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2009-08-03

Lecce: Sansovini l'alternativa a Corvia


In attesa di Corvia per il quale continua il braccio di ferro con il Siena, torna in ballo il nome di Sansovini. Il ventinovenne attaccante del Grosseto avrebbe un costo che si aggira intorno agli 800mila euro, una cifra quindi inferiore a quella di Corvia, per il quale il Siena chiede un milione e 800mila euro. Un’altra alternativa potrebbe essere lo svincolato Soncin che avrebbe anche il vantaggio di essere a costo zero. Il rovescio della medaglia è invece costituito dall’età anagrafica dle giocatore, 31 anni, in controtendenza con la politica del Lecce che vuole puntare sui giovani.
Ma prima di mettere a segno ulteriori mosse, bisognerà ulteriormente sfoltire la rosa. Edinho, in particolar modo, dovrebbe cambiare maglia, ma la Fiorentina che è la squadra più interessata al giocatore, non offre segnali in tal senso. Più agevole invece, la partenza di Cozzolino che è vicino a trasfersi al Como. In partenza anche Vicedomini con probabile destinazione Andria e Agnelli.
Le esigenze di bilancio si traducono in un netto taglio delle spese previste per il prossimo campionato. Dieci milioni in meno rispetto al budget stanziato due anni fa per tentare la sacalata (poi riuscita) alla serie A, ma il Lecce potrà essere ugualmente competitivo. Lo ha detto l’amministratore delegato del Lecce Claudio Fenucci ieri, in occasione della presentazione della campagna abbonamenti. La serie B di due anni fa costò 28 milioni di euro, compresi gli ammortamenti dei calciatori. Per quella di quest’anno, il budget stabilito non dovrebbe superare i 17-18 milioni di euro. Una scelta obbligata dal nuovo progetto intrapreso nell’ottica di un calcio sostenibile che riesca ad autofinanziarsi. E’ comunque una cifra che, in una ipotetica classifica parallela, porrebbe il club pugliese subito a ridosso delle prime due-tre società che puntano senza mezzi termini alla vittoria del campionato ed hanno impegnato cifre più cospicue per raggiungere tale obiettivo. Su livelli superiori stanno soltanto Torino e Reggina. Negli ultimi tre anni, chi ha vinto i campionati di serie B non ha speso meno di 22-25 milioni di euro. Il Lecce ne spese 28. Unascelta aziendale che consentì l’immediato ritorno in serie A.
Ora il quadro è cambiato. «Possiamo essere competitivi - ha affermato Fenucci - perchè le difficoltà che stiamo attraversando anche sotto l’aspetto della incompletezza dell’organico sono comuni a tutti».
Poi un cenno al caso-Cacia esploso nei giorni scorsi nel ritiro di Tarvisio. «Occorre ricompattare il gruppo che è scosso dalla retrocessione - ha proseguito l’amministratore delegato - c’è qualche insoddisfazione, ma sono stati sottoscritti dei contratti con relativi obblighi e diritti. Bisogna quindi lavorare sul gruppo e sulle motivazioni per preparare una stagione che potrà darci delle soddisfazioni».
Nell’ambito dei ridimensionamenti soffrirà anche la capienza delo stadio. Due settori, i distinti Nord-Est e Sud-Ovest saranno chiusi. Due anni fa in serie b, tranne il derby col Bari e le due partite dei play off non si andò mai al di sopra dei 10miola paganti. Inutile quindi sostenere dei costi per una capienza che non servirà. Salva poi la possibilità di chiederla alle Lega qualora il Lecce si trovasse a disputare partite decisive per il salto in serie A.
|Redazione Lecce Giallorossa - Fonte: www.leccegiallorossa.net| - articolo letto 110 volte


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