Egregio Presidente Silvio Berlusconi, nel giorno del consueto e tradizionale Trofeo dedicato alla memoria di suo padre Luigi, avrà la possibilità di verificare le "condizioni di salute" del suo amato Milan e come, già sospetterà, dovrà prendere coscienza di una squadra in condizioni cagionevoli. E' sicuramente vero che agosto non è il mese per esprimere giudizi approfonditi, i "vecchi" giocatori devono integrarsi con i nuovi arrivi, bisogna abituarsi ai nuovi metodi di allenamento di Leonardo, è necessario un congruo periodo di rodaggio dopo le ferie estive per raggiungere la migliore forma; ma il punto dolente della "questione Milan" è che il giudizio di fine campionato rischia di non essere molto diverso da quello che si può esprimere in questi caldi giorni di agosto. Questa sera avrà il piacere di affrontare quella Juventus che, nonostante intemperie e difficoltà, ha saputo rialzare la testa; come? Investendo. Il risultato di questa sera non farà testo, come non lo hanno fatto amichevoli superficiali e senza senso. Lo scorso anno i bianconeri hanno chiuso secondi, questa volta hanno alzato la posta per provare ad arrivare ancora più su. Presidente, starà pensando che i paragoni non servono a nessuno, ha ragione. Presidente, starà per riproporci la solita filastrocca che non c'è squadra al Mondo ad aver vinto più del suo Milan. Certo, però, ci darà anche atto che proprio Lei ci ha insegnato a non guardare indietro ma avanti. I tifosi del Milan Le daranno atto di aver creato una società modello, una squadra stratosferica ed è per questo che oggi si sentono traditi dal suo Presidente più ambizioso che, però, da un po' di tempo ha messo troppo in fondo nella sua lista il suo "passatempo" preferito. Ha ripianato un buco societario non più di due mesi fa; non è stata la prima volta ma se fosse l'ultima? Perché continuare a sacrificare il patrimonio tecnico se il patrimonio personale ha altre priorità? Viva Mediaset ed il suo attivo, viva la Politica ed i suoi successi, abbasso il Milan e le sue sconfitte. Non è da Lei Presidente chiudere una stagione, due, forse tre ma anche quattro dietro ad altri club, in particolare dietro ai suoi rivali cittadini. Non si addice al suo orgoglio, che l'ha portata dal suonare sulle navi in crociera al tetto del Mondo politico, sportivo ed imprenditoriale. La cessione di Kakà a 67 milioni di euro è apparso come un segnale di debolezza sul mercato, 5 mesi dopo aver dichiarato incedibile il brasiliano dopo l'assalto fallito del City. Tra Kakà e Cristiano Ronaldo non ci sono quasi 30 milioni di differenza. Il solo acquisto di Huntelaar può ritenersi un contentino per quella tifoseria che si aspettava il botto. L'ostinazione contro Ancelotti e pro Ronaldinho Le sta dando le prime risposte. Passi la scommessa Leonardo, ma non passi l'appagamento che La sta avvolgendo. Rialzi il Milan, come vuole rialzare il Paese. Dia a Leo la possibilità di darci uno schiaffo morale, ma soprattutto dia a Galliani più poteri se ritiene l'Amministratore Delegto l'unico capace di fare le sue veci. Questa squadra è, se tutto dovesse andare bene, la terza in Italia e la settima/ottava in Europa. Il Milan ha bisogno dello spirito del suo vecchio Presidente e non di uno spirito da Presidente vecchio.
Adesso, in attesa degli ultimi 14 giorni di mercato, tutti i tifosi rossoneri si aspettano da Lei… "Una scelta di campo". |di Michele Criscitiello - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 178 volte