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2009-08-21

Verso la Serie A... tra sogni e realtà


Ci siamo! Il tanto atteso calcio d’inizio della nuova stagione è alle porte. In cantiere, a prendere forma e dimensione, la prima giornata del campionato 2009/2010 di Seria A. La marcia di avvicinamento a quello che rappresenta un gradito ritorno nella massima serie per i biancorossi è stata, in questi ultimi giorni precampionato, spesso ignorata, scalzata dalla roboante e chiassosa cessione societaria che ha visto come protagonista assoluto un texano ambizioso e carico di entusiasmo: Tim Barton, nuovo capitano dell’imbarcazione biancorossa.
La nave pugliese sta per attraccare nel porto di San Siro con marinai carichi e pronti a dare il meglio. Certo, le acque di Milano non sono tra le più tranquille per una piccola imbarcazione come quella del Galletto Nazionale, ancora alla ricerca della propria definitiva dimensione, della propria vera identità, ma i ragazzi sono pronti e determinati al punto giusto. Come già accennato, a tenere banco e ad attirare attenzioni in questi giorni caldi di agosto, sono state le vicissitudini societarie. Dopo trentadue anni la famiglia Matarrese è decisa seriamente a farsi da parte, come seria è sembrata la voglia e la decisione dello zio d’America Barton di conquistare un posto nei cuori dei tanti tifosi di fede biancorossa. Il texano è sceso in quel di Palese con le sembianze di un vero e proprio salvatore della patria.
Le sue prime parole sono state parole al miele per le orecchie dei tanti baresi che lo attendevano a braccia aperte sulla pista dello scalo aereo portuario pugliese. Da lì in poi poche ma significative affermazioni del magnate a stelle e strisce. Dichiarazioni forti che lasciano poco, pochissimo spazio alla fantasia e alle paure: l’uomo dai capelli color rosso rame e dalla carnagione color bianco latte (colori che i tifosi baresi hanno nel sangue…strana coincidenza) ha da subito chiarito un concetto fondamentale: compra il Bari per farlo diventare grande, e magari per diventare grande anche lui grazie alla squadra. Non è mistero infatti che Mr. Barton abbia in mente grandi cose anche per la città: spazi edificabili su cui edificare, pannelli solari per tutti e stadio di proprietà sono solo alcuni degli obbiettivi imprenditoriali della Holding capitanata dal futuro presidente del Bari Calcio. Tutto questo rumore, tutto questo susseguirsi di promesse e ambizioni economiche, non hanno fatto altro che accrescere l’entusiasmo dei tifosi baresi, che incominciano a sognano ad occhi aperti ciò che hanno sognato sempre e solo ad occhi chiusi, ovvero un Bari da Serie A e non di Serie A, di un Bari formato Europa e non più di un Bari affannoso che lotta sino all’ultima giornata per un posto nella massima serie. Insomma, il fenomeno Barton ha già contagiato tutto e tutti.
Ma la squadra come starà reagendo a quella che è stata già ribattezzata come la nuova era del calcio barese? Forse bene, ma forse anche male. Staremo a vedere, come sempre i giudizi e i verdetti verranno emanati inoppugnabilmente dal rettangolo verde, giudice supremo da sempre di squadre, gioco e giocatori. Nello spogliatoio biancorosso la vigilia del mach contro l’Inter è vissuta in maniera apparentemente tranquilla. Effettivamente crearsi aspettative ed ambizioni strane dalla trasferta in terra lombarda, sarebbe un pessimo errore, un vero e proprio autogol. Questo non significa però che domenica i ragazzi dovranno calpestare l’erbetta del teatro Meazza di Milano con la triste convinzione di uscirne dopo il novantesimo minuto battuti e forse umiliati. I ragazzi di Ventura dovranno scendere in campo determinati ma soprattutto rilassati, consci che l’avversario è di quelli proibitivi da battere ma consapevoli anche che, con serenità ed applicazione, si potrebbe tranquillamente diminuire quello che oggi è il gap tecnico e tattico con i Campioni d’Italia. Loro, i nerazzurri, scenderanno in campo forse convinti di archiviare la pratica Bari in meno che non si dica, e questo per loro potrebbe rappresentare un vero e proprio handicap, un vero e proprio punto a sfavore. Il Bari targato Conte faceva faville sulle fasce e roccaforte in difesa; quello di Giampiero Ventura non potrà di certo imporre gioco a San Siro e far leva sulla solidità difensiva ma, con astuzia e fortuna, potrà aspettare l’armata nerazzurra per poi ripartire in contropiede. Peccato, in tal senso, che con ogni probabilità mancherà l’uomo che avrebbe potuto trasformare le possibili ripartente in azioni quasi devastanti, ovvero Victor Barreto.
Il cannoniere brasiliano è ancora fermo ai box, vittima di un problema muscolare che proprio non lo vuole lasciare in pace. Rischiarlo sarrebbe inopportuno per un allenatore che in lui vede il cardine offensivo della proprio squadra. Ecco perché il buon Ventura, a malincuore, lascerà Victor a Bari, speranzoso di riaverlo già per la prima al San Nicola contro il Bologna di sabato 29 agosto. Il consiglio è di restare sempre e comunque con i piedi ben saldati al suolo terreno, rimettendo per un po i sogni più segreti nell’apposito cassetto. Per riaprirlo c’è tempo, e in verità c’è già anche un giorno: il 31 ottobre 2009, data in cui si insidierà il nuovo imperatore Tim, venuto da lontano per portare il Bari ai livelli che gli competono e per permette ai biancorossi di accomodarsi al tavolo dei potenti, con la viva speranza che, una volta sprigionati gli entusiasmi, non ci si ritrovi costretti a riaprire il cassetto per riporvi nuovamente i tanti sogni che hanno fatto e stanno facendo da cornice a quest'estate a forti tinte biancorosse.
|di Andrea Dipalo - Fonte: www.tuttobari.com| - articolo letto 139 volte


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