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2009-08-23

Profezie ed etichette d'agosto


Calcio d'agosto, si diceva una volta per minimizzare i risultati delle partite amichevoli che rompevano la monotonia degli allenamenti di preparazione alla stagione agonistica. Oggi, a.d. 2009, il calcio d'agosto è già tremendamente serio. Prendete il Cagliari, che il 23 agosto - oggi - si ritrova ad affrontare già la seconda partita ufficiale della nuova stagione. Dopo l'esordio non esattamente felice di sette giorni fa a Trieste, la Allegri band scende in campo nuovamente lontano dall'Isola, per affrontare il Livorno allenato dalla strana coppia Russo-Ruotolo. La squadra labronica gioca sulle ali dell'entusiasmo e punta tutto sulla fantasia di Diamanti, la vena realizzativa di Tavano e l'orgoglio di Cristiano Lucarelli, tornato all'Ardenza dopo le esperienze in Ucraina e a Parma. Una squadra tecnicamente non irresistibile: la difesa a tre di Ruotolo potrebbe andare in difficoltà contro la velocità di Cossu, Jeda e Matri, soprattutto se questi saranno supportati dagli inserimenti dei centrocampisti. Di etichette alla stagione rossoblù 2009-2010 ne sono già state appiccicate a iosa, un po' come si faceva una volta a settembre, quando le mamme con certosina applicazione, foderavano i libri di scuola apponendo solennemente l'adesivo col nome del pargolo. Si sono sprecati pronostici e previsioni, si sono scomodati aruspici e sibille per sviscerare e immaginare il futuro in rosso e blu.
Premessa doverosa. Lo scorso campionato è stato per certi versi anomalo. Squadre potenzialmente meglio attrezzate, come Napoli o Sampdoria per citarne due, sono finite alle spalle di un Cagliari che, partito malissimo, ha saputo recuperare in tempo breve il terreno perduto, esprimendo un gioco di grandissimo livello e togliendosi delle soddisfazioni che resteranno nella storia della formazione dei quattro mori. La campagna trasferimenti ha tuttavia privato il Cagliari di tre elementi cardine per il gioco di Allegri. Tre che, per gran parte della stagione scorsa, hanno indossato i galloni da titolare. Mi riferisco a Paolo Bianco, Michele Fini e Robert Acquafresca. Difficile stabilire chi dei tre mancherà di più all'impianto di gioco rossoblù: Bianco, già nel finale della scorsa stagione, è stato sostituito da Michele Canini. Che, per inciso, pare essere stato scavalcato nelle gerarchie di Allegri da Davide Astori oggi. Peserà l'assenza di Fini: assist man per eccellenza, il centrocampista di Sorso ha lavorato in maniera proficua con Allegri, risultando spesso decisivo. Mancheranno i suoi lanci e i suoi cross, così come i suoi gol. Gol che a Cagliari sono stato pane (quasi) quotidiano per Robert Acquafresca: si è calato con diligenza negli schemi del mister toscano, giocando sovente spalle alla porta ma riuscendo a risultare in ogni caso mortifero in area di rigore, con 25 centri in due stagioni. La speranza è che tre giocatori tatticamente e tecnicamente completamente diversi dal bomber oggi all'Atalanta come Matri, Nenè e Larrivey, sappiano sopperire alla sua partenza.
Non è scaramanzia, non è retorica. Il Cagliari deve evitare voli pindarici e pensare a mettere in cascina quanto prima i fatidici 40 punti. Un traguardo raggiunto lo scorso anno già a marzo, con anticipo immane rispetto alle previsioni. Quest'anno, sarà più difficile: ad Allegri, che la scorsa stagione ha plasmato il suo Cagliari con sapienza e creatività tattica persino sorprendente per un allenatore esordiente, il compito di continuare a stupire, proseguendo in quel solco tracciato ormai due anni fa da Davide Ballardini. Un poscritto per commentare l'esito della querelle Matheu. Dispiace profondamente per il ragazzo, che nel primo anno si era distinto per capacità umane ancor prima che tecniche. La speranza è che si tratti di problemi di poco conto e che non ledano la sfera familiare dell'argentino. Scendendo nel dettaglio più freddamente tecnico, il Cagliari ha perso un giocatore a mio modesto giudizio di grande prospettiva, dotato di un gran fisico e della disciplina tattica adatti per calarsi al meglio nel calcio europeo. Carlos ha parlato di anno sabbatico: sarà difficile rivederlo in Sardegna, ma la speranza (che è quasi certezza, viste le credenziali) è che possa calcare nuovamente i campi del Vecchio Continente.
|di Christian Seu - Fonte: www.tuttocagliari.net| - articolo letto 131 volte


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