Simeone: "Sono stato vicino all'Italia, ma con la Lazio non c'è stato mai niente... "
Ieri sera, l’ex centrocampista della Lazio Diego Pablo Simeone è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro, dove ha commentato il difficile momento della sua Argentina: “La partita di sabato è stata dura, il Brasile ha pianificato una strategia intelligente. All’inizio della partita, quando l’Argentina aveva il predominio non è stato concretizzato il gioco ed il Brasile è stato molto pronto. Mi è sembrato di vedere una squadra italiana con giocatori brasiliani: si difendeva molto bene e poi è stato devastante in contropiede. Non è molto che Maradona allena la nazionale. Anche Dunga all’inizio della sua avventura è stato molto criticato, poi invece è andato bene. E’ vero che oggi il Brasile, al di là dei suoi giocatori molto importanti tecnicamente, ha formato una vera squadra. Inoltre, è molto forte fisicamente e pericolosa nel gioco aereo. In questo momento l’Argentina deve pensare a qualificarsi, poi in seguito ci sarà il tempo per migliorare. C’è ancora molto da giocare, mi sembra difficile che l’Argentina non arrivi al Mondiale, ma nel calcio tutto è possibile. Bisogna stare molto attenti, i ragazzi ora non staranno molto bene, ma vincendo in Paraguay le cose possono cambiare”.
Da gladiatore in campo a tecnico apprezzato. Oggi 'El Cholo' allena il San Lorenzo, dove mette in pratica quanto appreso nella serie A italiana: ”Ho avuto qualche allenatore italiano e molti stranieri. Mi piace il pensiero che hanno gli italiani. Quando ti difendi bene, prima o poi la partita riesci a vincerla. Non soltanto con i giocatori forti e di qualità si può far bene, ma soprattutto giocando come una squadra unita. La caratteristiche degli argentini è molto individualista. Si crede che con la tecnica si possa fare la differenza, ma non si capisce che solo con il lavoro ed il gruppo si può fare bene. Comunque ora, il calcio argentino è cresciuto. Gli allenatori più giovani hanno in mente qualcosa di diverso. Il Lanus, per esempio, è una squadra che si difende bene e riparte in modo pericoloso”.
Il suo nome, in passato, è stato spesso e volentieri accostato alla panchina della sua ex Lazio. Una possibilità che Simeone smentisce seccamente: “Sono contento per la Lazio. Tutto cambia nel calcio. Lo scorso anno si diceva della crisi dei biancocelesti, poi ha vinto la Coppa Italia. Ma tra me e la Lazio non c’è mai stato niente di concreto. Veramente mai niente. Sono contento, ribadisco, per queste ultime vittorie. Se lo meritavano, hanno fatto un bel lavoro. Ora speriamo che proseguano in questo modo, perché è buono per continuare a crescere come società”. Smentisce contatti con Lotito, ma conferma quelli con altre squadre del calcio italiano, una in particolare: “Ora sto molto bene al San Lorenzo, perché sto vivendo una vera sfida come piace a me. Speriamo di far bene, ma sento che prima o poi arriverò in Italia. E’ un calcio che mi piace, dove ho lasciato tanti ricordi. Ho avuto la possibilità di venire lì, ma ho deciso di rimandare. Posso dire solo che è una squadra del nord Italia ad avermi cercato”.
Nonostante la difficile esperienza in maglia laziale, Simeone continua a coltivare grande fiducia per le sorti di Juan Pablo Carrizo, ceduto in prestito al Real Saragozza: “Prima di tutto il giocatore si deve sentire a suo agio. Nel campionato spagnolo ci sono molti argentini ed è una Lega molto difficile, perché i portieri sono impegnati più che in Italia. Lui è un grandissimo portiere e mi auguro che possa andare bene lì. Sono certo che è un portiere molto importante e che farà bene. Ha bisogno di giocare con continuità e di migliorare attraverso gli errori”.
L’ultima, immancabile battuta è riferita a Mauro Zàrate: “Ricordo che la scorsa stagione ha cominciato molto bene, poi ha avuto un calo, ma ha concluso alla grande. Lui è un grande campione, un giocatore individualista molto interessante, che sicuramente nel calcio italiano avrà imparato molto tatticamente. Questo equivale ad una crescita del calciatore. In Argentina abbiamo tanti giocatori simili a lui. C’è Lisandro Lopez, Aguero, Tevez, Messi. E’ un tipo di giocatore importante per il nostro calcio. Forse ci sta mancando una punta alla Batistuta e alla Crespo. Anche Palacio del Genoa ha delle caratteristiche simili a quelle di Zàrate, ma con tutto il rispetto il laziale è più completo”. |di Daniele Baldini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 126 volte