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2009-10-01

Quando Atalanta-Milan diventa uno scontro salvezza


Probabilmente nel titolo del nostro editoriale abbiamo forzato un pò la mano, ma è fuori di dubbio che la partita di domenica vivrà una situazione del tutto atipica e particolare.
La squadra rossonera è da qualche anno che sta perdendo il suo blasone di grande squadra, più passano i mesi e più si sta sciogliendo come neve al sole.
La squadra di Leonardo è caduta in uno stato confusionale e di totale apatia, ha i pneumatici sgonfi da tempo, giocatori che camminano impauriti per il campo come anime dell'inferno dantesco.
Se Storari si mette a fare il Ronaldinho, il quadro è più che nitido.
Le colpe sono di Leonardo?
A parer nostro assolutamente no, non è colpa certo di un allenatore se i due giocatore chiave (Ronaldinho e Pato) si sono persi completamente, spaesati, fuori condizione e con una grinta da far paura ad un gattino.
Quando un giocatore come Pato è l'unico ventenne che si sente già arrivato, mentre il Gaucho un giocatore ormai a fine carriera a soli 29 anni, le colpe non possono essere di un allenatore messo li come parafulmine in attesa che passi la burrasca.
Devono ringraziare Leonardo che per amicizia e riconoscenza sta rischiando per il nome del Milan di bruciarsi una carriera.
Le colpe sono da distribuire tra i vari dirigenti che hanno assistito al mercato estivo stando sdraiati sotto l'ombrellone, perdendo occasioni su occasioni per rincorrere giocatori inutili e pure più costosi all'ultimo momento (Huntelaar e Onyewu).
Emerge ora che il Milan aveva l'occasione di prendere Poli, giocatore attualmente alla Sampdoria spendendo poco più di 500 mila euro ma sopratutto Luis Fabiano che a Siviglia e in nazionale non perde un occasione per porre la sua firma sul tabellino dei gol.
Il fondo si è toccato ieri sera contro lo Zurigo, una squadra che subisce un gol dopo 10' di gara e non sa reagire per tutto il primo tempo e quando lo fa sembra reagire senza un minimo di organizzazione tattica, affidandosi all'iniziative dei singoli e all'invenzioni dei suoi fuoriclasse che a volte si ricordano di essere tali.
Il reparto che ha fatto rabbrividire è quello difensivo, il solo Nesta ha tenuto in piedi un Milan che in velocità veniva perforato sia per vie centrali che laterali dai modesti giocatori svizzeri e quando il povero Abate, che Novellino a Torino teneva fuori perchè non dava le dovute garanzie di gioco, risulta essere uno dei migliori si può ben intuire in che stato di assoluta difficoltà versa la squadra rossonera.
Tutto ciò potrebbe portare ad un eccessivo ottimismo in casa atalantina?
Attenzione, perchè il leone ferito di solito è più pericoloso, e questo Milan è sull'orlo del baratro, una sconfitta a Bergamo potrebbe far precipitare del tutto la situazione e portare durante la sosta a rivoluzioni in panchina e societarie.
Domenica è una partita da prendere con le molle, non tanto per la difficoltà dell'avversario che di squadrone gli è rimasto solo il nome e la storia, ma per l'approccio alla gara che farà l'Atalanta.
Se entrerà in campo giocando ai ritmi del Milan, munitevi di termhos di caffè perchè sarà una partita soporifera, in caso contrario basterà alzare un pò i ritmi per mettere con le mani sui fianchi i giocatori rossoneri.
Passare in vantaggio nei primi 15-20' del primo tempo sarebbe fondamentale per affondare psicologicamente una squadra in coma farmacologico, sarebbe per contro un errore aspettare la loro iniziativa perchè prima o poi con i campioni che hanno in rosa un invenzione o un lampo di genio gli può scappare per sbaglio e farci del male.
Abbiamo un occasione d'oro da sfruttare, quando mister Conte parla della partita più facile a livello psicologico perchè non abbiamo nulla da perdere ci trova d'accordo, non per il motivo appena scritto ma perchè il Milan è una squadra che atleticamente è la meno in forma di quelle finora incontrate e per di più è con le gomme a terra ferma in zona box, evitiamo di farli ripartire proprio noi, abbiamo molto da perdere e sopratutto da recriminarci in caso di sconfitta.
E' la partita dello psicanalista, vedremo chi si alzerà dal lettino e chi si fermerà ancora a lungo in analisi.
|di Luca Ronchi - Fonte: www.atalantanews.com| - articolo letto 143 volte


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