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2009-09-09

Lippi al vento. Tra A e B panchine calde. Spalletti e Pandev: romanzi da leggere


Inutile stare alle costole di Marcello Lippi: vuole avere sempre ragione. Inutile aggiungere altri capitoli alla telenovela Cassano, più saggio Cannavaro quando dice che "i riscontri del campionato potrebbero ribaltare la situazione". Parola più, parola meno, il senso del discorso è questo. Io invece credo che Lippi non chiamerà Cassano anche se dovesse segnare 20 gol e distribuire 48 assist, può darsi che mi sbagli (lo spero). Lo stesso Lippi dice di aver verificato che la Nazionale non frega niente a nessuno, mi è sembrato un attacco strumentale ai media più che una denuncia accorata, destinatari i tifosi. E' sempre andata così: prima di Italia-Montenegro, e quindi di Georgia-Italia o di Slovenia-Italia, mai c'è stato un coinvolgimento popolare da tramandare ai posteri. Ma la domanda è: considerato il gioco dell'Italia (gioco? Where is?) per quale motivo la gente dovrebbe consumare la vigilia di ogni partita in trepidante attesa? L'Italia non gioca male, semplicemente non gioca. Che è peggio. Lippi pensi a proporre un prodotto più accettabile (è lautamente pagato per questo) piuttosto che concentrarsi sulle crociate anti-Cassano o anti-chicchessia. Domandina: ricordate cinque-partite-cinque indimenticabili della gestione Lippi? Se non cinque almeno tre? Aspetto risposte. Più che parole al vento (i lamenti, le denunce), è piuttosto Lippi al vento, folate inutili e incontrollabili.
Gli allenatori di club sono già in difficoltà, alcuni tra un po' tremeranno se non tremano già. L'Atalanta mi risulta non sia completamente soddisfatta dell'impatto di Gregucci, indipendentemente dallo zero in classifica. Al punto che mi hanno parlato di un vecchio amore che potrebbe tornare di moda, non dimentichiamo che Antonio Conte era stato cercato da Ruggeri junior nel bel mezzo della telenovela con la Juve. A Cagliari hanno chiesto a Cellino un giudizio su Allegri, mi sarei aspettato una difesa d'ufficio più convinta. Invece, il presidente è stato molto vago, ha parlato della necessità di una maggiore applicazione, al posto di Allegri ci sarei rimasto male. Vedremo. Credo che Lo Monaco darà ad Atzori (una sua scelta) la possibilità di ambientarsi in un campionato non suo: in fondo, ha perso due partite che avrebbe potuto pareggiare, le qualità non si discutono. Sono sincero quando dico che il tandem Russo-Ruotolo non mi sembra il massimo della vita in serie A, auguro le migliori fortune al Livorno.
In B non va meglio. A Salerno traballa Fabio Brini che ha sbagliato tutti i cambi contro il Modena consegnandosi al nemico e lasciando autostrade e il controllo del centrocampo. Brini ha fatto zero (punti) su tre (partite), il presidente Lombardi mi disse in trasmissione poche settimane fa (settimane, non mesi) che Brini sarebbe stato intoccabile. Credo che la gente di Salerno meriterebbe molto di più: il mercato aveva avuto ottime avvisaglie, è diventato quasi mediocre strada facendo. Domanda: ma perché prendere Fava due mesi dopo quando era già tuo? Aria di ripiego, brutta aria. E brutta aria anche a Mantova dove Michele Serena è stato premiato da qualcuno con una sufficienza piena per la prestazione di Ascoli, dal mio punto di vista la sufficienza non c'è. Il Mantova ha interpretato benino la trasferta nelle Marche, ma Michelino – come Brini – ha bucato i cambi: togliere Carrus in vantaggio di un gol è stata una mezza bestemmia, privarsi di Nassi in chiusura un altro mezzo strafalcione. Serena ha l'alibi di non aver avuto un paio di attaccanti competitivi fino a dieci minuti prima dall'inizio della stagione, ma sei poi sbaglia i cambi la colpa non è soltanto della società che non gli ha dato la materia prima. Giorni cupi anche per Madonna in casa Albinoleffe, mentre De Canio è inchiodato dai risultati, magari da qualche errore, ma soprattutto dal fatto che a Lecce gli hanno consegnato i rinforzi in colpevole ritardo. Caro presidente Semeraro, è contento dei suoi collaboratori? Contento lei…
La storia di Luciano Spalletti mi prende molto: se dovesse davvero restare a spasso fino a giugno dopo aver rinunciato a quattro milioni di euro netti, sarebbe un gesto più unico che raro nell'era del dio euro e del contratto da conservare anche se ti prendono a calci nel fondoschiena. Qualcuno ha certezze in questo senso, certezze che Spalletti resterà a spasso fino giugno. Io non ho le stesse certezze, perché di certezze in generale ce ne sono poche, e il mio orologio è sempre di marca Zenit. Verificheremo. La passione di Ranieri è fuori discussione, la sua professionalità anche, ma sostituire Spalletti con Ranieri è come passare da un'autostrada a cinque corsia a un sentiero di montagna: troppa differenza (tattica). E' un romanzo, quello di Spalletti, che mi appassiona. Così come mi appassiona il romanzo di Pandev: 450 mila euro circa di ingaggio (da una vita, mamma mia…) e la possibilità di firmare a parametro zero per chiunque tra pochi mesi. I club italiani non faranno scortesie a Lotito, ci sarà un accordo a gennaio stile Oddo-Lazio-Milan di qualche anno fa. L'Inter? Assolutamente in pole, ma in una situazione così delicata non è un epilogo scontati. I romanzi di Spalletti e Pandev andranno letti fino all'ultima pagina, sorprese in vista.
|di Alfredo Pedullà - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 169 volte


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