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2009-08-17

Bologna: Viviano, si inizia con la "viola"


Se fosse un film sarebbe uno di quelli da tutto e subito. Tanto per far capire sin dall’inizio agli spettatori, e al protagonista, che aria tira. Se fosse una ricetta di cucina sarebbe un bel concentrato (di emozioni) messo nel mix e poi preso tutto d’un fiato. Altro che piccole dosi, tanto per abituarsi un po’ alla volta all’effetto che fa. Perché Emiliano Viviano di motivi per segnarsi in rosso sul calendario la data del 22 agosto ne ha più di uno. Lui, fiorentino doc, tifoso cresciuto a pane e curva Fiesole, con Rui Costa e Batistuta come idoli del cuore e il nome Viola scelto per la figlia. Lui, all’esordio in A, con il Dall’Ara come casa. Non poteva che essere Bologna-Fiorentina a bagnare la sua ‘prima’ nella massima serie. Che gusto ci sarebbe stato, diversamente? Il suo arrivo a Bologna è roba di poco più di un mese fa, con tutte le speranze che accompagnano l’ingresso del più promettente tra i giovani portieri. Per parlare di lui, a mister Papadopulo è bastato giusto un flash: “Brescia-Lecce, 16 azioni da gol per il Lecce, la partita finita 0-0…”. Ai compagni, invece, giusto una battuta per far capire quanto il nuovo numero uno sia un tipo aperto e quanto si sia inserito bene sin dall’inizio: “Hai parlato più tu nei primi tre giorni di ritiro che Antonioli negli ultimi quattro anni!”. Del suo predecessore diretto tra i pali del Bologna, Viviano ha subito tessuto le lodi, così come di Pagliuca: “un onore” arrivare a difendere dopo di loro la porta rossoblu. Di più. La consapevolezza dell’investimento fatto per portarlo sotto le due torri e la voglia di ripagare la fiducia. Impegni sinora mantenuti, visto quanto di buono messo in mostra in questo precampionato e che vale come un timbro sulla garanzia. Che a Bologna avrebbe trovato un ambiente positivo, Viviano lo sapeva già: gliel’aveva detto il presidente Corioni prima di lasciarlo andare via da Brescia.
Che alla prima di campionato avrebbe dovuto incontrare la Fiorentina l’ha imparato dopo. Ma il calendario gli ha regalato uno stimolo in più per far bene, non certo un problema. Che sia un esordio dalle mille e più sensazioni è sicuro. Che Viviano saprà affrontarlo da professionista qual è, anche.
|di Cinzia Saccomanni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 120 volte


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