Fra poche ore apprenderemo il secondo gigantesco depotenziamento del nostro malconcio centrocampo. Andrea Pirlo da Brescia, il ragazzino che arrivò da noi nel 2001-2002 e che ci consentì con un suo gol al Verona, al termine di quel campionato, di accedere ai preliminari della Champions che avremmo poi vinto, se ne va, dopo 7 ancelottiane stagioni di onorata carriera.
Il ragazzino è maturato in fretta e se ora può liberamente chiedere al patron del Chelsea Abramovich un contratto di 6 milioni di euro stagionali è perché in questi anni è diventato uno dei migliori centrocampisti del mondo, capace di visione di gioco, di tecnica sopraffina, di esecuzione esemplare dai calci piazzati e dai rigori e anche di una discreta duttilità tattica, tant’è che il povero Leonardo quest’anno l’avrebbe voluto provare più avanti, a quanto si dice.
Ma ai soldi, per certi giocatori, non si comanda e che il ragazzo non fosse un campione di fedeltà alla maglia lo dimostra anche il trascorso coi cugini interisti, dai quali è arrivato insieme a Seedorf in un clamoroso affare-farsa che consegnò ai nerazzurri Francesco Coco... La voglia di provare un’esperienza all’estero (che, come detto nello scorso articolo, per me coincide sempre con uno scarso attaccamento alla nostra maglia) e, ovviamente la situazione di assoluto ridimensionamento della rosa della squadra, operata in questo pessimo calcio-mercato, hanno determinato la scelta di Andrea di seguire il nostro ex-mister Ancelotti sulle rive del Tamigi.
Peccato, dico io. Peccato soprattutto perché quando il Milan era il Milan, Pirlo se ne sarebbe potuto andare solo avendo prima trovato un altrettanto valido sostituto, giovane od esperto che fosse. Invece non è così, o almeno, in queste ore, tutto sembra fermo sul fronte Hernanes e altri nomi di centrocampisti centrali non girano nemmeno sulle righe più fantasiose del fanta-calciomercato giornalistico. Ma se il Milan fosse ancora il Milan, lungi dall’investire su Hernanes, cercherebbe per il suo regista un sostituto del livello di Gerrard, Lampard, o, almeno, D’Agostino. Tutti giocatori che però ora non possono essere nemmeno acquistati, prima ancora che stipendiati.
Molto probabilmente con la partenza del nostro numero 21, Leonardo sposterà al vertice basso del rombo Clarence Seedorf, che pare il più indicato in quella posizione, tra i centrocampisti attualmente in rosa. C’è però da sperare che la sua voglia di ritornare indietro sull’uomo perso e di coprire i buchi lasciati aumenti esponenzialmente da quella mostrata in questi anni sulla fascia, altrimenti saranno davvero guai seri! |di Sebastiano Molinelli - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 167 volte