Ottimismo, ma allo stesso tempo la netta sensazione che belli sì, ma imperfetti anche. Guardando all'avversario, alla sua miglior condizione atletica ed al contesto (partita esterna e d'inaugurazione per i nostri avversari), difficile arricciare il naso davanti allo 0-0 al quale, ancora una volta, è più l'Utrecht a costringere il Catania che non l'altrimenti naturale viceversa.
Già.. come visto contro i Turchi del Besiktas in campo vanno due squadre, ma gioco ed azioni pericolose sono appannaggio di una ed una sola, il Catania. Attenzione, l'Utrecht non rinuncia certo alle sortite offensiva ma, ponderando il numero di quest'ultima con gli aspetti di contesto e forma prima elencati, ancora una volta sembra il Catania ad avere dalla sua una condizione da vigilia di campionato e, l'avversario, quello che di tempo per entrare in palla ancora ne ha.
Atzori rinuncia all'iniziale 4-2-3-1 provato pochi giorni fa nell'amichevole contro il Ceahlaul Piatra Neamt per ritornare al già rodato 4-3-3. In campo scende la stessa formazione che 7 giorni fa affrontò i turchi del Besiktas e, con gran soddisfazione di tutto l'ambiente rossazzurro (anche del Direttore Pietro Lo Monaco, presente in tribuna), il Catania offre l'ennesima prova convincete che, se traslata in campo amico, avrebbe portato ad applausi ed ovazioni. Perciò, forse è meglio si sia giocata in trasferta.
Dal portiere fino all'attacco son tutte e solo, o quasi , note liete per Atzori. Il Catania di Istanbul conferma tutto quel che di buono fatto vedere allo stadio Inonu ed in più aggiunge lucidità nelle giocate che, se in precedenza scemava al 60' della ripresa, adesso trova continuità fino alle battute finale quando ancora, e lo ripetiamo sarebbe anormale il contrario, la squadra tira il fiato, si allunga ed allora dalla panchina si procede prontamente all'inserimento di forze fresche.
Trame confermate, così come i punti di forza di questa squadra che, tabellino alla mano, fa registrare le uniche sue carenze in fase di realizzazione dove, se le idee sono corrette, la loro attuazione è ancora imprecisa; non è poi difficile immaginare che, scaturigine di quella manciata di centimetri che dividono il pallone dall'esterno di pali e traverse sia l'affaticamento che, proprio sul più bello, irrigidisce i muscoli delle gambe e rende le conclusioni degli etnei pregevoli sì, ma anche imprecise. Morimoto, Martinez, lo stesso Plasmati , costruiscono tutto alla perfezione, perfettamente immersi nell'azione offensiva, ma si perdono al momento dell'ultimo affondo.
Andazzo che non trova soluzione di continuità né nel primo né nel secondo tempo, quando Atzori rivoluziona il tridente offensivo passando al 4-2-3-1. Mascara e Martinez prima, poi Llama, Antenucci e Catellani ; dai rifinitori piovono cross e suggerimenti ma, al centro dell'area, né Morimoto né Plasmati sono in grado di finalizzare come di dovere. Questione di centimetri, questione di far goal, o sbagliarlo.
Con un mese di tempo all'inizio del campionato non è certo il momento per intavolare processi alla squadra che, nel suo complesso, ha dimostrato di possedere i requisiti che in questa fase di precampionato era chiamata a far propri: Mentalità vincente , Nuova idea di gioco marca Atzori, Spirito di gruppo.
C'è tutto, e la poca lucidità nei passaggi e nelle conclusioni a rete non è perciò da intendersi come manchevolezza, ma come anticipazione a quel che a questa squadra verrà richiesto da adesso in poi.
Null'altro da evidenziare se non meriti, meriti ed ancora meriti. Un centrocampo che non molla mai, esterni difensivi che si sacrificano e centrali a tenuta stagna. Quel che di più ammirevole c'è, attualmente, consta nel vedere i giocatori profondamente partecipi e convinti delle indicazioni che arrivano dalla panchina.
Avanti quindi rispetto all'asticella degli obiettivi di breve periodo , il Catania dovrà adesso accelerare ulteriormente per farsi trovare lanciato alla massima velocità quando i nastri di partenza del campionat o cadranno.
Rincuorato dalla bella prestazione , ad Assisi il Catania si rimetterà presto all'opera, potendo contare adesso anche sui recuperi di Biagianti (e si spera Bellusci) nonché sui nuovi arrivati: Spolli ed Andujar. |di Marco Di Mauro & Daniele Nicolosi - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 129 volte