate per Mauro Zàrate, schierato sempre a sinistra e per la coppia difensiva, che mister Ballardini considera ormai di ferro: Rozenhal e Siviglia (mentre ancora out Matuzalem in attesa del via libera della società, ndr). Domani ci sarà l’Universitatea Craiova, che alle 18 simulerà con la Lazio una gara vera, (dopo una sgambatura mattutina). Forse per Rocchi e compagni sarà l’occasione giusta per scaricare le accumulate tensioni. |di Alessandro Zappulla - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 194 volte