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2009-08-23

Ferrara: "Scudetto? Sarà una bella lotta"


La Juventus è pronta a partire. Domenica sera arriva il Chievo per la prima giornata di campionato e Ciro Ferrara guiderà i suoi uomini nella nuova avventura. Il tecnico, già lo scorso anno, nelle ultime due giornate aveva preso in mano la situazione, ma certo, le emozioni che vive ora sono diverse: «Ho avuto il tempo di metabolizzare il nuovo ruolo e preparare nel miglior modo possibile l’inizio del campionato. Certo, Inizio dalla prima giornata il mio primo campionato da allenatore, sono alla terza panchina in serie A e quindi le emozioni sono forti.
Quella della stagione scorsa era una situazione meno difficile se vogliamo, perché mancavano solo due partite. Qui c’è invece un campionato intero da affrontare, una stagione lunga e le aspettative sono altissime. Di conseguenza anche le responsabilità sono diverse rispetto allo scorso anno». . La Juventus parte con circondata da grandi aspettative, un fatto che non dispiace a Ferrara: «Si è creato intorno alla squadra il giusto entusiasmo per affrontare la stagione, ma allo stesso tempo teniamo le antenne dritte, perché sappiamo che la critica e i tifosi si sono resi conto che ci sono potenzialità enormi e dovremo tirarle fuori insieme. È sempre meglio partire a fari spenti, ma d’altra parte parlando di Juventus, questo non potrà mai avvenire e dunque sono contento così. Non so se le aspettative siano esagerate, ma so che quando si crea una situazione del genere, l’allenatore deve essere bravo a gestire l’entusiasmo e a trasmettere ai propri giocatori il fatto che le risposte si debbano dare sul campo.
Ci saranno momenti in cui troveremo maggiori difficoltà e dovremo mantenere il giusto equilibrio tra le aspettative e la realtà delle cose». In questi mesi Ferrara ha lavorato molto anche sulla testa dei giocatori, cercando di trasmettere convinzione ed entusiasmo: «Cerco di trasmettere la mentalità vincente, prendendo spunto dalla mia storia calcistica, che mi ha portato a giocare in due società, Napoli e Juve, che lottavano per il vertice. Questa mentalità arriva però dal lavoro quotidiano e dalle partite. La Juventus dev’essere una squadra che non ci sta mai a perdere e quando tutto il gruppo avrà acquisito questo atteggiamento, allora si potrà parlare di mentalità vincente. L’intensità negli allenamenti è fondamentale e poi lavoriamo sull’autostima, cercando di far campire che dobbiamo tornare a vincere. Una parola per volta, tutti i giorni, cerchiamo di farlo capire». La mentalità vincente arriva anche grazie ai successi. Ferrara lo ha ripetuto per tutto il precampionato e ora che si inizia a fare sul serio, il concetto assume un valore ancora maggiore. Domenica sera contro il Chievo però non sarà facile: « Non basta battere le grandi. Il campionato molto spesso te lo giochi con formazioni sulla carta meno titolate. Domenica affronteremo una squadra che non mi lascia per niente tranquillo, anche per l’esperienza negativa dell’anno scorso. I nostri avversari saranno corti, rapidi e queste sono le caratteristiche da temere, oltre a Pellissier, la loro punta di diamante, che sa attaccare bene gli spazi e tenere sotto pressione la difesa. Dovremo cercare di limitarlo ed essere molto concentrati, perché non si può sbagliare la prima di campionato in casa nostra. Loro sono ben organizzati, bravi nelle ripartenze, hanno giocatori di qualità e quantità. Sono sicuro che l’amico Mimmo Di Carlo verrà a giocarsi la partita». La Juventus dovrà far fronte a qualche assenza pesante, ma questo non spaventa il tecnico bianconero: «Ci sono assenze, è vero, ma proprio queste mi hanno fatto capire di avere una squadra importante, perché, nonostante tutto, mi pare che il precampionato abbia dato risposte positive, tranne che in una circostanza , contro il Villareal». Gli uomini sono contati soprattutto a centrocampo, dove si candida per una maglia da titolare Christian Poulsen, qualche settimana fa sul piede di partenza e ora nuovamente utile alla causa: «Prima c’erano situazioni che gli precludevano un inserimento, perché avendo a disposizione sette centrocampisti era difficile per lui ritagliarsi uno spazio.
Ci eravamo parlati serenamente e gli avevo fatto capire le mie decisioni. E’ cambiato qualcosa, ma non il modo in cui si è sempre allenato, né il rapporto di stima che c’è sempre stato. Ha sempre mostrato il massimo impegno, nei test è stato uno dei migliori e quando si sono riaperte le porte è stato felice, così come lo sono stato io di avere a disposizione un giocatore che ha vissuto una stagione non esaltante, ma che dovremo aiutare a riscattarsi». La situazione di Poulsen è cambiata in particolare dopo la partenza di Cristiano Zanetti: « Con Zanetti la situazione è cambiata nel giro di due giorni. Non c’erano state avvisaglie che potessero farci capire che Cristiano aveva intenzione di andarsene. E’ un ottimo giocatore, ma non ho intenzione di tenere giocatori controvoglia. Gli ho detto che la concorrenza era tanta ma che ci sarebbe stato spazio per tutti. Mi sembrava che fosse soddisfatto del discorso, ma poi gli è arrivata l’offerta della Fiorentina…». Ferrara viene quindi interpellato sulla polemica tra Lippi e Mourinho: « Sapete qual è il rapporto di stima e amicizia che mi lega a Lippi. Credo abbia fatto solo un pronostico e mi auguro chiaramente che abbia ragione. Sono stato sorpreso dalla reazione di Mourinho, per un semplice motivo: perché l’anno scorso Lippi aveva dichiarato che lo scudetto lo avrebbe vinto l’Inter e nessuno ha pensato male. Questo tipo di reazione mi rende ancora più convinto che ci siamo migliorati, forse anche Mourinho lo sta pensando. Lo scudetto? Lo vincerà la squadra più regolare. Sarà una bella lotta e di sicuro ci saremo anche noi».
|Redazione Juventus News - Fonte: www.juventusnews.tk| - articolo letto 151 volte


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