Se il buon giorno si vede dal mattino… Si dice sempre così, no? Quando una nuova avventura inizia e già si sente che l’aria profuma di quel non so che di positivo. Bologna, esattamente dodici mesi fa: iniziava l’avventura della famiglia Menarini. Una stagione sofferta, travagliata, ma che alla fine ha comunque permesso di sorridere. Bologna, oggi: c’è un nuovo proprietario. Non uno qualunque e a renderlo speciale sono tante cose, tanti i motivi per cui, in ogni caso, Rezart Taci resterà nella storia. Lui, straniero alla guida di un club italiano. Lui, sulla poltrona del comando rossoblu proprio nell’anno del centenario. Ce ne sarebbe già abbastanza per caricare di ulteriore responsabilità momenti per cui già si parla di tutti gli onori e gli oneri del caso. Ce ne sarebbe, ma l’ingegnere che viene da Tirana ha iniziato a giocare calando da subito le carte giuste. E non perché, o meglio non solo perché, se hai solidità economica e conoscenze altolocate giocare le carte giuste è un po’ più semplice. Di Taci si dice che è uno determinato, che sa il fatto suo e che ottiene sempre ciò che vuole. Il suo primo impatto con la realtà rossoblu lo conferma. Idee chiare, zero proclami sopra le righe, la giusta dose di ambizione, tanta voglia di lasciare il segno. Con la famiglia Menarini si è preso subito, la stima e le buone impressioni sono state reciproche. Al punto che è a lui che i Menarini hanno deciso di vendere, al punto che è con lui che hanno deciso di andare avanti insieme. I tifosi, dal canto loro, lo amano da ancor prima che mettesse piede sotto le due torri. Per lui hanno inviato e-mail, coniato slogan, fatto fioretti. Perché arrivasse. Purché arrivasse. In una sola parola: conquistati. Conquistati perché di lui si fidano, o per lo meno perché sanno che c’è forse da ripartire ma le parole “programmazione” e “futuro” ora più che mai possono trovare seguito. Conquistati perché dopo una stagione di sofferenze ora guardano al prossimo campionato e pensano che hai visto mai sia un anno un po’ più tranquillo. Lo pensano, lo vogliono, lo meritano. Contano su Taci e Taci può contare su di loro. Certo è ancora presto per dare giudizi, perché il momento dei fatti inizia ora. E per chi fa calcio i fatti si chiamano acquisti azzeccati – ne servono ancora cinque o sei, Papadopulo dixit – risultati sul campo, programmi efficaci per il domani. Sul Bologna sta però sorgendo un’alba che sembra rischiarata da alcuni ingredienti fondamentali: l’entusiasmo della gente, la voglia di far bene di chi guiderà il club, il fatto che la squadra ora non ha più incertezze. Per dire che sarà un buon giorno bisognerà aspettare ancora, ma il mattino già promette bene. |di Cinzia Saccomanni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 132 volte