Nel 1994 contro il Trelleborgs Boksic segnò nei minuti di un recupero interminabile. Ma stasera è stato tutto diverso. Diverso soprattutto per il risultato con cui la Lazio va in Svezia la prossima settimana. Diverso perché stasera è stata diversa da quell’orribile serata di novembre in cui l’Olympiacos sbancò l’Olimpico, in cui la Nord non cantò per un tempo, lasciando lo stadio ai tifosi greci, e in cui si respirava ancora acre la triste sensazione della morte di Gabriele. Tutta l’amarezza e le emozioni negative di quella sera vengono trasformate in energia positiva dal popolo laziale. Anche la squadra avverte una buona atmosfera, anche se dalle prime battute non si direbbe perché nei primi tre minuti di gara il pallino ce l’ha in mano l’Elfsborg. Al 13’ Avdic, il novello Ibra, prende un palo clamoroso. Sembra allora che l’errore iniziale del tabellone possa essere quasi un presagio di sventura: lo speaker dice “allenatore Davide Ballardini”, ma le parole che passano sullo schermo sono “Delio Rossi”. Per carità, non uno spettro, ma un po’ “fa strano”. Non è strano invece che la Lazio si scuota e riesca a far venire fuori tutto il proprio repertorio fatto delle solite serpentine e della classe di Zarate, dell’ordine tattico di Baronio, della grinta di Brocchi, dei numeri di Matuzalem, dell’ordine di Mauri e dell’esperienza di Cruz. La musica di Hans Zimmer e le note di Pirati dei Carabi finalmente sembrano il contorno adeguato. La cornice di pubblico forse non è adeguata, ma è pur sempre il 20 di agosto. Anzi, in realtà, la gente si fa sentire parecchio. Sa che è meglio andare a Boras tranquilli e spera spesso nel “cappotto”. Sarebbe anche possibile sin dal primo tempo se Zarate fosse meno altruista in certi casi (!), ma va bene così. Lo spirito di squadra ha catturato definitivamente anche lui: cerca spesso Cruz con un triangolo, con una finta, dopo una serie di serpentine; trova Baronio fuori area dopo una serie di dribbling. Non c’è dubbio: l’anno scorso avrebbe tirato! La pennellata per Mauri al 24’ della ripresa scatena l’inferno sugli spalti con gente che salta in ogni tribuna. In fondo non è proprio vero che “c’è solo la Curva Nord” (che comunque è in stragrande maggioranza). Un minuto dopo Zarate mette anche Cruz da solo davanti al portiere, ma l’ex nerazzurro non ci arriva. Proprio come nel primo tempo: al 36’ Mauro si accentrava dalla sinistra sparando sul secondo palo alla…Zarate! Faccia divertita e orecchio verso il pubblico. Certamente non era lui il punto debole cui si riferiva Haglund. Dopo il gol di Zarate insomma el Jardinero era andato vicinissimo al primo centro con la maglia della Lazio. Aveva anche gonfiato la rete, ma a gioco fermo, dopo un tiro da fuori di Lichtsteiner respinto da Covic. Ma chi aveva più voglia d’Europa era chi ancora non l’aveva assaporata: Zarate ha rischiato così l’indigestione, mentre Kolarov ha aperto i conti con una bordata da fuori al 24’. Muslera ha risposto alla grande: bravissimo a deviare in angolo un tentativo di Danielsson poco prima del sigillo di Mauri. Quando non ci arriva c’è Siviglia a salvare sulla linea. Ora manca soltanto Pasquale Foggia. Per lui l’occasione in Svezia. Altrimenti arrivederci alla fase a gironi. Non c’è fretta in fondo. C’è fretta invece per il solito tifoso che dalla tribuna fischia tre volte prima del tempo. Come con l’Osasuna. La gente applaude divertita. Almeno stavolta il recupero non è stato lungo come nel ‘94. A questa Lazio non serviva…!
Il tabellino: LAZIO (4-3-1-2): 86 Muslera; 2 Lichsteiner, 13 Siviglia, 25 Cribari,11 Kolarov; 32 Brocchi, 33 Baronio, 5 Mauri; 8 Matuzalem; 74 Cruz, 10 Zarate.
A disp.: 1 Bizzarri, 87 Diakitè, 26 Radu, 6 Dabo, 7 Eliseu, 9 Rocchi, 17 Foggia.
All.: Ballardini
ELFSBORG (4-2-3-1): 31 Covic; 4 Karlsson, 15 Lucic, 5 Andersson, 2 M.Floren; 6 Danielsson, 11 Mobaeck; 24 Ishizaki, 8 Svensson, 12 Jawo; 9 Avdic.
A disp.: 30 Wulff, 20 Bajrami, 14 J. Floren, 19 Johansson, 23 Huet, 13 Luikstrom, 29 Mohammed Briar.
All.: Magnus Haglund
ARBITRO: Douglas McDonald (SCO); assistenti Graham Coambers e William Conquer (SCO); 4° uomo Steven McLean (SCO)
Ammoniti: 18' st Siviglia.
Marcatori: 24’ Kolarov, 36’ Zarate; 69’ Mauri |di Federico Farcomeni - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 152 volte