Il Bari è in vendita. Il regno dei Matarrese sembra si stia per concludere e la squadra è oramai destinata a passare nelle mani di altri importanti imprenditori. La speranza dei tifosi è che questo passaggio di consegne possa significare un'innalzamento della linea degli obiettivi e una visibilità internazionale che farebbe crescere la città e impazzire la piazza.
Tra qualche giorno si entrerà nel vivo della trattativa ma entrambe le parti sembrano ben disposte al buon fine dell’affare anche se, come tutti sanno, questo tipo di compravendite non vengono effettuate dall’oggi al domani.
Certamente il livello di sopportazione dei supporter del Galletto nei confronti dell’attuale presidente ha raggiunto livelli di massima saturazione e il sogno di tutti è quello di vedere un Bari liberato e quindi, quello che sta accadendo, appare come una finestra che finalmente si apre, dando la possiblità di ammirare una nuova luce ad una squadra che per anni è rimasta nel buio.
Credo che prima di cantare vittoria bisognerebbe, però, fare una serie di valutazioni.
Certamente bella è l’aria di novità che si respira ma bisogna poi calarsi nella realtà ed analizzare le cose in maniera chiara ed inequivocabile.
Innanzitutto ritengo che la tempistica dell’interessamento non sia adeguata al momento che il Bari sta vivendo.
Non è possibile trattare una cessione di una società nel bel mezzo di una campagna di rafforzamento quando il mercato è lontano dal chiudersi.
Immaginiamo ad esempio che Matarrese ritenga giusta l’offerta della holding capitanata presumibilmente da Fernando Villa, che interesse avrebbe a continuare il mercato degli acquisti?
La famiglia Matarrese ha chiaramente espresso la volontà di continuare l’opera Bari anche durante la trattativa e che comunque non arenerà tutti i contatti avviati da Perinetti, ma quanto veritiera potrebbe essere questa affermazione?
Spendereste soldi per un qualcosa che in realtà avete già venduto?
Continuereste a dannarvi l’anima per far diventare più forte una squadra di cui si è già stabilito il valore di mercato?
E’ possibile che il Bari in questo modo resti una squadra incompiuta che rischia di non iniziare bene un campionato già di per se difficile. La trattativa per l’acquisizione dell’as Bari potrebbe sicuramente far impennare il numero degli abbonamenti o il prezzo dei diritti televisivi ma concretamente potrebbe danneggiare la squadra, almeno che il tutto non si concluda in tempi strettissimi e prima , molto prima, del 31 Agosto, in modo da poter intervenire tempestivamente sul mercato magari con qualche colpo ad effetto come biglietto di presentazione.
In merito a questa possibile cessione, eloquenti sono i commenti di migliaia di tifosi baresi sulla fans page “A.S. Bari Calcio” sulle pagine del social network Facebook. Dalle loro parole si evince grande entusiasmo, lasciando trasparire un senso di liberazione qual'ora dovesse arrivare qualche altro a dirigere la baracca.
Solo in pochi invece sembrano intimoriti di questo avvicendarsi al vertice, e ricordano con amore i 30 anni di presidenza che hanno visto un Vincenzo Matarrese odiato ed amato.
Il tifoso biancorosso è stanco di navigare nel limbo vuole qualcosa di meglio.
La domanda a questo punto sorge spontanea: Ma siamo davvero sicuri di non passare dalla padella alla brace?
Matarrese, come tutti ormai sanno, non ha investito tantissimo e non ha mai regalato colpi sensazionali ad una tifoseria che invece li meriterebbe, ma quanto meno ha dimostrato in 30 anni di presidenza di dare un’identità alla società e di essere un punto di riferimento con il quale poter sfogare anche i mancati risultati del campo.
Questa holding, disposta a spendere 40milioni, è davvero interessata al Bari per portare in alto i colori di un popolo disposto a tutto pur di avere gloria, oppure risulta essere un gruppo di società che hanno visto lo spiraglio di un business e vogliono investire per poi guadagnarci solamente?
Prima di lasciarsi andare a facili esternazioni di gioia, bisogna valutare tante cose importanti e non perdere mai di vista il fatto che prima della gloria ha più importanza l’esistenza stessa della squadra.
Tra alti e bassi il Bari esiste ancora ed anche se da una recente classifica sui conti in rosso, risulta essere al penultimo posto tra le squadre di Serie A con alle spalle solo l’Inter, i Matarrese hanno sempre tenuto la squadra anche senza mai investire.
Una holding che non ha origini pugliesi, secondo voi riuscirebbe a garantire la stessa stabilità?
La speranza di tutti è che il potenziale nuovo presidente sappia essere anche tifoso oltre che imprenditore e che sappia spendere in maniera adeguata sul mercato facendo del Bari una squadra internazionale come annunciato.
Per adesso, in attesa di eventi che determino con certezza il futuro , la squadra ha da affrontare già il primo scoglio di campionato che risponde al nome dei campioni d'Italia dell'Inter. Ostacolo che chiaramente non va sottovalutato ma che va combattutto con il massimo della concentrazione cercando di dimenticare le vicende societarie. |di Giò Ametrano - Fonte: www.tuttobari.com| - articolo letto 157 volte