Genoa-Napoli, test importante per le ambizioni azzurre e spettacolo garantito
Nel posticipo della terza giornata che andrà in scena domenica sera (20.45) allo Stadio Ferraris, il Napoli affronterà il Genoa di Gasperini, in quella che si annuncia come una sfida bellissima tra due realtà consolidate del calcio italiano, dopo anni passati ad annaspare nell'inferno delle serie minori. Genoa e Napoli, e il pensiero non può non correre a quel 10 giugno 2007, quando a Marassi le due squadre festeggiarono insieme la promozione in Serie A, scrivendo le rispettive prime pagine di una nuova storia.
SPETTACOLO - Il fatto che la partita arrivi in un momento della stagione in cui c'è tempo per recuperare da eventuali sconfitte, lascia presagire che azzurri e rossoblù si affronteranno a viso aperto, senza tatticismi di sorta, badando in prima battuta a vincere: se per Gasperini questa è una filosofia adottata da sempre, per il Napoli la garanzia è rappresentata in tal senso da Donadoni, che ha portato una ventata di modernità nel modo partenopeo di intendere il calcio. Lo si è potuto apprezzare già a Palermo, dove gli azzurri, contro una squadra ostica e dai valori tecnici importanti, ha lasciato intendere quale sarà l'andazzo della stagione: cercare di imporsi sull'avversario, tenendo il pallino del gioco anche fuori casa e cercando il fraseggio stretto. Che poi a Palermo sia arrivata una sconfitta, è il bello di uno sport, il calcio, che proprio per questo non ha nulla di prevedibile. Ma è chiaro che giocando in quel modo, raramente si dovrebbe assistere a una sconfitta degli azzurri.
STILI DI VITA - Genoa-Napoli è anche una sfida tra due modi diversi di intendere il calcio. Sotto la Lanterna si è intrapresa la strada dell'usato sicuro, (da Milito a Crespo), delle scommesse azzardate (Thiago Motta), ma soprattutto si è puntato forte su un allenatore, Gasperini, che sta mostrando anno dopo anno tutta la sua bravura,riuscendo a dare gioco e risultati a una squadra che cambia tantissimo dopo ogni calciomercato. All'ombra del Vesuvio invece, si è deciso di crescere passo dopo passo, mantenendo stabile l'intelaiatura e aggiungendo di stagione in stagione dei tasselli importanti, puntando a mantenere i cosiddetti pezzi pregiati (Lavezzi e Hamsik) e acquistandone di altri (Quagliarella e Cigarini), per una squadra giovane e per questodestinata a crescere tantissimo, soprattutto se saprà seguire e assecondare le idee del suo allenatore. |di Vincenzo Balzano - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 148 volte