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2009-09-14

Lotito: "Su Pandev e Ledesma deciderà Ballardini. Miranda a gennaio? Stiamo lavorando..."


Intervenuto in diretta ai microfoni di Roma Uno, il presidente della Lazio, Claudio Lotito è tornato a parlare della partita di ieri contro la Juventus, che ha visto uscire la squadra biancoceleste immeritatamente sconfitta dalla sfida contro la Juventus, e non solo. Tanti gli argomenti affrontati dal patron romano, dai ricordi della Lazio di Mimmo Caso, al caso De Silvestri, dalla questione stadio al prossimo mercato di gennaio...

Presidente, abbiamo con noi il primo allenatore della sua era, Mimmo Caso, che ricordi che ha?

"E' stato sfortunato, perchè ha pagato le conseguenze di alcune problematiche scaturite a causa di situazioni interne poco piacevoli che si erano venute a creare. E' stato un rapporto autentico basato su persone per bene. Lo scelsi, nonostante avessi già pensato a Delio Rossi come allenatore, perchè la squadra mi sollecitò ad incontrarlo. Abbiamo avuto un colloquio brevissimo e mi piacque subito la sua persona. Scelsi Caso sia perchè lo voleva la squadra sia per l'ottima impressione che aveva scaturito in me".

Parlando di attualità e tornando alla partita di ieri: a distanza di 24 ore qual è il pensiero del presidente Lotito?

"La squadra ha disputato una grandissima partita, probabilmente è stata la migliore prestazione da quando Ballardini è al comando, una prestazione composta da spirito di sacrificio, carattere, umiltà, voglia di affermarsi sul campo. Il risultato è ingeneroso e non rispechia in alcun modo la qualità di gioco espressa dalla squadra. Purtroppo i risultati, secondo me, dipendono per il 50 % da fattori imponderabili, per ill 25 % dalle potenzialità della squadra, per il resante 25 % dalle scelte tecniche e dal collettivo coeso. Nella gara con la Juve queste ultime due componenti non sono riuscite a fungere da ago della bilancia ma ha influito maggiormente quel 50% che non ha consentito alla squadra di ottenere i tre punti".

E' più arrabbiato per il comportamento dell'arbitro nei confronti della Lazio oppure per l'atteggiamento troppo clemente nei confronti della Juve?

"Non sono abituato a protestare contro gli arbitri. Rispetto la categoria e per le istituzioni come ho sempre fatto. Non credo questa sia la sede preposta per fare delle considerazioni in merito. Penso che dotando degli strumenti adatti la classe arbitrale si possa migliorare la situazione perchè si renderebbe più obiettivo il risultato finale. Il costume di questa società deve essere non quello di lamentarsi ma quello di cercare di apportare novità a questo sistema che, come tutte le cose, è sicuramente migliorabile. Per me questo rappresenta un ulteriore stimolo per convincere coloro che ancora mi contestano, quella sparuta minoranza che spero di convincere con i fatti. Le critiche sono ben accette ma che siano costruttive. Per ciò che concerne la partita di ieri, i fatti parlano chiaro e chi capisce di calcio sa come sono andate le cose. Limitare, però, la partita che dura 90 minuti a pochi episodi non credo sia giusto perchè le valutazioni sono molteplici.
Posso dire che la Lazio non ha raccolto quanto avrebbe dovuto, che ha subito un gioco molto duro e aggressivo da parte della Juve, una grandissima squadra che però ha ricevuto poche ammonizioni in relazione ai falli che ha fatto. Non reintra nella nostra filosofia adottare un tipo di gioco di questo tipo ma siamo convinti che le partite si vincano sul campo secondo il principio della meritocrazia. La Lazio, inoltre, ha trovato sulla sua strada un grandissimo portiere come Buffon e, oltre agli infortunati, ha mandato in campo alcuni calciatori rientrati da poche ore dalle rispettivi nazionali. Non ci sono rammarichi, perchè oltre alla cultura della vittoria , abbiamo imparato anche quella della sconfitta. Faremo tesoro di questa esperienza e continueremo a portare avanti i nostri valori basati sulla correttezza e sul rispetto delle regole".

