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2009-08-19

Maurizio Iorio: «La vittoria di Villareal presupposto importante per battere l'Odense»


L’ultimo gol europeo del Genoa porta la sua firma. Maurizio Iorio sbloccò il risultato nella semifinale di ritorno della Coppa Uefa 1991 – 92 ad Amsterdam contro l’Ajax anche se, purtroppo, quella prodezza non fu sufficiente per guadagnare la qualificazione. L’ex attaccante, in esclusiva per Pianetagenoa1893.net, presenta la sfida tra Genoa ed Odense e ricorda la splendida cavalcata interrotta da Bergkamp e compagni.

La lunga attesa è ormai terminata. Il Genoa è pronto a riaffacciarsi sullo scenario europeo ospitando l’Odense. Che gara si attende?

«Se il Genoa giocherà come sa, la formazione danese avrà vita breve. Il Grifone, infatti, pur avendo perso pedine importanti, ha cambiato molto poco, mantenendo quindi una fisionomia già consolidata. Sono convinto, quindi, che ci siano tutti i presupposti per una serata ricca di soddisfazioni».

Il campionato danese è già iniziato mentre il Genoa debutterà solo domenica prossima contro la Roma. Qualche motivo di preoccupazione sotto il profilo dello stato di forma?

«Direi proprio di no. Il Genoa è il Genoa e non deve preoccuparsi degli avversari. Quel che conta è che si esprima ai suoi livelli ma, con il calore di un pubblico straordinario come quello rossoblù, non ho il minimo dubbio. La vittoria, seppure in amichevole, su un terreno difficile come quello del Villareal ha dato un’ulteriore iniezione di fiducia alla squadra, dimostrando, inoltre, come i nuovi abbiano già assimilato gli schemi di mister Gasperini. In altre parole, l’Odense, con tutto il rispetto, non penso abbia i mezzi per interrompere il sogno europeo del Grifone».

Lei quanto è rimasto legato al Genoa e all’ambiente rossoblù più in generale?

«Tantissimo. Chi ha la fortuna di indossare quella maglia non può non sentire sulla propria pelle quei colori. E’ una sensazione stupenda che porto ancora dentro. L’unico rammarico è quello di essere approdato al Genoa al termine della carriera ma il ricordo per la piazza resterà sempre meraviglioso».

Almeno fino a giovedì sera lei resterà l’ultimo marcatore del Genoa in Europa. Cosa le resta di quella esperienza?

«Purtroppo con l’Ajax sbagliammo l’approccio nella gara di andata ma, nonostante la sconfitta interna, andammo ad Amsterdam con la convinzione di poter ribaltare la situazione. La formazione olandese dell’epoca era una grandissima squadra e lo confermò aggiudicandosi la coppa, ma noi lassù giocammo decisamente meglio e creammo i presupposti per la grande impresa».

Il mercato è ancora aperto e, probabilmente, il Genoa attenderà l’esito del doppio incontro con l’Odense per decidere eventuali strategie. Secondo lei l’organico è già completo?

«Il Genoa in questi anni ha dimostrato una grandissima capacità sotto tutti i profili e, di conseguenza, sono sicuro che opererà nel verso giusto, qualunque decisione dovesse prendere. Milito non si sostituisce così facilmente ma Floccari e Crespo sono due grandi giocatori, così come coloro arrivati per rafforzare gli altri reparti. Società e staff tecnico si sono guadagnati la fiducia sul campo e questo rappresenta il principale motivo per essere estremamente fiduciosi».
|di Claudio Baffico - Fonte: www.pianetagenoa1893.net| - articolo letto 132 volte


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