La Lontananza Il Calciomercato, vissuto da lontano
“La lontananza sai, è come il vento”. Un vento che soffiava da Sud e portava con sé voci, cadenze familiari, che costruivano sogni, speranze e sicurezze del buon lavoro che la società di via Ferrante Aporti ha continuato a profondere nell'estate più calda degli ultimi anni, quella che ci avvia al campionato tra i più competitivi e con più interessi , soprattutto economici, della storia.
Voci di mercato. Un mercato oculato, volto principalmente a coprire quelle carenze lasciate da partenze, da infortuni e da errori del passato.
Un argentino che va, uno che viene. Il passaggio del testimone tra Albano Bizzarri, accasatosi alla Lazio, e Mariano Andujar, fresco nazionale “albiceleste” con in bacheca un campionato argentino ed una coppa Libertadores, era nell'aria da tempo, l'ufficialità dell'affare non ha fatto altro che confermare le intenzione della società di migliorare sempre più l'organico con uomini motivati alla ricerca della ribalta internazionale. Lo dimostrano l'età , le motivazioni, la durata del contratto (5 anni). Valorizzarlo diversamente da come fece il Palermo non sarà difficile.
Gli arrivi in difesa di Bellusci e Augustyn non entusiasmerebbero più di tanto nessun pseudo tifoso che insegue i grandi nomi ma suscitano interesse a chi è abituato alle grandi scommesse vinte da Lo Monaco ed è pronto ad assaporarne di nuove. Arrivi che sicuramente rinfoltiscono un reparto che contava pochissimi pezzi già sul finire della scorsa stagione, tra svincolati, bocciati e separati in casa, che mettono curiosità per quello che sarà il ruolo più difficile da ricoprire, quello del dopo Stovini. Non farlo rimpiangere sarà la missione principale, farlo dimenticare il traguardo da raggiungere.
Le voci, si sa, non sono mai certezze ed ufficialità come quando l'arrivo di Ricchiuti sembrava cosa fatta , come per Greene e Pesce. Voci appunto, illusioni in certi casi, che fanno parte di tutte le estati calcistiche, la corsa allo scoop spesso fa brutti scherzi. Il sogno di un Catania ancor più albiceleste con una punta e un trequartista di buone qualità resta ancora in piedi, quello di altri due nuovi difensori che potessero mettere in imbarazzo il tecnico al momento delle scelte svanisce con una ventata di smentite, giornali o telefonate che tolgono le speranze , e così vivere il mercato da lontano diventa un'agonia tra notizie fondate e altre meno.
Fortunatamente qualche ufficializzazione nel frattempo è arrivata, Gennaro Delvecchio , tra stupore e felicità di chi l'aveva perso e pensava di non poterlo più riabbracciare. Le notizie che non ti aspetti spesso arrivano con un sms , la reazione è quella di andare subito a cercare la conferma tramite altri tifosi, il risultato è un urlo di gioia. Può non entusiasmare uno che garantisce cuore, corsa, quantità e propensione offensiva? Il suo arrivo dovrebbe costituire la copertura di un ruolo, un errore fatto nel passato, mai definitivamente coperto dopo la famosa partenza di Caserta.
Alle ventate di voci che arrivano da sud cercare conferma tra qualche quotidiano sportivo è difficile, se non impossibile, riuscire a scovare qualche trafiletto che parli di Catania se non per il bruttissimo caso Alvarez o per i “27 bastardi” che Lo Monaco dichiarò di volere in campo nel giorno della partenza per il ritiro. Poca roba insomma. Uno che del “tanta roba” ne è stato il profeta è riuscito ad attirare l'attenzione, la curiosità, e il sarcasmo nazionale, si proprio lui, Walter Zenga ed il suo Palermo da scudetto hanno almeno tolto qualche pagina di attenzione alle solite cinque/sei squadre.
Aspettando Spolli e sperando in una punta si è già cominciato a godere un Catania versione europea, una versione seppur estiva ma al tempo stesso suggestiva in un periodo in cui, come si è visto, tutti sognano non è peccato farlo, siamo in ballo... balliamo. |di Seby Maina - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 122 volte