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2009-08-10

Milanista per sempre?


A conclusione della settimana che ha visto l’arrivo di Huntelaar e la riconferma di Pirlo, il Milan perde ai rigori l’ennesima amichevole estiva, contro il Benfica, denunciando ancora una volta seri problemi a buttarla dentro. Il problema circa l’abulia offensiva della squadra non è un problema da poco ed è ulteriormente grave il fatto che lo stesso problema si presentava con l’ultimo Ancelotti. A Borriello, solo da poco rientrato, può essere recriminato poco, se non il fatto di non aver chiesto in prima persona di essere ceduto, visto che l’acquisto di Huntelaar significa per lui la perdita del posto da titolare. E’ normale che non ancora non conosca perfettamente i movimenti di Pato, avendo passato la stagione scorsa in infermeria e semmai sarà poco opportuno se non gli si darà il tempo necessario per prendere confidenza con il suo partner d’attacco, cosa estremamente probabile sempre per via dell’entrata in pista anche di Huntelaar che gli ruberà spesso il posto.
Tutti i commentatori descrivono poi un Pato fuori condizione e le voci rianimate dall’Inghilterra circa un suo possibile approdo al Chelsea sembrano voler spiegare questa sua scarsa applicazione nelle amichevoli estive. Un altro giocatore che sembra tornare a far parlare in negativo di sé, circa la propria professionalità è Ronaldinho che, non pago di una prima scorribanda notturna a Barcellona in piena preparazione estiva, ha deciso di ripetersi a Milano, questa volta però incontrando un ostacolo proprio durante la movida: pare infatti che alcuni tifosi rossoneri, giustamente indispettiti nel vederlo in giro per locali in piena notte insieme al compagno di squadra Dida (che, per la cronaca, continua a percepire 4 milioni di euro annui, nonostante sia stato superato anche da Storari in quanto a gradimento del tecnico), l’abbiano invitato caldamente ad andare a letto, lui che, sempre per la cronaca, con i suoi 8 milioni di euro annui è in testa al monte-stipendi del club e che dovrebbe tenere le redini offensive del nuovo Milan di Leonardo...
Per chiudere, spendo due parole su Pirlo. La scorsa settimana avevo dato il giocatore per partente e la decisione di Berlusconi di continuare a servirsi del regista bresciano, lungi dall’avermi fatto indietreggiare, mi ha anzi confermato nella mia convinzione che il nostro Andrea sia prossimo all’addio, soprattutto vista la modalità con cui questa riconferma ha avuto luogo. Inizialmente, infatti, Pirlo dice ai colleghi interisti che quello giocato negli USA sarebbe stato il suo ultimo derby, poi, per mezzo del suo procuratore, parte la trattativa con il Chelsea sulla base di un ingaggio di circa 6 milioni annui, infine Berlusconi, poco prima del vertice di Milanello con Galliani e Leo, si dice possibilista sulla messa in atto della trattativa. Dopodiché accade l’inaspettabile. Il vertice termina con la decisione di comprare Huntelaar e non Luis Fabiano (contravvenendo alla richiesta di Leonardo) e per di più senza doversi privare di Pirlo, il quale, una volta venuto a sapere di questa scelta societaria, rilascia una dichiarazione in cui si dice contento di rimanere in una squadra rinforzatasi per lottare su tutti i fronti e presso la quale intende concludere la carriera.
Siccome ricordo ancora con orrore i giuramenti di fedeltà incondizionata di Sheva e Kakà, non posso nascondere un grande disappunto per le parole di Andrea, che sa benissimo che attraverso l’arrivo del solo Huntelaar non si sono certo colmati i divari che dividono il Milan da Inter e Juve e che quindi, se aveva voglia di un’esperienza all’estero prima, difficilmente può avere mutato idea poi, non essendo, tra l’altro, pervenuti miglioramenti contrattuali da parte del Milan. Tutto ciò mi fa insomma pensare che la cessione di Pirlo sia stata solo rimandata di un anno, così come quella di Pato, attraverso un’opera di persuasione molto forte che la società ha svolto nei confronti dei due e di cui la modalità resta però a noi sconosciuta.
|di Sebastiano Molinelli - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 191 volte


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