Di Natale: "Che gioia quando mio figlio m'ha detto sei forte papà..."
Il giorno dopo la doppietta al Parma, Totò Di Natale si racconta al Sito ufficiale dell'Udinese Calcio. Una chiacchierata che spazia dall'esecuzione dei due gol di ieri, alla condizione fisica e alla trasferta di Marassi. Un solo destinatario per i complimenti, quasi plebiscitaria la scelta. E i titoli dei quotidiani del giorno dopo lo incoronano Re, non solo per una notte. Antonio Di Natale ha ricominciato da dove si era fermato. Ha sigillato in ceralacca il suo ritorno in campionato: due gol di classe pura, tecnica frammista a senso della porta. Balistica e coordinazione. Doti che se non hai, non ti puoi dare. D'altra parte, un bagaglio del genere, Totò Di Natale lo annovera nel codice genetico.
- Di Natale, partiamo dalla fine. Se uno segna un gol così nei minuti conclusivi, significa che sta molto bene. Di testa e di gambe.
"Sono d'accordo. Già dai primi minuti in campo avvertivo sensazioni buone. Quando stai tanto fuori, non vedi l'ora di rientrare e il sottoscritto ieri sera aveva proprio bisogno di sentire il pallone, l'atmosfera di una partita ufficiale".
- Ci sono dediche particolari per la doppietta?
"Ce ne sarebbero tante. A tutto lo Staff medico dell'Udinese, ai miei compagni, alla Società, alla Città di Udine e al Friuli dove ho davvero tanti amici. Diciamo che questi due gol sono per tutte le persone che mi vogliono bene".
- Di Natale qui a Udine di gol capolavoro ne ha segnati parecchi. In classifica questo dove lo mettiamo?
"Di sicuro fra i primi cinque. Sì, è stata una grandissima esecuzione. Appena ho visto spiovere il pallone, mi sono girato velocemente e ho calciato al volo. Ho visto il pallone partire dritto e teso, ho capito subito che avrei segnato".
- A proposito. Molti grandi attaccanti provano a immaginare gol impossibili e cercano poi di realizzarli in campo. Anche Di Natale fa così?
"No, il mio è istinto puro. In campo spesso hai un secondo o poco più per eseguire il gesto tecnico che hai in mente, non hai il tempo per riflettere. Devi farlo e basta. Ed essere anche un po' fortunato".
- Anche il rigore è un'esecuzione particolare. Colpo sotto, cucchiaio.
"L'avevo già fatto a Dortmund, nel torneo estivo. Appena ho messo palla a terra, ho deciso che avrei calciato a quel modo. Non ho guardato il portiere. Mi son detto: se sbagli, devi sbagliare così".
- Dopo l'errore dal dischetto agli Europei, suo figlio le disse: "Papà, tu i rigori proprio non li sai tirare!". Dopo il cucchiaio e il gran gol del 2-2 cosa le ha detto?
"Mi ha fatto mille complimenti. Si è meravigliato anche lui che avessi scelto di calciare il rigore così: quando a dirti certe cose è tuo figlio, la soddisfazione è molto più grande".
- All'orizzonte si profila l'ostacolo-Samp, vittoriosa al debutto a Catania.
"Un campo difficile contro una squadra organizzata e guidata da un ottimo tecnico come Del Neri. Però, anche per i nostri avversari non sarà una partita agevole. Tutti sanno che quando si trovano l'Udinese di fronte, o danno il massimo, o fanno fatica".
- Un'ultima cosa: la prima giornata non può essere completamente affidabile nei responsi, ma secondo Di Natale che campionato si preannuncia?
"Molto livellato ed equilibrato. Palermo, Lazio e Sampdoria sono in grandissima crescita: decideranno i dettagli, prevarrà chi sbaglierà meno". |Sito Ufficiale Udinese Calcio - Fonte: www.udinese.it| - articolo letto 129 volte