Proprio quando meno te l’aspetti ecco ritrovato il bel gioco. Era latitante da un bel po’: la scorsa stagione ne era stata povera e il pre-campionato, poi, sembrava voler confermare questo trend negativo con una spietata sequela di cinque sconfitte consecutive patite da alcuni dei club più forti in Europa.
Poi, magicamente sul terreno del Franchi di Siena, ecco che tutti i particolari del progetto studiato da Leonardo sembrano tornare a posto, ed ecco che le aspettative che egli diceva di nutrire sul proprio collettivo sembrano collimare con la realtà. Il Milan, signore e signori, gioca bene.
Sarà per quel Pirlo che è stato trattenuto nelle ultime settimane e che ora è tornato a dirigere l’orchestra subito davanti alla difesa; sarà per quel Ronaldinho che ha giurato sul tavolino di Milanello di non far rimpiangere Kakà, giocando dietro alle due punte; sarà per quella coppia di centrali difensivi inaspettatamente collaudata e sicura che rispondono ai nomi di Nesta e Tiago Silva; sarà, infine, per Pato, prodigioso ventenne che svaria per tutto l’arco offensivo seminando panico nella difesa avversaria.
La manovra è stata ben orchestrata, come detto, da Pirlo, che ha preferito rimanere indietro, come alle origini ancelottiane, e dare modo agli esterni di centrocampo e di difesa di salire talvolta per qualche cross. Tuttavia la chiave di volta per andare a rete è stato il Gaucho Ronaldinho che giocando finalmente al centro della trequarti offensiva ha dimostrato di che cosa è e sarà capace da quella posizione in termini di assist, dribbling, tiri e giocate da urlo. La difesa si è mantenuta alta e giustamente non ha voluto attendere gli avanti del Siena che, molto rapidi, avrebbero potuto fare male più del dovuto. Peccato per il gol subito in una delle più classiche distrazioni che colpiscono da anni questo reparto: la chiusura dei terzini. Evidente infatti l’assenza di Jankulovski su Gezzal che da due passi batte uno Storari, reo di aver respinto blandamente un pallone pericoloso, ma ben visto. Come diceva la mia insegnante di pallavolo, dove arriva una mano, possono arrivare anche due.
Vista l’Inter di ieri pomeriggio, impattata in casa con un Bari non certo trascendentale e con problemi di identità, dopo la dipartita del suo asso, Ibrahimovic, credo che in vista del derby dobbiamo essere fiduciosi perché le possibilità per giocarsela alla pari, nonostante il pessimo calciomercato da tutti noi criticato, attualmente ci sono. |di Sebastiano Molinelli - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 169 volte