Lavezzi e Hamsik, due approcci diversi alla nuova stagione
Lavezzi e Hamsik, due protagonisti diversi di questo inizio di campionato. Si è ampiamente osservato durante il recente calcio mercato che, indipendentemente dai nuovi innesti, il campionato del Napoli sarebbe stato legato al salto di qualità, alla crescita dei due talenti. I due fiori all’occhiello del pluriennale lavoro di Pierpaolo Marino hanno risposto diversamente in questo breve inizio di stagione agonistica.
Hamsik – Lo slovacco sembra tornato quello del suo primo anno in maglia azzurra e non soltanto per le tre reti realizzate in altrettante gare. Il centrocampista cerca le giocate con le quali conquistò il pubblico del San Paolo due annate fa, le stesse che gli hanno permesso di conquistare Fabio Quagliarella: "Hamsik è un giocatore fortissimo, ha tanta personalità e raramente ho visto fare a giocatori della sua età ciò che fa lui". La qualità dei gol realizzati fino ad ora è visibilmente diversa rispetto alle reti messe a segno la scorsa stagione, quando Hamsik sembrava preoccuparsi soprattutto di farsi trovare pronto sotto rete, come se non fosse un centrocampista. Sotto le indicazioni di Donadoni, il giocatore segue con più assiduità l’azione rispetto al passato anche se c’è ancora da migliorare sotto questo aspetto.
Lavezzi – Lo stesso non si può dire per l’attaccante argentino che non sembra aver invertito la tendenza con il finale della stagione scorsa. Lavezzi appare giù di morale dopo i burrascosi episodi di qualche mese fa che lo hanno visto protagonista. L’attaccante si è preparato bene durante la preparazione austriaca di Lindabrunn mostrando qualche chilo in meno rispetto agli scorsi ritiri. Dal punto di vista tattico, Donadoni sta cercando di inquadrarlo, invitandolo a sposare le sue funamboliche giocate con i movimenti della squadra e del compagno di reparto Quagliarella. Per un giocatore dalle sue caratteristiche, appare congeniale lasciargli la massima libertà tecnica e tattica come accadeva con Edi Reja, ma secondo Roberto Donadoni, questo approccio giova al giocatore e non alla squadra. Un dribbling in meno e un assist in più al compagno libero, è la principale richiesta del tecnico ma Lavezzi, almeno per ora, non mostra segnali positivi in tal senso. A Donadoni l'arduo compito di farlo diventare più altruista e concreto in campo, a lui ritrovare l'entusiasmo di un tempo. |di Marcello Pelillo - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 149 volte