Lo scivolone patito ad opera del Chievo ha rimesso davanti agli occhi di tutti i limiti di un Bologna ancora in fase di rodaggio. Dopo 3 giornate i rossoblù hanno raccolto solamente due punti, ma ciò che preoccupa di più è la scarsissima vena offensiva di questa squadra, dovuta principalmente alla pochezza qualitativa della mediana più che alla condizione precaria delle punte, che hanno ricevuto ben pochi palloni giocabili. Certo, quando Di Vaio e Zalayeta saranno al top il Bologna impegnerà di più le difese avversarie, ma è un dato di fatto che senza regista e senza esterni di categoria creare gioco sia di fatto un’utopia, specialmente nelle partite casalinghe contro squadre (vedasi il Chievo) che possono permettersi di aspettare le nostre mosse e ripartire. Sono emerse tutte le lacune che conoscevamo della passata stagione, dall’approccio deficitario alla personalità non arrembante, per finire con una difesa che ha ballato più di quanto fosse lecito aspettarsi. Chi si era illuso dopo il buon avvio contro i viola, dopo Bari e Chievo purtroppo è dovuto tornare coi piedi per terra: ora sta a Papadopulo, anche lui assai insufficiente contro i veronesi (perché Mutarelli preferito a Tedesco? Perché ostinarsi a presentare Zenoni in serie A?) cercare di tirare le fila del gruppo il prima possibile. La speranza è che il confronto squadra-tecnico tenutosi a inizio settimana (anche questo era un must dello scorso anno) sia servito da lezione ai rossoblù, attesi ora da una prova coi fiocchi: quella trasferta di San Siro contro il Milan che nelle ultime due occasioni ci ha regalato altrettante grandi gioie. Specialmente un anno fa: il Bologna spavaldo, ancora tra le nuvole dell’Olimpo dopo la trionfale cavalcata della B, espugnava il Meazza dei Campioni iper-mediatizzati col piglio di chi non ha affatto paura, in quella che si poteva interpretare ancora come la naturale prosecuzione della striscia di successi del campionato cadetto, davanti a 5000 eroi festanti nel rodeo del terzo anello verde. La storia è cambiata: al momento, parole di Capitan Di Vaio, non abbiamo ancora scansato le paure e la predisposizione alla sofferenza dovute al pessimo 2008-09, per cui ci vorrà tempo e pazienza (e, aggiungiamo, qualche piede buono…) per vedere in campo un Bologna fiero e baldanzoso. Affrontiamo quindi una di quelle squadre (noi compresi) che giocano uno dei peggiori football della A, un Milan brutto e criticato, lontano anni luce dalle corazzate che si giocheranno i titoli e solo in parte rinfrancato dal doppio-Inzaghi di Coppa dopo la scialbissima prestazione dell’Ardenza. E del resto, dopo 3 estati consecutive in cui non si fa praticamente mercato, a Milanello prima o poi è inevitabile che arrivi il conto: i rossoneri però, inutile dirlo, dispongono di uomini in grado comunque di farci male e fruttare con una sola giocata i tre punti anche nello squallore generale. Motivo in più per presentarsi corti, compatti, chiusi e non lasciare il minimo spazio a gente del calibro di Pato, Huntelaar (o lo stesso micidiale Inzaghi) ed anche un Ronaldinho poco in palla ma sempre da temere. Ma a fare la vittima sacrificale non ci stiamo: se il Milan è in difficoltà, che ci resti. Dopo avere perso dal Chievo e con Livorno e Juventus nel mirino, San Siro è tappa obbligata per cercare di fare punti. Anche perché il match è appunto abbordabile, fermo restando che ci dobbiamo dare una svegliata e cambiare registro rispetto all’obbrobrio di domenica scorsa, altrimenti potrebbe servire il pallottoliere. La squadra gradisce la difesa a 4: Papadopulo incassa malvolentieri ma accetta, e attenzione perché potrebbe recuperare Lanna (brividi). A metà campo Vigiani e Valiani si candidano per il posto dal 1’ sulle fasce, con Zalayeta favorito su Osvaldo per fare coppia col Capitano, ancora lontano dalla forma migliore ma per noi comunque imprescindibile. L’ex napoletano nel finale di Bologna-Chievo non si è mosso male, lento e sgraziato ma efficace nel possesso palla, sicuramente il migliore del suo reparto. Finalmente può giocare anche Gimenez: ci auguriamo che il tecnico lo tenga in considerazione perché il ragazzo ha dei numeri, e storicamente i milanisti patiscono i peperini rapidi e guizzanti. Leonardo ha il dubbio Oddo-Zambrotta, mentre ad Ambrosini viene concesso un turno di riposo (spazio a Gattuso), con Ronaldinho che torna in campo dall’inizio. Mille cuori rossoblù cercheranno di spingere i ragazzi verso un’altra clamorosa impresa: senza paura, poi prima del Livorno faremo i conti, sperando che non siano troppo poveri.
Probabili formazioni: Milan (4-3-1-2): Storari; Oddo, Nesta, Thiago Silva, Jankulovski; Gattuso, Pirlo, Flamini; Ronaldinho; Pato, Huntelaar.
A Disp: Dida, Zambrotta, Antonini, Seedorf, Ambrosini, Abate, Inzaghi.
All. Leonardo
Bologna (4-4-2): Viviano; Raggi, Portanova, Britos, Lanna; Valiani, Mingazzini, Guana, Gimenéz; Di Vaio, Zalayeta.
A Disp: Colombo, Santos, Tedesco, Mutarelli, Mudingayi, Vigiani, Osvaldo.
All. Papadopulo |di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 136 volte