Melo e Legrottaglie hanno affermato che il gioco della Juve sarà ancora più duro e che si rischia di cadere nel ridicolo contestando il gioco della squadra bianconera già alla terza giornata. Presidente, però, lei qualche cartellino in più se lo sarebbe aspettato ad un certo punto...

"Non so cosa possano aver detto i giocatori della Juve e non credo che la Lazio, in questo senso possa cadere nel ridicolo perchè non penso non abbia attuato un comportamento non in linea con i valori dello sport. Qualcuno mi ha detto che Foggia non ha subito alcun fallo. Ma io ricordo che proprio da una punizione non concessa per fallo su Pasquale è nato il primo gol della Juve. Dette così, però, queste considerazioni sono opinabili, anche perchè ognuno potrebbe dire la proria. Se riuscissimo invece a dotare, come già detto, chi di dovere degli strumenti necessari per non sbagliare, probabilmente non saremmo qui a parlare degli errori arbitrali..."

Parla della moviola in campo quindi?

"Non voglio fare dietrologia, ma credo che, come ha sempre fatto, la Lazio continuerà a lottare per migliorare il sistema. Penso che chi ha il senso dell'istituzione deve avere anche la sensibilità di non alzare il polverone come troppo spessp capita a qualche mio collega. E noi, come club, continueremo a dare il nostro sostegno alle istituzioni che, secondo il mio parere, ne hanno un gran bisogno. Si rischierebbe altrimenti di criminalizzare l'intero sistema per l'errore di un singolo. Siamo uomini ed è giustificabile qualche sbaglio. Non posso pensare che le stesse istituzioni siano in malafede altrimenti non sarei qui. Bisogna creare le condizioni per evitare le critiche".

Ha qualche idea per migliorare il sistema?

"In questo momento no, anche perchè le mie idee vengono sempre riprese anni dopo. Credo, però, che ci sia la volontà da parte di tutti di migliorare e di andare avanti per la strada giusta. Nicchi è una persona competente, aperta , disponibile al dialogo e al miglioramento. In questo senso voglio riprendere il motto latino: Errare humanum est, sed perseverare est diabolicum per dire che tutto si muove con le gambe degli uomini, ma può anche capitare di incontrare una buca e rompersi una gamba. L'importante è che ci sia la volontà di essere trasparenti e professionali".

Con Cobolli Gigli che cosa si è detto alla fine della partita?

Ho un gran rapporto con lui, è una bravissima persona..."

Si ma loro sono venuti qui e si sono portati via i tre punti, nonostante i tanti complimenti alla Lazio...

" Ci sono persone come Melo che non le mandano a dire, affermando che saranno ancora più cattivi di ieri durante il campionato. In altre situazioni arriva qualcun' altro, usa la vasellina e le cose scivolano via meglio..."

Lei adesso è Consigliere Federale...

"Non è vero...stiamo aspettando le elezioni di giovedì...Finora ho occupato un ruolo importante come membro delle presidenza della Lega. Non so se i miei colleghi vorranno confermare la stima che hanno avuto finora. Continuo a pensare che questo sistema necessiti di innovazione. Probabilmente ho fatto maggiore scalpore provenendo da fuori, non avendo un bagaglio negativo relativo al passato".

Qualora avvenisse, però, potrebbe essere la spinta decisiva per cambiare quella serie di cose che lei porta in testa?

"Non sono io a decidere, sono solamente uno dei tanti che si prodiga per alcuni cambiamenti come la separazione della Lega di A da quella di B, modifica che insieme ad altri colleghi ho inseguito per tanto tempo. I problemi, però, non sono solo in Italia ma anche a livello europeo. La nostra capacità di mettere delle regole per le iscrizioni al campionato ci si sta ritorcendo contro perchè in Inghilterra ci sono squadre indebitate fino al collo ma che partecipano comunque alle competizioni europee creando concorrenza sleale. Quando entrai nel calcio, la mia società aveva 550 milioni di debiti, 150 milioni di tasse non pagate, stipendi per 130-140 milioni, e non si sarebbe mai potuta iscrivere al campionato. in quel momento era tutto consentito. Oggi una cosa del genere non sarebbe mai possibile, anche grazie al lavoro del sottoscritto".

