Mi ero ripromessa di stare con i piedi per terra, quest’anno, e non lasciarmi prendere dai facili entusiasmi. Dopo lo scorso campionato, vissuto con un’ansia da montagne russe, l’uscita prematura dalla Coppa Uefa e, come ciliegina finale, la sfortunata finale di Coppa Italia, non fatico molto ad ammettere che ho provato un certo senso di frustrazione.. E poi…sono iniziati i cambiamenti. Dapprima il nuovo allenatore, Luigi Del Neri, professionista serio, essenziale, concreto. Due bei piedi da ex-blucerchiato ben piantati per terra: nessun proclama altisonante o promesse di vittorie pazzesche, solo tanta voglia di nuovo e il desiderio di far vincere, su tutto, il gioco del calcio.
I due primi obiettivi sono stati centrati in pieno: campagna acquisti e gestione del bilancio. In questo periodo economicamente difficile, la nostra Società merita veramente un plauso generale. E’ facile fare acquisti a pioggia con il portafoglio pieno, la capacità del nostro Beppe Marotta sta proprio nel fatto di gestire budget limitati, selezionare e tentare sempre colpi a sensazione, che grazie alla sua abilità spesso gli riescono. Confermato con un discreto sforzo economico, il nostro attacco atomico, la coppia più bella del mondo, Antonio e il Pazzo Pazzini, rinnovato l’amore per i colori che indossa da parte del nostro Angelo, e l’arrivo tanto agognato di Semioli, di Mannini, il cui solo cognome è una garanzia, Tissone, veramente fortissimo, Zauri, esperienza da vendere, illustri riconferme e l’inserimento di alcuni giovani del calibro di Rossi, Soriano, Poli, Cacciatore; a questo punto, consapevoli di possedere una rosa competitiva, ci siamo avviati fiduciosi all’inizio del campionato.
Il 23 agosto, prima trasferta a Catania, i miei proponimenti sull’uso della prudenza un po’ si affievoliscono: la squadra è letteralmente cambiata! È veloce, propositiva, frizzante. Inizia a balenarmi la speranza che il malefico sortilegio, che sembrava averci colpito pochi mesi fa, possa essere finito, ed aspetto fiduciosamente la partita successiva contro l’Udinese, tra le mura amiche del vecchio stadio” Luigi Ferraris” (che sarà meglio conservare con cura, visto che i nostri figli parleranno ancora dell’opportunità di costruirne un altro..).
Ed è vedendo questa partita, incorniciata dal nostro popolo, come sempre, meraviglioso, che è difficile non farsi prendere dall’entusiasmo: la squadra è veramente forte, molto offensiva, le ali volano, come vuole il Mister, e la quantità di palloni prodotti è notevole. La partita è bellissima, e ce la giochiamo con intensità fino alla fine, poi, con le corde vocali a pezzi, una certezza che non è più solo slogan: ci siamo ripresi il gioco! E che l’aria sia cambiata lo si vede dall’allegria che domina il gruppo, perfino Antonio, che spesso evita i giornalisti dei media nazionali (anche perché la domanda di rito è sempre su quando se ne va, che noia..) si è concesso ai microfoni in modo davvero simpatico.
Certo, il cammino è lungo, non andrà sempre tutto per il verso giusto, gli eterni “mugugnoni” vedranno sempre i buchi in difesa, ma almeno sorridere dall’alto della classifica, ora non può che farci bene.. si può anche prendere qualche goal, purchè ne facciamo sempre uno più degli avversari..parola di Mister.. |di Laura Ferrari - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 167 volte