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2009-07-26

Udinese, Petralia: "La squadra ha lavorato bene"


Il preparatore atletico dei bianconeri fa il punto sulla preparazione della squadra.

Qual'è il bilancio della prima fase della preparazione?

Il ritiro è andato bene e non ci sono stati particolari intoppi. Di solito in questa fase, visti i notevoli carichi di lavoro e le due sedute di allenamento giornaliere, qualche problema può sorgere. Solo due o tre ragazzi hanno saltato qualche allenamento. Vi è stato il problema di Obodo ma è di natura traumatica ed esula dall’aspetto della preparazione. Questo momento della stagione è molto importante e siamo soddisfatti di come la squadra ha lavorato. Abbiamo lavorato tanto e bene. Siamo consapevoli del fatto che a partire dal 30 luglio ci aspetta la seconda fase della preparazione dove faremo un lavoro diverso rispetto a quello fatto fino ad oggi. Lavoreremo per migliorare la condizione in modo da arrivare ad un buon livello di forma alla prima giornata di Campionato.

Che differenza ci sarà come tipo di lavoro fra questa prima fase di lavoro e la seconda?

Sono due fasi distinte. Nella prima si predilige il volume di lavoro e l’intensità non può e non deve essere molto elevata. Nella seconda fase si invertirà la tendenza , il volume di lavoro diminuirà e crescerà nettamente l’intensità.

Nei primi giorni di preparazione avete fatto dei test particolari cosa servono?

Si tratta di test che ci permettono tre valutazioni. La prima sul versante metabolico cioè sulla resistenza, la seconda riguarda l’aspetto della forza e la terza quello della velocità. In questo senso abbiamo introdotto dei nuovi test rispetto alla scorsa stagione. I dati raccolti ci saranno molto utili.

Abbiamo visto dei giocatori correre con delle maschere nel test denominato K4 . Cosa serve?

Non è un test nuovo. L’abbiamo fatto anche l’anno scorso. Riguarda il primo aspetto quello della resistenza. Si utilizza un metabolimetro con il quale con il quale si indaga sulle soglie relative alla resistenza del giocatore. Non si vuole tanto capire chi è più resistente e chi meno bensì individuare le intensità ottimali per gli allenamenti.

Nel calcio si può andare verso preparazioni personalizzate per ogni singolo giocatore o questo è difficile visto che si deve lavorare con un gruppo di una ventina di giocatori?

E’una domanda molto pertinente. La tendenza è quella di cercare di personalizzare la preparazione. Per esempio con il test K4 di cui abbiamo parlato prima escono dei dati che se li andiamo analizzare sono totalmente diversi fra un giocatore e l’altro. Sulla base dei dati raccolti possiamo suddividere i giocatori in piccoli gruppi omogenei formati da non più di due o tre elementi. Quando poi si va a lavorare si tiene conto di questo. Si ha quindi un certo lavoro individuale. Se poi ci spostiamo sul versante forza la preparazione diventa ancora di più personalizzata e personalizzabile. Sotto l’aspetto della forza abbiamo fatto dei test particolari andando ad analizzare dei parametri precisi su diversi muscoli degli arti inferiori. Da queste analisi possono emergere delle disimmetrie fra una gamba e l’altra o fra muscoli dello stesso arto. Tenendo conto dei dati raccolti si può agire di conseguenza e in certi giorni della settimana avremo la possibilità di lavorare in maniera individuale personalizzando il lavoro.
|Sito Ufficiale Udinese Calcio - Fonte: www.udinese.it| - articolo letto 128 volte


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