PAROLA DEL TASSO - Archiviare Marsiglia, pensare al Bologna. Dopo la bella vittoria in terra francese (cara Champion’s, quanto ti saremo mancati…), è questo l’imperativo a Milanello. “Una vittoria non basta, abbiamo bisogno di un filotto di risultati” ha prontamente detto Mauro Tassotti dopo il match del Velodrome. Ecco dunque che torna d’attualità il campionato e il desiderio di riprendere la corsa bruscamente interrotta nel derby e lentamente ripresa a Livorno. Con il Bologna servono tre punti per rimettersi in carreggiata e non perdere ulteriore terreno dalla vetta. Come sempre quando si gioca in casa contro una squadra di livello inferiore, più che dall’avversario dipenderà dal Milan. Saranno i ragazzi di Leonardo a dover esaltare la propria superiorità tecnica mettendoci un’intensità e un’aggressività molto diverse da quelle che hanno caratterizzata il primo tempo di Livorno. Vediamo però ora nel dettaglio l’avversario che il Milan dovrà cercare di battere per non dar vita ad una preoccupante serie di “alti e bassi”. I LIMITI ROSSOBLU - Il Bologna che viene a far visita al Milan è squadra ben diversa, negli uomini e negli schemi, da quello che ha espugnato San Siro nella prima giornata dello scorso campionato (finì 1-2, con reti di Di Vaio, Ambrosiani e Valiani). Due sconfitte negli ultimi due precedenti casalinghi (nel 2004-2005 decise un euro-gol dell’ex Locatelli) servono però a tener alta la guardia e non sottovalutare un avversario che , se ben organizzato, potrebbe creare qualche grattacapo ad un Milan troppo lento e prevedibile come quello visto all’Armando Picchi. Dopo un avvio di campionato promettente (pareggi contro Fiorentina e Bari fuori casa), i rossoblu di Papadopulo sono incappati nella debacle casalinga contro un Chievo più ordinato e propositivo, abile nell’ammazzare la gara con un micidiale uno-due nel primo tempo per poi amministrarla senza rischiare più di tanto nella ripresa. L’impressione è che il Bologna sia una delle più serie candidate alla retrocessione: la confusione societaria ha prodotto un mercato sicuramente inferiore alle aspettative di una piazza assettata di grande calcio. Al ritorno in Serie A, infatti, non ha fatto seguito un progetto tecnico preciso, ma un assembramento di giocatori con la speranza che il tecnico (prima Arrigoni, poi Mihajlovic, infine Papadopulo) trovasse presto al quadratura del cerchio. Trascinata l’anno scorso dai gol di Marco Di Vaio (24 in 38 partite, media altissima e per questo difficilmente ripetibile nonostante le grandi qualità del bomber romano), il Bologna ha raggiunto una salvezza quasi insperata senza far nulla per rinforzarsi ed evitare i patemi dell’ultima stagione. Attenzione, però: il fatto che i rossoblu della presidentessa Menarini siano sulla carta una delle squadre meno attrezzata del campionato non significa assolutamente che il Milan troverà vita facile, anzi. Lecce, Torino e lo stesso Bologna dovrebbero averci insegnato qualcosa. DI VAIO, ANCORA LUI - Ritorno alla difesa a quattro e debutto per il promettente uruguaiano Gimenez: queste sono le due principali novità tattiche del Bologna in vista di San Siro. Gli allenamenti di questa settimana a Casteldebole non hanno fatto intuire altre variazioni di rilievo. Davanti all’ottimo portiere Viviano giocheranno Raggi, Portanova, Britos e Bombardini, nato come centrocampista offensivo ma ormai riciclato nel ruolo di esterno basso. L’inserimento di Gimenez sulla fascia sinistra provocherà lo slittamento a destra di Valiani; confermata invece la coppia centrale composta da Guana e Mingazzini. Due giocatori più di contenimento che di qualità, dimostrazione del fatto che Papadopulo vuole un Bologna aggressivo e compatto. Il tandem d’attacco sarà composto da Di Vaio e Osvaldo. Qualche possibilità anche per Zalayeta (la sua stazza fisica potrebbe mettere in difficoltà una difesa spesso in affanno sulle palle alte come quella del Milan), ma la freschezza atletica dell’ex fiorentino consigliano di riproporre il tandem “leggero”. Ancora a secco in questo campionato Marco Di Vaio, autore spesso e volentieri di gol importanti e decisivi alla Scala del Calcio. A differenza dell’anno scorso, però, quest’anno troverà di fronte il grande amico Alessandro Nesta. Non è un dettaglio di poco conto. |di Gabriele Pipia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 201 volte