| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2009-09-13

Una Lazio tutto cuore non basta: all'Olimpico passa una cinica Juventus


C’era attesa: spasmodica, estenuante, quasi snervante. Prova d’orgoglio doveva essere e prova d’orgoglio è stata. Inutile ai fini della classifica, ma importante per una consapevolezza da consolidare. Il bianco e il celeste che dalla Nord alla Sud ha abbracciato la bolgia laziale, fra cori e bandiere ha levato il sipario di un’incredibile, ma beffarda nottata. Arriva la Juve e la notte romana si veste di gala, quasi a rimembrare quei nostalgici fasti di cragnottiana memoria a cui il pubblico laziale di un tempo era abituato.
Emergenza in attacco per Ballardini che in compenso tira un sospiro di sollievo negli altri reparti. Oltre a Rocchi, il tecnico ravennate decide di non rischiare Mauro Zàrate (neanche in panchina) ed affida il reparto offensivo all’inedito duo Cruz – Foggia. Con Cribari fuori gioco per squalifica, la coppia centrale difensiva è composta da Diakitè e Siviglia, pienamente recuperati dai rispettivi guai muscolari. Tutto confermato a metà campo, dove Baronio agisce davanti la difesa nella zona dello spauracchio Diego e Dabo fa le veci dell’indisponibile Brocchi. Sulla trequarti di campo sfida tutta carioca tra Matuzalem e Felipe Melo, rientrato in extremis dal sudamerica. Ferrara plana per la seconda volta in 15 giorni all’Olimpico senza Del Piero e con Iaquinta in panchina. Al fianco di Amauri gioca il redivivo Trezeguet. In difesa, Ferrara preserva Cannavaro per la Champions e rilancia Legrottaglie al fianco di Chiellini, con i due esordienti Caceres e Grosso sulle corsie esterne. Tutto confermato nello zona mediana, dove al fianco dell’asse centrale Melo - Diego giocano Camoranesi e Marchisio.
Incassata la penuria di attaccanti, dunque, il tecnico ravennate schiera il suo undici in modo speculare rispetto al 4-3-2-1 bianconero, con Foggia che si muove da vera e propria seconda punta. Una contromossa dettata da cause di forza maggiore che non spegne il furore iniziale dei biancocelesti che, sospinti da un tripudio di cuori palpitanti, cercano subito di imprimere un ritmo alto all’incontro. Ma il primo rintocco lo suona la Juventus al 9’, quando una combinazione volante tra Trezeguet ed Amauri porta il francese alla conclusione dalla distanza, respinta con i pugni da Muslera. La Vecchia Signora prende fiducia, alza il baricentro e dopo 4’ si presenta a pochi centimetri da Muslera, lesto a sbarrare nuovamente la strada a Trezeguet. La Juventus prova a fare la partita al cospetto di una Lazio aggressiva e compatta, che serra le linee e riparte in contropiede in modo pericoloso. Esempio lampante al 20’, quando Kolarov semina Camoranesi e Caceres ed esalta i riflessi di un provvidenziale Buffon, che si ripete anche al 28’ su una “furbata” dalla distanza di Baronio. Insomma la Lazio è viva, ci crede e ci prova nuovamente alla mezzora con l’ispirato regista bresciano che impegna ancora Buffon, questa volta su punizione. Il finale di tempo è in discesa per i colori di casa che al 44’ “salutano” con un sospiro di sollievo l’infortunio di Diego (al suo posto Giovinco), ma si vedono annullare la rete del vantaggio di Mauri. Sugli sviluppi di un calcio di punicione di Kolarov si accende un ping pong in piena area, la sfera finisce sul mancino di Mauri che spedisce nel sacco. Neanche il tempo di esultare e Gervasoni ravvisa un fallo di Cruz. L’Olimpico esplode in un boato di rabbia.
Al rientro schieramenti confermati e Lazio che continua ad aggredire a tutto campo. La Juve risponde con malizia, un paio di iniziative personali di Grosso e tanta cattiveria, come quella usata da Melo e Camoranesi, che frenano in modo ruvido il possesso di palla capitolino. Con il trascorrere dei minuti i bianconeri ritrovano spirito d’iniziativa: al 18’ Giovinco si destreggia tra Siviglia e Diakitè e libera nel cuore dell’area un Trezeguet con le polveri bagnate. Muslera è attento. Ma Lazio non molla un centimetro, risponde colpo su colpo e al 23’ sull’asse Matuzalem-Cruz va ad un passo dal far esplodere l’Olimpico. La difesa bianconera arranca, ma respinge l’assalto a pochi passi da Buffon. La Juve soffre, ma sa come far male ed al 73’ il castello costruito con sacrificio ed applicazione crolla impietosamente. La beffa è firmata dall’esordiente Caceres che raccoglie in area la corta respinta area di Diakitè e trafigge un incolpevole Muslera con un diagonale chirurgico. Il gol rinvigorisce una cinica Juve e colpisce al cuore una Lazio generosa. Ballardini corre ai ripari e nell’arco di 3’ inserisce Inzaghi ed Eliseu. Non serve a nulla, i bianconeri tengono botta ed in extremis firmano in contropiede il 2-0 targato Trezeguet che insacca su una corta respinta di Muslera. Finisce con un mix di orgoglio e rivalsa che non basta per riequilibrare il risultato, ma è sufficiente per strappare l’affetto della gente biancoceleste. La Lazio esce sconfitta, ma non china la testa di fronte alla blasonata compagine di Ferrara.
|di Daniele Baldini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 144 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale