Giorgio Chiellini, la domanda è semplice sem plice, quasi banale, ma è quella che si sono posti tut ti i tifosi bianconeri - un po’ spaesati - al termine di Ju ventus- Villarreal 1-4: cosa è successo? «E’ successo che abbiamo ri mediato una figuracci.. Te nevamo a finire bene questo precampionato, senza intop pi, anche perché stiamo la vorando davvero nel modo giusto e col massimo impe gno. Eppure siamo incappa ti in una serata no». E allora, cosa non è succes so? In cosa è mancata prin cipalmente la Juventus? «Purtroppo un po’ in tutto: distanza tra i reparti, fase di impostazione, brillantezza... Arrivavamo sempre dopo, nell’uno contro uno: e quan do arrivi dopo nell’uno con tro uno ogni cosa si nota di più». Quindi, solo questione atle tica? Magari ha pesato par ticolarmente la doppia se duta di allenamenti effet tuati giovedì, alla vigilia del match? «No, in realtà non si può ri durre tutto soltanto a que sto, perché ad esempio an che contro il Siviglia le gam be non giravano eppure abbiamo retto bene. Credo che qualcosa possa averci in fluenzato anche a livello mentale, pur inconsciamen te. Non so: la voglia di finire il precampionato, le convoca zioni in Nazionale, visto che dopo la Confederations, ab biamo tutti una gran voglia di riscatto». C’entra anche il modulo? Il 4-3-1-2 finisce per rendere la squadra più vulnerabile se la forma psico-fisica non è al top? «No, questo non conta. An che lo scorso anno, con il 4-4 2, se ci allungavamo, pren devamo delle scoppole. Il modulo non c’entra». Cosa vi ha detto Ferrara? Era più deluso o arrabbbia to? «Felice non era di certo. Ha detto, giustamente, che la Juventus non può fare certe figure. Una sconfitta per 4 1 non è da Juve. Ma dopo averci strigliati, ha detto pu re che è da qui che dobbiamo ripartire, che dobbiamo fare tesoro dell’esperienza. Ha detto che probabilmente ser viva anche questo per for mare un gruppo importante. Meglio un ko adesso piutto sto che a campionato inizia to, no? La gara con il Villarreal ci insegna che non biso gna mai sentirsi arrivati». C’è stato un momento in cui vi siete sentiti arrivati? «No assolutamente, ma una sconfitta anche pesante può sempre capitare. Al limite, più che già arrivati, aveva mo la consapevolezza di aver lavorato molto bene in ritiro e durante la tournée spagno la, nella Peace Cup. E que sta consapevolezza ci resta eccome, anche nonostante un passo falso. La squadra è fortissima, il gruppo è unito e carico al punto giusto». Squadra ricca di elementi, ciò significa anche che au menta la concorrenza. In difesa, in particolar modo, tra lei, Cannavaro, Legrottaglie e Caceres ci sarà da lottare per conquistarsi il posto. «Questo però è un vantaggio, mica uno svantaggio. Pro blemi di rivalità non ce n’è. Mentre la concorrenza non è un problema, piuttosto uno stimolo. Sappiamo di essere tutti importanti, ma nessu no è o si sente indispensabi le. La grande forza di questa Juventus, anche e soprattut to grazie agli sforzi economi ci che ha fatto la società, è proprio l’organico. Non c’è un giocatore, in rosa, che non abbia una alternativa di alto livello. Due anni fa, se mancavano due o tre ele menti per lo stesso periodo, si faceva fatica. Ora invece non è più così, ci sono tantis sime soluzioni possibili. Da questo punto di vista, c’è un abisso rispetto al passato». Quindi possiamo rassicu rare i tifosi? Juve protago nista e Villarreal semplice incidente d’un percorso che può rivelarsi trionfale? «Certo che possiamo tran quillizzare i tifosi. Ci sta di perdere una partita, ma re sta il fatto che abbiamo la vorato bene e s’è visto. Non ci siamo esaltati dopo il suc cesso con il Real Madrid e non ci lasciamo condizionare neanche adesso. Ciò che con ta è che per l’inizio del cam pionato vedrete una grande Juve». |Redazione Juventus News - Fonte: www.juventusnews.tk| - articolo letto 228 volte