Assisi - Termina così il quarto impegno stagionale del Catania che, per la prima volta si vede opposto, al Boccacci di Assisi, una formazione professionistica italiana. Sparring Partner dell'occasione il Grosseto allenato da Elio Gustinetti che, casualità, si trova in ritiro ad un tiro di schioppo da Assisi: Spoleto.
Un avversario importante, con sulle gambe l'identico stato di preparazione dei rossazzurri vista la quasi concomitanza, quest'anno, dell'inizio dei campionati di A e B. Avversario importante, dunque, ed ennesimo pareggio , il secondo consecutivo a reti bianche dopo quello fatto registrare ad Utrecht.
Non sembra proprio una questione di qualità tecniche a determinare questa impotenza offensiva del Catania . Tant'è, cambia l'avversario, cambia la sua consistenza, non mutano gli equilibri sul campo: Catania che fa la partita , in teoria e pratica ma che, ancora una volta, non vede questi meriti confortati dallo score che si legge sul risultato finale che restituisce un esito di parità apparente più che effettiva.
A volte, come si suole dire, la matematica può essere davvero un'opinione. Così come lo 0-0 di quest'oggi che, per esser spiegato, andrebbe analizzato guardando al di fuori del campo, al di là dei 90' giocati, soffermandosi piuttosto sui carichi di lavoro , “duri” (per definizione dello stesso Atzori) ai quali il gruppo è sottoposto da due giorni, e che no hanno avuto tregua nemmeno nella mattinata di vigilia a questo incontro.
Manca la brillantezza nella gambe, manca così lo spunto vincente, quello che ha il compito di coronare gli sforzi dell'intera squadra facendone emergere, non sol più sul campo ma anche sul tabellino, la lampante supremazia . Niente di inquietante, c'è da pazientare e, più che sugli attaccanti, si potrebbero concentrare le domande sui centrocampisti che, proprio in questi casi dove segnar viene difficile agli attaccanti, dovrebbero cercare con più insistenza il jolly dalla distanza.
Ma è un circolo vizioso, quanto obbligato in questa fase: Atzori chiede di servire gli attaccanti , per farli sbloccare, di conseguenza i mediani tirano meno e, vista la poca prolificità dell'attacco, si segna poco, ancora davvero troppo poco.
Atzori schiera sul campo una formazione apertamente sperimentale , che vede tra le sua fila un gran numero di esordienti, ben 3: i nuovi arrivati Spolli ed Andujar, con il rientrante Biagianti, alla sua prima uscita stagionale dopo aver iniziato il ritiro lavorando a parte, per smaltire i guai alla caviglia.
Buone le impressioni degli ultimi due, meno “probanti” quelle del portiere argentino che, per il suo compleanno, si regala l'esordio in maglia rossazzurra in un pomeriggio di tutto riposo.
Negative le impressioni dell'attacco nei 16 metri, poca intesa all'interno del reparto, soprattutto quando a far da prima punta è Plasmati. Va meglio con l'ingresso di Morimoto.
Entrati nella terza settimana di ritiro, con alle porte l'impegno nel Dahlia Cup contro due formazioni di A come Fiorentina e Cagliari, Atzori sa bene di dover preparare i propri ragazzi non più solo sul piano delle “idee” ma anche su quello dei riscontri “fattivi” . Da adesso in poi non basterà più giocar bene, si dovrà concretizzare, concretizzare, concretizzare. Meglio sgraziati e vincenti, che soavi ma perdenti; almeno in serie A, dove la matematica smetterà di essere un'opinione.
Tabellini
Primo tempo
Catania (4-4-3): Andujar; Sardo, Spolli, Terlizzi, Capuano; Delvecchio, Biagianti; Sciacca; Llama, Catellani, Plasmati.
All. Atzori
Secondo tempo
Catania (4-3-3): Campagnolo, Sardo (14'st Potenza), Augustyn, Terlizzi (19'st Silvestre), Imparato; Izco, Carboni, Biagianti (19'st Moretti), Catellani (19'st Mascara), Martinez, Plasmati(10'st Morimoto).
All. Atzori |Redazione Mondo Catania - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 163 volte