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2009-08-25

Juventus - Chievo vista da NSB


La prima di campionato è quasi sempre una incognita, perché i valori tecnici non sempre sono da soli sufficienti per fare la differenza: se poi la prima è contro quel Chievo che appena pochi mesi addietro ci diede un grosso dispiacere, fermando la corsa dei bianconeri verso lo scudetto, grazie alla tripletta di Pellissier, ragioni per non dormirci sopra ce ne erano e tante.
Di conseguenza avere vinto questa gara all’esordio, di misura come punteggio, più nettamente per quanto vistosi in campo, è un segnale più che confortante per la Juventus, soprattutto alla luce del passo falso pomeridiano dell’Inter contro la neopromossa Bari.
Gara dai due volti, quella vistasi all’Olimpico, primo tempo alla grande della Juventus, ripresa più compassata, con qualche leziosismo di troppo ed anche un finale con qualche difficoltà, più sul piano fisico che del gioco, dato che gli ospiti non hanno prodotto vere occasioni da rete, ma vittoria ineccepibile e convincente, di buon auspicio in vista della doppia trasferta romana nei prossimi turni.
LA TATTICA - Le due squadre sono scese in campo con moduli praticamente speculari, e dunque difesa a 4, centrocampo a rombo, con Diego da una parte e Pinzi dall’altra, a ridosso delle punte.
Inizio fulminante dei bianconeri, il trio di centrocampo Marchisio – Tiago – Poulsen subito a prendere il controllo della zona e lanciare sempre di prima Diego, abile a partire sempre in verticale e costringere al fallo gli avversari (ben 4 nei primi 10’), e Chievo in difficoltà, soprattutto quando la manovra bianconera si sviluppava sul lato sinistro, dove spesso operava Amauri: la pressione costante della Juventus produceva i suoi frutti intorno all’11’, calcio di punizione dalla trequarti di Diego, pennellato per la testa di Iaquinta, e la conclusione imparabile per Sorrentino.
Sempre Iaquinta aveva l’occasione del raddoppio, colpo di testa perfetto su cross di Amauri e parata più fortunosa che voluta da parte di Sorrentino.
Note liete del gioco bianconero, palla sempre giocata a terra e di prima intenzione, Diego sempre a farsi trovare libero per ricevere palla e trascinare la squadra in avanti, grosso lavoro dei due attaccanti, nonostante gli evidenti limiti quando si attaccava sulle fasce, con Grygera e Salihamidzic non in grado di supportare al meglio la manovra.
Il Chievo, passata la sfuriata, nella ripresa ha provato a fare la sua partita, con Luciano a tutto campo, e la coppia offensiva Bogdani – Pellissier molto intraprendente, anche se alquanto evanescente, cercando di approfittare del calo fisico della Juventus: tuttavia era proprio dei bianconeri la migliore occasione, con Amauri, che colpiva il palo con un tiro dal limite, dopo l’ennesima grande azione di Diego. Il finale era di marca clivense, ma senza grandi problemi per Buffon.
IL FATTO - Tradizionalmente le gare contro il Chievo, a Torino, sono state sempre molto sofferte per la Juventus, fin dal 3 – 2 della stagione 2001 – 02, in doppia rimonta, per non tacere dell’ultima sfida pochi mesi addietro, pareggio quasi mortificante per i bianconeri, che segnò l’inizio della serie negativa che pregiudicò definitivamente ogni velleità di scudetto.
Anche nella stagione 2005 – 06, una Juve ritenuta fortissima, quella del secondo anno di Capello, faticò a battere i clivensi all’esordio in campionato, come dire, a Torino la squadra veronese trova sempre gli stimoli giusti per disputare buone gare.
Insomma, è stato importante partire bene per i bianconeri, e conquistare i tre punti contro una avversaria da sempre ostica.
Detto ciò, la Juventus di questa stagione si sta presentando con una immagine molto diversa, e non solo per questione di moduli e di schemi: basti pensare che in campo non c’è più uno come Pavel Nedved, che per varie ragioni non erano presenti Del Piero, Sissoko, Felipe Melo, e Camoranesi tenuto precauzionalmente in panchina, in quanto reduce di infortunio.
Bene, con un centrocampo praticamente improvvisato, la squadra ha avuto modo di disputare un primo tempo decisamente di ottimo livello, e di controllare tutto sommato con autorevolezza la gara nella ripresa, quando la condizione fisica è venuta a calare in parecchi giocatori, segno questo che la squadra ha acquisito la mentalità giusta, che non si smarrisce nei momenti difficili.
Di questo deve darsi merito a Ferrara, che indubbiamente avrà lavorato molto sul piano psicologico, ma anche sul piano tattico, e non è un caso che quei giocatori chiacchierati come Tiago e Poulsen, siano stati autori di prestazioni più che decorose, come dire, sembrano davvero ritrovati e tornati a livelli più che apprezzabili.
Il resto l’hanno fatto gli altri, e su tutti il “contestato” Cannavaro, che ritengo abbia zittito una volte per tutte i suoi critici con una prestazione impeccabile, oltre al pezzo pregiato della campagna acquisti estiva, quel Diego che sembra davvero destinato a diventare il leader della Juventus per gli anni a venire.
Tuttavia occorre ancora lavorare, per eliminare i limiti emersi in questa prima giornata, che per certi aspetti erano stati evidenziati anche in precampionato, la squadra fisicamente non è ancora al meglio, e tatticamente, il gioco sulle fasce lascia molto a desiderare, cosa non da poco quando si hanno in campo attaccanti con le caratteristiche come quelle di Amauri e Iaquinta.
Zebina può essere una soluzione a destra, specie se ritorna ai livelli di qualche stagione addietro; De Ceglie può essere anche lui una soluzione a sinistra, ma deve ancora migliorare la fase difensiva.
Potrebbe però ipotizzarsi una nuova soluzione: riportare Chiellini sulla fascia, dato che con Cannavaro potrebbe giocare centrale Legrottaglie, o quel Caceres, del quale si dice un gran bene.
|di Antonio La Rosa - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 192 volte


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