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2009-07-21

Samp: attendiamo con fiducia e riflettiamo, senza mugugnare


Quando si arriva nel cuore del calcio mercato, c’è chi giustamente si esalta per i colpi messi a segno dalla propria squadra del cuore, chi si dispera perché vede partire i propri pezzi pregiati senza un’adeguata sostituzione, e chi fa il passo più lungo delle gamba volando a km di distanza dall’obiettività e dal realismo. Per l’ennesima volta la tifoseria blucerchiata, come se ce ne fosse ancora bisogno, ha polverizzato in tempo di record le tessere di Gradinata Sud, il cuore doriano, si abbona a prescindere per una questione di fede e attende con maturità e fiducia i movimenti della società. Per non parlare degli stoici 1.500 recatisi a Moena, sfidando tempestose condizioni climatiche, pur di non mancare alla prima apparizione ufficiale della Sampdoria, peraltro mai disputata causa impraticabilità del campo. Sarei però bugiardo e ipocrita se affermassi che tutti la pensino in questo modo, purtroppo o fortunatamente a seconda dei casi, anche nelle migliori famiglie, è impossibile avere le medesime opinioni.
Diversi punti di vista, se espressi in maniera pacata, educata e costruttiva, vanno sempre rispettati, anche se non necessariamente condivisi. I simpatizzanti, i sostenitori più imborghesiti e meno passionali, i critici a priori, stimolati anche da una fetta della stampa locale dichiaratamente di parte, non perdono occasione per mugugnare, contestare, mettere in croce il Presidente, o la società in generale, accusati a più riprese di immobilismo, scarsa passione, eccessivo rigore di bilancio, carenza di ambizioni. Se da una parte tale atteggiamento potrebbe anche evidenziare la smania di rivedere la Sampdoria su palcoscenici più prestigiosi, dall’altra rischia però di trasmettere segnali di critica non costruttiva bensì destabilizzante, irriconoscenza, scarsa memoria calcistica.
È un dato di fatto che la Sampdoria della gestione Garrone - Marotta abbia intrapreso una politica societaria finalizzata al contenimento dei costi, al rigoroso rispetto dei parametri di bilancio, alla valorizzazione del proprio settore giovanile e ad un mercato talvolta complicato, ma di solito altamente redditizio in termini di qualità – prezzo, soprattutto grazie all’Amministratore Delegato Beppe Marotta, capace, con l’ausilio del suo staff, di portare spesso a casa giocatori di valore a prezzi irrisori; l’affare Cassano è stata la ciliegina sulla torta che ha coronato l’operato di un Dirigente superbo. Ovviamente anche i migliori talvolta possono sbagliare, ma sbagliare è umano, perseverare è diabolico, ma cosa dovrebbero dire in altre piazze?
La strategia societaria della Sampdoria è ormai intrapresa, seppure ovviamente su altri livelli, da squadre ben più ricche, i casi Roma, Milan sono sotto gli occhi di tutti. Quasi nessuno ormai fa il mercato unicamente tirando fuori i soldi dal proprio portafoglio, c’è chi preferisce far cassa cedendo i pezzi pregiati, chi valorizza i giovani, chi pesca all’estero, chi si dedica ad aggiudicarsi svincolati di lusso, chi invece opta per scambi e prestiti. Sono finiti i tempi delle vacche grasse.
Al tempo stesso però è giusto ribadire un concetto ben noto ai nostri più fedeli lettori: Sampdorianews.net è una testata interamente dedicata alla nostra amata squadra, curata da veri sampdoriani appassionati di giornalismo, ma resta assolutamente indipendente da qualsiasi genere di influenza, in primis societaria. Vantiamo ottimi rapporti, in termini di stima umana e professionale, con l’U.C. Sampdoria, ma ciò non significa difenderla sempre e comunque: se e quando sarà il momento di criticare, lo faremo, ma sempre con educazione e il massimo, entro le nostre possibilità, dell’obiettività, evitando quindi cacce all’uomo, o fette di prosciutto sugli occhi. Oltre che addetti ai lavori, siamo in primis tifosi doriani abbonati da sempre; anche noi, con il cuore, vorremmo i migliori giocatori per i nostri colori, trattenere sempre i pezzi pregiati e comprare il massimo presente in circolazione, ma siamo consapevoli che non è possibile, almeno fino a quando non scatterà una più equa ripartizione dei diritti televisivi, prevista, si spera, tra poco tempo.
