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2009-08-24

Napoli e Lazio il top. Milan, Inter e Juve giù: classifiche al contrario


Meno 7 e poi tutti a casa, tranne gli svincolati. Prima giornata di campionato targata Milan (bene) Juve (benino) ed Inter (male). Eppure non vogliamo parlare di attualità di mercato e neanche di campo, anche se questa è una classifica che dovrebbe far riflettere tutti. Numeri pazzeschi che poi non rispecchiano il valore della squadra. I bilanci della serie A sono da bollino rosso: non è una scoperta. Se si prendono (fonte Sole 24 ore) i mesi che vanno dal 1 luglio 2007 al 30 giugno 2008, capirete perché siamo stati costretti a privarci di Kakà e Ibrahimovic. Senza soldi non si cantano messe e, se proprio vogliamo cantarle, almeno dobbiamo privarci dei migliori "sacerdoti". Una sola eccezione nella forbice di tempo presa in esame: per Milan, Fiorentina, Sampdoria e Torino si guarda all'anno solare, quindi al 31 dicembre 2008. Al termine di questo articolo capiremo perché Silvio Berlusconi si sta battendo per abbassare il tetto salariale. In Via Turati il risultato gestionale indica un allarmante – 92,67 milioni di euro per un valore di produzione di 217,45 mln.
Se non fosse stato per il buco ripianato verso fine maggio da Berlusconi ed i 67 milioni arrivati da Madrid per la cessione di Kakà, al Milan sarebbero stati ancora a contare i debiti del 2007-2008. La società guidata da Galliani è penultima in questa classifica speciale, ultima è l'Inter che spende e spande, anche se nell'ultima sessione di mercato è apparsa più parsimoniosa. I conti peggiori, comunque, restano quelli di Moratti. Nell'ultimo anno di Mancini, per intenderci, il club ha avuto una perdita di gestione di 146,92 milioni. Pensate, calcolando il costo del personale (190,66) si raggiunge quasi il valore totale della produzione (195,37 mln). Così vincere potrebbe essere più facile ed allora sì che le piccole, in Lega, fanno bene a farsi sentire. Il risultato gestionale tiene conto di tutti i costi, tranne gli oneri e proventi finanziari. Le plusvalenze nel calciomercato sono fondamentali, ma il campanello d'allarme della Covisoc, presto, potrebbe suonare più forte. Delle tre Regine d'Italia, la Juventus è la più "oculata". Risultato gestionale ovviamente in passivo, 26,49 milioni, con un valore di produzione di 186,60 miloni di euro, anche se per i bianconeri vale il discorso Calciopoli e ha premuto solo poco tempo fa il tasto reset. Nell'ultimo CDA juventino è stato evidenziato il segno + al bilancio, con grande soddisfazione dell'a.d. Blanc. I numeri della serie A fanno impressione. Calcolando sempre il periodo 1 luglio 2007 – 30 giugno 2008, in media, ogni gol ha un valore di 1 milione di euro. Attenzione: c'è l'eccezione, l'Inter. Un gol di Eto'o, su rigore contro il Bari, è costato a Moratti 2,8 mln. Quasi il triplo rispetto alla media della categoria. Ancor più allarmante è il dato che riguarda il costo del personale: il tetto ingaggi. Lo scorso anno ha superato il miliardo. Anche in questo caso è Moratti ad aver pagato di più: 342 milioni di ingaggi. Complimenti all'Atalanta, meno spendacciona ma comunque competitiva in campionato. La società del d.s. Osti ha segnato 52 gol ed ogni rete è costata "solo" 373 mila euro; merito del lavoro di Del Neri. E' messa male l'Udinese, se si prende in considerazione il rapporto tra i risultati ottenuti ed i soldi spesi. Dietro al club di Pozzo ci sono solo Inter, Milan e Juve. Risultato gestionale (-17,74), valore di produzione (44,88), risultato sul campo: neanche un posto in Europa. Nell'intera serie A il costo del personale è stato di 1.005 milioni di euro, pari al 63% dei ricavi. Gli unici due club in attivo sono Napoli (ottavo posto centrato nel periodo che stiamo esaminando) e Lazio (dodicesima, ma a distanza di pochi mesi con due trofei in bacheca). Bravo a Lotito che si presentò con un vantaggioso accordo con l'Agenzia delle Entrate, spalmando in 23 anni i 140 milioni di euro ereditati da Cragnotti. Bravo perché vince, perché spende poco, o almeno il giusto, e non si fa prendere in giro da colleghi e procuratori. La Lazio è prima in classifica con un risultato gestionale di 28,11 mln ed un valore produttivo di 96,02 mln. Dietro c'è il Napoli. De Laurentiis spende ma guadagna. Il lavoro di Marino porta i suoi frutti, sportivi ed economici. Carta canta: attivo di quasi 17 milioni e valore di produzione di 87,99 mln. Bene anche il Catania con un passivo nel risultato gestionale di appena 340 mila euro. Si prenda esempio da questi ultimi tre club per l'ultima settimana di calciomercato. Spese sì, ma non folli. E' l'unico metodo per salvare il nostro sport preferito e per salvaguardare i campioni. Le tasse troppo alte, in controtendenza con la Spagna, meriterebbero un altro editoriale. Ma in quel caso Galliani avrebbe ragione a prescindere.
|di Michele Criscitiello - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 207 volte


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