Sabato sera, tra il serio e il faceto che contraddistingue la trasmissione Diretta Stadio, da anni in onda su 7 Gold, il milanologo Tiziano Crudeli ha raccontato che fra i giocatori del Milan si sta facendo largo la sensazione che entro dicembre un nuovo socio entrerà in società con il gruppo Fininvest. Alla domanda se, come riportato da alcune voci circolanti fra gli addetti ai lavori, l’interessato all’affare sia Gheddafi, Crudeli ha risposto di non sapere alcun nome preciso, ma ha anche espresso la sua perplessità circa questa possibilità, visto che Gheddafi ha acquisito il 6% della Juventus solamente qualche anno fa. Fatto sta che l’ipotesi di una nuova fresca liquidità resta l’unica percorribile strada verso un ritorno fra le big mondiali; e questo è vero, che Galliani l’abbia ammesso a Repubblica, o meno.
Siamo arrivati al punto che per sostituire gli inguardabili terzini attualmente titolari, Zambrotta e Jankulovski, dobbiamo ricorrere ad Oddo, dopo avere tentato di sbolognarlo via in ogni modo possibile, e a Kaladze che, considerata la doppietta “al contrario” realizzata sabato sera contro l’Italia, se avesse giocato nel derby ci avrebbe garantito un passivo persino più pesante. E abbiamo anche una strategia societaria che mal si concilia con l’ottica del risparmio a cui siamo costretti. E’ notizia di pochi giorni fa, infatti, che Viudiez e Cardacio hanno rescisso il contratto ed hanno serenamente fatto ritorno a casa con una favorevole buonuscita. Prassi, questa, che ormai è di norma da molti anni a questa parte: Mattioni, Aubameyang, Senderos, Ba, Grimi, Digao, Coppola, Vogel, Dhorasoo, Amoroso, Coloccini...sono alcuni di una lunga lista di acquisti strampalati. Soldi tirati fuori con una facilità strabiliante al tempo e che, ora che si sono rivelati dei colossali flop, appaiono assolutamente sprecati, soprattutto per una società che per fare economia decide di privarsi di gente come Sheva e Kakà. Ricordo che qualche anno fa questo mercato “allegro” del Milan, riguardante soprattutto i giovani, interessò persino la giustizia sportiva per degli scambi poco chiari effettuati con l’Inter. Il famoso scandalo delle plus-valenze. Che i segnali della gestione finanziaria non a posto, non lineare e poco chiara di allora, fossero l’anticipazione dell’attuale deficit? |di Sebastiano Molinelli - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 176 volte