Ritornando all'attualità, con Zàrate e gli altri infortunati in campo come sarebbe andata?

"Zàrate è stata una mia scelta di mercato ed ora tutti lo decantano. L'argentino era infortunato e con grande professionalità e attaccamento ha dfatto di tutto per esserci. La valutazione finale è stata fatta dal tecnico, ed io ho rispettato questa scelta. Io non sono mai entrato nelle scelte degli allenatori, e Mimmo Caso puo confermarlo. Venerdi sera sono arrivato a Formello e Ballardini mi ha comunicato che Zarate non avrebbe giocato dopop il consulto coi medici a causa di una possibilità di ricaduta. Ribadisco che il mio Diego è rappresentato dal mister. L'ho scelto perchè credo che sia simbolo di professionalità. E non voglio condizionarlo o scegliere per lui. Probabilmente da altre parti era abituato diversamente, per questo è rimasto sorpreso da questo mio comportamento".

Con Pandev e Ledesma come sarebbe andata?

"Come già detto, ribadisco che è il mister a prendere le decisioni in merito. Ledesma è infortunato, mentre Pandev, lo sapete bene, che quando torna dalla Nazionale ha sempre qualche problema di rendimento...Se poi mancano le motivazioni...E a noi ieri di certo non sono mancate queste...in questo senso abbiamo ricevuto anche i complimenti da molti giocatori juventini...Mimmo Caso sa bene cosa significa avere nello spogliatotio persone che creano problemi e soprattutto che che la voglia di combattere per i valori dello sport tutti insieme e di essere un gruppo coeso è fondamentale per una squadra".

De Silvestri è stato duro nei suoi confronti...

"De Silvestri è stato preso dal vivaio della Lazio, è stato messo nelle migliori condizioni possibili, è stato porttato in prima squadra. Lo scorso anno ho preso Lichtsteiner che lo ha letteralmente surclassato sul campo e lui si è sentito colpito. Invece di prenderla come sfida si è arreso e se ne è voluto andare, a differenza del sottoscritto che accetta sempre le critiche costruttive per cercare di migliorare. Io gli auguro di fare bene a Firenze ma, basandomi sui fatti, posso dire che tutti i calciatori che hanno abbandonato la Lazio, sono morti dal punto di vista sportivo. Ci sarà qualche motivo. La piazza di Roma crea falsi idoli. La Lazio non lo ha messo sul mercato ma è lui che è voluto andare via. Questo è il segno di irriconescenza che ha mostrato nei confronti di chi lo ha cresciuto".

La questione stadio? E' vero che la Roma ha superato la Lazio?

"Non si tratta di fare corse per raggiungere qualcosa. L'importante sarà costruire lo stadio, noi ci basiamo sui fatti. Ad ora la Lazio per quello che riguarda la propria volontà e la propria possibilità ha tutte le potenzialità per costruire lo stadio,a vendo anche la possibilità di ottenere gratuitamente i terreni grazie al sottoscritto. La mia volontà è quella di creare un centro polifunzionale di tutta la polisportiva Lazio da vivere 365 giorni l'anno con tutte le strutture necessarie".

Cosa manca?

"Serve l'ok della Regione e del Comune. Sono abituato a mantenere gli impegni presi con le istituzioni. Alcuni iter burocratici vanno rispettati. In Italia per fare una cosa ci vuole il triplo del tempo rispetto agli altri Paesi, ma siamo sulla buona strada".

A chi è scettico cosa dice?

"Dico che deve avere fiducia. Siamo partiti da zero, abbiamo vinto due coppe e pensiamo di poter dimostrare buon calcio anche in futuro".

A gennaio scambio Pandev- Arnautovic?

"Questo lo sta dicendo lei. Pandev è come la Sora Camilla, tutti la vogliono e nessuno se la pija. A parte le battute, Ballardini è un grande allenatore e le scelte che farà saranno avallate in pieno dalla società. Tutto ciò che deciderà per questo calciatore, noi lo seguiremo".

E Miranda?

"Stiamo già lavorando per il mercato di gennaio..."
|di Riccardo Mancini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 151 volte


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