La seconda giornata di campionato ha confermato in gran parte le nostre previsioni: il Bologna dimostra di essere un’ottima squadra in fase di copertura, con caratteristiche difensive di buon livello. Notevole si è dimostrata ancora una volta la prestazione di Portonava (sembra essere stato proprio un bell’acquisto… complimenti a Papadopulo, che l’ha fortemente voluto, ndr) e buone anche le prestazioni di Raggi e di Viviano.
Vogliamo dar merito inoltre ad un giocatore che la scorsa giornata non ci era piaciuto: Guana. Bisogna scoprirlo questo centrocampista; probabilmente è uno di quelli che incidono senza farsi notare; a nostro avviso, se troverà spazio un po’ alla volta, diventerà uno degli idoli della curva, il “Kojak” del centrocampo rossoblu. È encomiabile infatti l’abnegazione con la quale si dà da fare a tuttocampo; spesso lo si vede più in difesa che in attacco, spesso è più un libero che un regista. Ed alla fine i risultati sono evidenti. Eccome se lo sono.
È vero, l’anno scorso, dopo due partite (contro Milan ed Atalanta) la squadra aveva più punti (3, ndr) di quelli che ha quest’anno (2, ndr); però, quei punti erano frutto di una vittoria estemporanea e di una pessima sconfitta, questi invece sono stati costruiti con un programma ben preciso, merito dell’allenatore. Quest’anno non sembrano esserci, ce lo auguriamo, i presupposti per una caduta libera simile a quella della stagione scorsa, in quanto anche il calendario dovrebbe essere d’aiuto alla compagine rossoblu.
Una nota negativa però c’è, in questo fine agosto: abbiamo aspettato fino all’ultimo di scrivere il presente articolo, nell’attesa di un “botto” (o per dirla alla Maurizio Mosca, di una “bomba”) di fine mercato che, ahinoi, non è arrivato. I vari Cerci, Lodi (del quale faremo sotto una precisazione in risposta ad una vostra affermazione), Bresciano, Succi, Aronica, Chevanton, ecc. non si vedranno allenarsi, almeno fino a gennaio, a Casteldebole. Solo le operazioni Paonessa – in uscita – e Gimenez (chi è?) – in entrata - sono andate in porto.
Che dire? Non sappiamo. Probabilmente la società, staff tecnico in testa, ha considerato che la rosa fosse già sufficiente ed adeguata ad affrontare tutta la stagione. A nostro avviso si poteva fare un po’ di più, ma, molto probabilmente, la mancata partenza di Mudyngay ha bloccato tutto. Sta di fatto che, nonostante le risposte incoraggianti di questo primo scorcio di stagione da parte della squadra, le lacune tecniche restano evidenti, soprattutto in certi ruoli, quali ad esempio l’ala sinistra, il regista, il trequartista (con tutto il rispetto per Bombardini, buon giocatore, ma come detto altre volte, un po’ attempato).
Infine, come anticipavamo prima, una precisazione su Lodi (a seguito di un’interessante rilievo di un tifoso a margine dell’Editoriale precedente).
Lodi (che ovviamente abbiamo visto giocare, ndr) nasce come trequartista; solo di recente è stato impiegato sulla fascia. La sua duttilità e la sua versatilità, oltre alla sua notevole classe e dalla sua tenace combattività, dimostrano che il giocatore può essere impiegato in diversi ruoli, uno dei quali, ad esempio, è a nostro avviso quello di regista di centrocampo. In tale ruolo Lodi sarebbe in grado di esaltare le sue doti tecniche nel migliore dei modi. Numerosissimi, infatti, sono gli esempi di giocatori “trasformati” allo stesso modo; tra gli altri, ricordiamo ovviamente Pirlo e D’Agostino.
Inoltre, tra le altre metamorfosi tattiche e tecniche, andando indietro nel tempo, possiamo citare quella di Lothar Matthaeus, esemplare numero 10 dell’Inter campione d’Italia 1989 con Trapattoni; Matthaeus si trasformò da trequartista-attaccante a libero negli ultimi anni della sua incredibile carriera; un altro esempio di giocatore versatile è Zambrotta; ricordate? Cominciò la sua carriera nel Bari giocando da seconda punta. Ha giocato poi come ala destra, ala sinistra, terzino destro e terzino sinistro sia nella Juventus, sia in Nazionale, sia nel Barcellona, sia nel Milan.
Maradona stesso (sì, scomodiamo anche lui) è stato un esempio di giocatore completo: nel Napoli e nella sua nazionale riusciva a giocare contemporaneamente come regista di centrocampo (in tale ruolo, sotto il Vesuvio, cui non ce n’era bisogno di un altro giocatore con caratteristiche tecniche spiccaate; ricordate De Napoli, Bagni, Alemao? Erano più distruttori, seppur eccelsi, che costruttori di gioco; al gioco ci pensava solo El Pibe de Oro), come trequartista (alle spalle di Careca e di Carnevale), come seconda punta (negli inserimenti) e come centravanti, quando segnava (è stato diverse volte capocannoniere).
In modo meno roboante ed aggressivo rispetto a Dieguito, ma con altrettanta classe, ha giocato Platini, che nella Juventus degli Anni ’80 faceva allo stesso tempo quello che nel Milan di Ancelotti hanno “combinato” assieme Pirlo e Kakà.
Insomma, per concludere, Lodi non è sicuramente né un Matthaeus, né un Maradona, né un Platini e probabilmente non sarà nemmeno uno Zambrotta (se non altro perché è ancora lontano dai grandi palcoscenici); tuttavia, a nostro avviso, anche se non tifiamo Empoli, sarebbe assai più interessante, nonchè utile alla sua formazione, vederlo “alimentare” gioco da una posizione più centrale. |di Leonardo Frizziero - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 135 volte