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2009-09-08

Fantasmi da derby ed incubi libici


Ancora frastornati dall’apocalittico derby di fine agosto, entriamo nella settimana che conduce alla ripresa del campionato, che per il Milan coinciderà con la trasferta di Livorno, in casa di una squadra ancora a zero punti e che obiettivamente è una delle maggiori indiziate per la retrocessione.
Dal fine settimana delle qualificazioni al Mondiale sudafricano sono però arrivate ben poche buone notizie dai pochi rossoneri impegnati con le nazionali: in particolare Pirlo e Zambrotta si sono persi nell’opaca prestazione dell’Italia a Tiblisi e Kaladze si è segnalato negativamente come disastroso protagonista di due tragicomiche autoreti. Se il capitano georgiano deve essere la soluzione per sostituire almeno temporaneamente l’impresentabile Jankulovski, la situazione rischia solo di peggiorare. Segnali positivi sono venuti da un milanista ‘esiliato’ (peraltro attraverso un’inspiegabile comproprietà quando invece sarebbe stato meglio il prestito) come Paloschi, che va in gol con chirurgica continuità a prescindere dall’avversario e dalla maglia indossata. Ad ogni partita del giovane centravanti sorge l’interrogativo: un cecchino da area di rigore del genere, giovanissimo, milanista fino al midollo, non avrebbe fatto comodo magari al posto di quel Borriello che ha totalizzato zero tiri in porta in una partita e mezzo? Unico milanista ‘effettivo’ ad emergere è Huntelaar, a segno con la sua nazionale contro il Giappone nonostante i soli 25 minuti giocati: riprendendo le considerazioni fatte prima su Borriello, non sarebbe forse il caso di dare più spazio al ‘Cacciatore’?
Oltre alle evidenti difficoltà tecniche, continua a regnare sovrana la confusione in società, visto che si fanno sempre più insistenti le voci di una cessione di parte delle quote del Milan e successivamente di una vendita della società da parte di Berlusconi. Al di là della solita mancanza di chiarezza da parte della proprietà e delle accuse ai quotidiani che avevano riportato settimana scorsa tali notizie (‘La Repubblica’), che ormai rientrano nel modus operandi berlusconiano, lascia interdetti la possibilità che una fetta rilevante del nostro Milan venga lasciata in mano ad un personaggio ambiguo e ampiamente criticabile come Gheddafi. Intendiamoci, chi scrive non è pregiudizialmente avverso alla fine dell’era Berlusconi (anzi…), ma con l’eventuale cessione ad un fondo sovrano di stampo libico ci ritroveremmo con i colori rossoneri in balia di un dittatore e dei suoi accoliti, passando ampiamente dalla padella alla brace, come si suol dire. Quindi, per quanto ci riguarda, è una buona cosa che ci si stia guardando intorno per cedere la società, visto che non si vuole più investire e non si riesce a programmare nulla, ma la direzione è a nostro parere quella più sbagliata.
Un’ultima annotazione a proposito di una dichiarazione imbarazzante rilasciata settimana scorsa da Galliani a margine della conferenza stampa di presentazione della partita si beneficenza Milan Glorie-Real Madrid Veteranos: l’Ad rossonero ha affermato che viste le prestazioni di Cissokho a Lione, è evidente che i dirigenti rossoneri ci avevano visto giusto con l’acquisto dell’esterno ex Porto. Lo stupore per affermazioni di questo tipo è massimo: in realtà il rendimento di Cissokho conferma l’incapacità di una dirigenza che, avendo fatto un acquisto azzeccato, non riesce a concretizzarlo. Come ci si può vantare di una cosa del genere? O forse era una velata e indiretta critica a chi ha impedito l’acquisto, ossia il presidente? Ovviamente nessuno dei giornalisti presenti ha osato chiedere chiarimenti in proposito perché si sa che, come Berlusconi insegna, i giornalisti sportivi sono migliori di quelli politici perché ‘non fanno domande’. Ma forse davanti a tale e tanto disprezzo per la verità e a cotanto spregio per l’intelligenza dei tifosi, anche tra i proni giornalisti un minimo di reazione ce la saremmo aspettata. Ma forse siamo noi a chiedere troppo alla categoria.
|di Claudio Mignatti - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 113 volte


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