Troppo pochi, 90', per dar peso obiettivo ai numeri fatti registrare in campo dalle squadre. Quindi, in attesa di statistiche più probanti, puntiamo l'attenzione sulle sfide nella sfida che offrirà la gara di Domenica prossima tra Parma e Catania, al Tardini.
Andujar-Paloschi
Il portiere argentino, fresco di convocazione con la nazionale argentina, è stato premiato per la rete più veloce della prima giornata con 90 bottiglie di buon vino e non è uno scherzo. Servirà qualcosa alla quale brindare con vero piacere, d'adesso in poi. Il pubblico ha avuto un assaggio delle capacità di questo estremo difensore tanto nelle due provvidenziali uscite su svarioni di Silvestre ed Augustyn, che hanno evidenziato la sua piena concentrazione sull'evolversi dell'azione, quanto sul primo colpo di testa di Gastaldello, messo prodigiosamente in angolo con un colpo di reni più d'istinto che di riflesso. Il cliente domenicale, per il portiere etneo, sarà davvero scomodo perché anzitutto sottovalutabile, vista la giovane età. Primo errore da non commettere, Paloschi ha già segnato al Catania, due volte, entrambe in Coppa Italia, sfruttando proprio il senso di rilassatezza di centrocampisti e difensori davanti ad un ragazzino.. terribile. Scuola Milan, viene indicato da chi c'ha giocato contro come il futuro Inzaghi; un ragazzo che a Parma sogna di ripercorrere le orme di Gilardino.
Bellusci - Biabiaby
Chiedere a Catellani, prima che vada a Modena, per aver conferma delle qualità di questo giocatore dal cognome buffo ma dal talento talmente evidente d'aver già il futuro assicurato in una grande squadra milanese. Rifinitore, ma con buone doti anche da finalizzatore, l'anno scorso insieme a Catellani ed a Bruno è riuscito a salvare il Modena da retrocessione certa. Avrà il suo da fare, Bellusci, per anticiparne le giocate perché, una volta involatosi palla al piede, sarebbe davvero complicato da fermare. Orbiterà anche nella zona di competenza di Capuano, necessiterà quindi massima concentrazione, non come con Pazzini, per intenderci. Sarà, o almeno potrebbe essere l'esordio in A per il neo 20enne Bellusci, una tappa importante della carriera d'un giocatore nel quale il Catania ha riscontrato i crismi del Cannavaro del domani e che, forse a riprova di ciò, è già nell'orbita dell'U21.
Carboni - Morrone
Non si sa chi indosserà la fascia di capitano nel Catania, una certezza invece il Parma ce l'ha, Morrone, guida tattica e carismatica che col tempo, col lavoro e col talento, s'è guadagnato i galloni di capitano dei ducali. Due giocatori che nascono entrambi centrali di centrocampo tuttavia Morrone pian piano, a differenza di Carboni, viene avanzato fino a fungere da punta alta nel rombo che Guidolin disegna in mediana per il suo Parma. Il costruttore di gioco gialloblu dovrà quindi vedersela col guastatore etneo, una sfida tutta muscoli e caparbietà, qualità che non fanno difetto né all'uno né all'altro. Per l'ex capitano del Lanus, Atzori vorrebbe apparecchiare una tattica efficacie fin dal primo minuto, con “scarichi” sicuri che gli permettano di dimenticare gli orrendi lanci lunghi ai quali s'è costretto nella gara contro la Sampdoria. E' quel che chiedono tutti, in fondo, non solo Carboni.
Mariga - Mascara
Quando Guidolin parla della gara pareggiata in trasferta contro l'Udinese lo fa con “grande rammarico” proprio in riferimento allo svarione di Mariga che, mettici anche la classe di Di Natale, ha portato i friulani sul 2-2 definitivo. Ripetere lo stesso errore non è facile, ma a Catania si hanno esempi di come questo non sia poi così impossibile. Dopo Di Natale altra gatta da pelare per il kenyano, Mascara, che ha dimostrato di poter far goal anche da centrocampo, qualora riuscisse a giocare a centrocampo, logico. Non era l'espressione del Mascara-felice quella stampata sul viso del giocatore al termine di Catania - Sampdoria, una partita dove per 60' ha svolto il ruolo di marcatore di Semioli piuttosto che infastidire la difesa doriana; con Potenza a destra non dovrebbero riproporsi simili mugugni. Il calatino è indispensabile per dar profondità al Catania secondo i canoni stabiliti da Atzori: palla bassa e rapida, verso Morimoto. Senza di lui, è il festival dei lanci lunghi e del “gioco interrogativo”.
Mirante - Morimoto
Non è più un ragazzino, ormai 26enne, Antonio Mirante, nato nelle giovanili della Juventus e cresciuto nella Sampdoria, è alla seconda esperienza da titolare in serie A dopa la parentesi a Siena, nel 2005. Sulle reti di Di Natale, contro l'Udinese, non ha avuto margine di operatività si direbbe in economia, e nonostante tutto la sua è stata definita una prova “importante” dall'ambiente parmense che vede in lui, se non il nuovo Buffon, quantomeno un degno dopo-Bucci. A voler rovinare il cerimoniale di passaggio delle consegne proverà Morimoto, che con la sua rete alla Sampdoria ha stemperato le infuocate critiche sull'assenza (effettiva, a ben intendere) d'una sua alternativa in attacco, viste le differenti qualità di Plasmati che poco si confanno al “calcio secondo Atzori”. In ballo, Domenica, per il nipponico, entra anche la non impossibile convocazione nella nazionale maggiore giapponese; a Catania è giunta una truppa di cronisti con gli occhi a mandorla proprio per seguire in diretta l'evolversi della situazione.
Atzori - Guidolin
Prima Del Neri, poi Guidolin, se non il gotha si può certo dire che l'esordiente allenatore del Catania stia affrontando, ad inizio campionato, tutta la vecchia guardia dei tecnici italiani, gente con un'esperienza ultra-decennale alle spalle che difficilmente perde per demeriti propri. Se Del Neri è il sistematico, col suo 4-4-1-1 esatto, Guidolin è più imprevedibile, e l'ha dimostrato col modulo “sorprendi Marino” che ha fatto tanto bene contro l'Udinese. Una sfida generazionale tra un tecnico in cerca di riscatto, dopo l'estinto rapporto con Zamparini, ed un altro (il più giovane della serie A, ndr) in cerca di consacrazione e conferme. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 136 volte