Gioco ed attenzione, il Catania imbriglia la Roma senza perciò inaridire le proprie fonti di gioco. A differenza dell'anno passato, che pur tuttavia portò la vittoria contro i capitolini, i rossazzurri hanno abbandonato la tattica dei lanci lunghi per metter palla a terra , affrontare la Roma a viso aperto, e sfruttare l'innesto nell'undici titolare di un giocatore strabiliante come Adrian Ricchiuti .
Più prende confidenza e coraggio più Atzori diventa incisivo nelle sue scelte, prima e durante la gara. Fuori Martinez e Delvecchio , dentro Ricchiuti ed Izco che, vuoi per la prestazione dell'uno, vuoi per l'espulsione del contendente al ruolo, verranno con tutta probabilità riproposti dall'inizio anche nelle prossime uscite, visto che più d'una giornata sarà inflitta a Delvecchio.
Sicuro, molto più sicuro delle proprie mosse Atzori , una sicurezza che riesce adesso anche a trasmettere al gruppo che finalmente inizia a credere realmente nel modulo e nel modo di gioco proposto dal tecnico, apparso mai come in questa uscita “dinamico” dentro la sua area tecnica, intento a spronare i suoi ragazzi, correggerne la posizione, richiamarne qualcuno all'ordine e non solo.
E così ci accorgemmo, tutti, che Ricchiuti ha anche la fase di copertura tra le sue innumerevoli doti di trentenne sottovalutato. Atzori lo utilizza come rifinitore dietro le punte e non solo, spesso l'argentino arretra fino a centrocampo , vincendo ben il 70% dei contrati portati, ovvero 7; meglio di lui, in questa specifica, solo Carboni, 8. Si rende utile in ogni posizione, duettando benissimo con Mascara o Potenza ed aiutando a tenere bassi sia Pizarro che De Rossi insieme a Mascara che, di par suo, svaria in tutti i ruoli possibili ed immaginabili, passando da seconda punta a quarto, esterno, di centrocampo senza disdegnare nemmeno il ruolo di terzino aggiunto, per gran parte della partita sulla sinistra poi, con l'ingresso di Llama, a destra.
Abilissimo, Atzori, a sfruttare le carenze giallorosse lungo le fasce , con Potenza ma soprattutto Capuano che sgroppano sulle corsie laterali trovando con estrema facilità il cross, tanto che il Catania ne collezionerà più del doppio della Roma, ben 33 , lo stesso numero della maglia di Capuano, casualità. E non è un caso se la distribuzione del gioco si concentri in prevalenza (38%) proprio sulla corsia di sinistra dove, il triangolo Capuano - Biagianti - Mascara sfugge in rapidità tanto alla copertura di Riise, che supererà la propria metà campo non più di 5/6 volte, quanto alla guardia di Brighi, periodicamente saltato col fraseggio nello stretto.
Al cospetto della squadra che più di tutte le altre partecipanti a torneo di serie A cerca e trova la porta con estrema facilità, il Catania inanella 5 tiri in porta concedendone appena 3 agli avversari dove, escludendo quello del goal, ne restano due entrambi su calcio piazzato, di Riise e di Pizarro. La Roma è tutta qua, e gran merito va al pacchetto difensivo composto da Spolli e Silvestre centrali, impeccabili, e da un Carboni come sempre sontuoso al centro del campo. I contrasti vinti sono più del doppio di quelli portati, ed a tal pro non è da disconoscere anche l'apporto di Biagianti , in costante crescendo. Mentre, fa riflettere, il computo dei fuorigioco, 7-0, tutti contro il Catania.
Tutta la tattica approntata da Ranieri va a farsi benedire dopo nemmeno 15', quando il tecnico romano è costretto a spostare Perrotta sulla fascia per limitare Capuano, che comunque ha gioco facile nello scambiare coi compagni e liberarsi, o liberare gioco sulla fascia opposta ed in questo, particolare importanza ha lo scambio laterale che gli viene offerto costantemente da Biagianti; idem per Potenza, a destra, che duetta con Mascara.
Azzeccato l'inserimento di Llama sulla sinistra, inopportuno quello di Delvecchio , nonostante fosse giusto dargli una chance il giocatore è ancora lontano dalla forma non migliore ma anche solo accettabile. Probabilmente senza la necessità di far entrar Bellusci per Spolli, Atzori avrebbe tirato fuori l'affaticato e spento Morimoto per mandar dentro Plasmati , sfruttando così i cross di Llama dalla sinistra e di Mascara, spostato a destra.
Restano, tuttavia, due pecche sulle quali lavorare in allenamento. Ovvero, la scarsa incisività sottoporta nonostante la mole di occasioni create, ed il piazzamento della difesa su palla inattiva : perché sull'angolo del misfatto, Totti è libero di calciare di controbalzo, lasciato solo in area di rigore.
Si cerca intanto, ancora, oltre alla prima vittoria , anche la prima rete messa a segno nei secondi 45' dove comunque, a differenza delle prime uscite, il Catania è riuscito a trovare i giusti equilibri. Resta il limite, certamente più mentale che altro, di non aver la giusta determinazione nel chiudere anticipatamente le partite; mai il Catania si è portato avanti per più d'una rete , ed in una sola occasione ne ha messe a segno due nell'arco della stessa partita, quella poi persa contro l'Udinese. |di Marco di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 154 volte