A prescindere dalla decisione di condividere o meno le strategie societarie, nel calcio, come in tanti settori della vita, sono i numeri e i fatti a parlare, la maggior parte di loro sono a favore di chi guida la Sampdoria: salvataggio tecnico e finanziario della società ad un passo dalla C1 e con i libri contabili diretti al tribunale per il fallimento, promozione in serie A al primo colpo, due qualificazioni Uefa in virtù di un 5° e 6° posto, tre partecipazioni europee, una Champions sfiorata in un’annata caratterizzata da Calciopoli, una finale di Coppa Italia persa ai rigori, l’acquisto di giocatori che rappresentano il presente e il futuro della Nazionale, come Angelo Palombo, Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini.
L’ultima annata agonistica è stata deludente, frutto di un’infinita dose di sfortuna, ma anche e soprattutto di errate scelte in sede di mercato, in particolare la scorsa estate, quando si sono sottovalutati gli impegni su tre fronti, la carenza offensiva, viaggiando su obiettivi ben lontani dai desideri del tecnico. Siamo arrivati dietro di 22 lunghezze dall’altra squadra cittadina, si sono persi entrambi i derby, ma, anche in una stagione amara di soddisfazioni in campionato, siamo arrivati in finale di Coppa Italia, giocando sul campo altrui e gettando la spugna soltanto al 14° rigore. L’ennesima delusione, ma anche la consapevolezza che non tutto va buttato via senza riflettere.
Finora sono stati acquistati giocatori magari incapaci di far sognare da soli i tifosi, ma sicuramente esperti, utili, smaniosi di riscatto e ribalta, che sicuramente daranno il proprio prezioso contributo alla causa. Mancano ancora almeno 2 giocatori in ruoli chiave, come il difensore centrale e l’esterno di centrocampo, ma il mercato è lungo, dura fino al 31 agosto, ora non è il tempo dei mugugni e dei processi sulle intenzioni, ma piuttosto dell’attesa fiduciosa e delle riflessioni. A bocce ferme si valuterà la rosa a disposizione di Del Neri, ma soltanto in quel momento avrà senso, soprattutto con i risultati sul campo sotto gli occhi.
Anche il Presidente Riccardo Garrone non sarà sicuramente perfetto come chiunque di noi, era ed è tuttora un neofita del mondo calcistico, all’epoca ci ha comprato per senso di responsabilità, ma col tempo è riuscito ad appassionarsi, pur mantenendo ben saldi i propri valori e i suoi paletti. Non saremo tutti d’accordo su ogni sua mossa, ma i veri sampdoriani sono consapevoli che la statistica ribadisce la possibilità che per la 4° volta in 63 anni qualcuno possa cullarsi del primato cittadino, e orgogliosi di avere un Presidente che, contrariamente ad numerosi suoi colleghi, non è mai rimasto coinvolto in fenomeni vergognosi come Calciopoli, non ha mai portato la propria squadra in C1 e non è rimasto con le mani in mano mentre la società era sull’orlo del fallimento, per attendere gratuitamente il cadavere sulla riva del fiume e investire sul mercato il denaro necessario per evitare una fine ingloriosa ad una storia, ad una società, ad una tifoseria.
Finchè i fatti non ci daranno torto, ripartiamo con un Signor Presidente, uno tra i migliori Dirigenti in circolazione, un tecnico preparato e i nostri tre pezzi pregiati: l’Angelo Blucerchiato, FantAntonio e il Pazzo. Attendiamo la conclusione della campagna di rafforzamento, a quel punto ci si potrà confrontare, diffondere complimenti, o critiche, adesso è però prematuro.
|di Diego Anelli - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 135 volte


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