Il presidente Semeraro blinda la punta «Se s’impunta sarà peggio per tutti. Castillo? Un ingrato»
«Non disturba, in vacanza di tempo ce n’è tanto. Il Lecce? Sì, parliamone, con piacere... ». La cordialità è un dogma nella famiglia Semeraro, come la lealtà che usa sul caso Cacia, per l’ingrato Castillo, sul duo Angelozzi-De Canio o con le sue percentuali sulle cessioni.
Iniziamo dal mercato?
«Siamo in piena campagna cessioni, per poi acquistare. Seguiamo il programma: tagliare gli ingaggi, allinearli alla media della serie B puntando sui giovani. Si è agli inizi, niente allarmismi. Il mercato è asfittico. Anche i grossi club riducono i costi. Non m’illudo, so bene che dovrò ancora colmare io il disavanzo, ma concedetemi almeno il tentativo di rimetterci il meno possibile. E poi, gli altri club non stanno facendo sfaceli».
Cala la spesa, calano i sogni?
«Mica vero. La storia del Lecce è piena di imprese nate con scelte intelligenti. Non escludo possa nascere una rosa da playoff».
Castillo ha salutato: in B poteva fare comodo?
«Certi giocatori sono particolari: esosi, vogliono la A e in B ti chiedono di essere ceduti. Aveva un anno di contratto, meglio monetizzare. E poi: gli adduttori doloranti, il medico che gli consiglia di non calciare, lui in ritiro ma non tocca palla. Voleva la A? Ci vada... Nel calcio non c’è un grammo di gratitudine».
Ci fa il borsino cessioni, le percentuali di partenza?
«Certo. E chiarisco: niente saldi. Se l’offerta non ci soddisfa i pezzi pregiati restano. Diamoutene? Secondo me al 35% va via, Edinho al 30%, Fabiano al 35%, Polenghi al 65%, Esposito all’80%, Benussi al 50%. Cacia? No, zero assoluto».
Cura il piede, ma se non è un caso lo diverrà a breve?
«Non credo. Cacia deve avere pazienza, l’abbiamo pagato molto quando, credere in lui, significava stimare l’uomo e l’atleta, che infatti stimiamo. Non ha giocato per un incidente e, poi, per scelte tecniche. Si dedichi al Lecce, recuperi in fretta, dimostri di meritare la A grazie al nostro progetto. Abbiamo puntato tutto su di lui prima punta. In caso contrario sia chiaro: soffrirà lui e soffriremo noi. Se non gioca sarà peggio per tutti, e non vedo altre soluzioni. Meglio si convinca in fretta, il suo futuro è nel mio Lecce».
Il mercato della crisi diviene più lungo e l’inizio di coppa Italia e campionato è anticipato. Col calcio giocato sarà impatto choc.
«Verissimo, una sfortuna. In Lega dovevamo inventarci qualcosa, magari cambiare le date di chiusura mercato. Il calcio vero con squadre appena formate. Assurdo».
Angelozzi lavora di trattative, De Canio sul campo....
«Mi viene da dire 'Attenti a quei due': sono 2 personalità forti, esperti di calcio, dovranno convivere. Il mio Lecce punta molto sulla loro intesa, potrà essere il valore aggiunto».
De Canio anticipa che, in amichevole, userà le pedine in odore di cessione solo quando saprà di poterci contare per il torneo.
«Certo. Li deve preparare tutti, senza forzare ma portandoli alla forma migliore per qualsiasi evenienza: cessione o che restino. I rischi li valuti lui, sono carente in queste conoscenze».
Chiudiamo con l’identikit del rinforzo: c’è Fiore per esempio ...
«E’ gradito ospite, valuteremo poi se sarà il caso di firmare un contratto particolare (a gettone ndr ). Ma l’identikit del rinforzo è di un giovane, determinato, non esoso: mi fido di Angelozzi e De Canio». Già, attenti a quei due... |Redazione Lecce Giallorossa - Fonte: www.leccegiallorossa.net| - articolo letto 137 volte